Basilica Santa Lucia al Sepolcro

Descrizione

Descrizione

La basilica Santuario di S. Lucia al sepolcro, sorge a Siracusa nella zona Extra moenia, cioè fuori le mura della città, e custodisce il luogo del martirio e della sepoltura di S. Lucia. S. Lucia giovane siracusana nasce alla fine del III secolo, cresciuta in una nobile famiglia della città, e le vengono consegnati i valori del Vangelo e la testimonianza dei primi cristiani, tanto da farle prendere la decisione di consacrarsi al  Signore Gesù.

La giovane Lucia era stata promessa sposa ad un giovane, Valerio, pagano che, vistosi rifiutato da Lucia la denuncia al console della città, Pascasio, conducendola davanti a lui per essere torturata con l’obiettivo di far abbandonare la fede cristiana alla giovane Lucia.

Da quel momento comincia per Lucia un cammino molto duro e difficile, ma confidando sempre nell’amore del Signore e nella sua protezione.  Lucia viene derisa, umiliata e condannata a morte e le viene inflitta la pena comune a quel tempo che è la decapitazione.

La tradizione ci dice che tra le torture subite le furono cavati gli occhi, ecco perché S. Lucia è venerata dalla chiesa universale come la protettrice degli occhi e della vista. I documenti scritti, cioè l’antico codice Papadopulo che contiene gli atti del martirio della Santa,  ci consegnano che fu portata fuori le mura della città ed esattamente qui dove fu giustiziata e decapitata. Oggi questo luogo è segnato da una colonna in granito che è collocata all’interno del presbiterio della Basilica. Successivamente la famiglia di Lucia e la comunità cristiana depone il corpo della martire in un sepolcro scavato nella roccia all’interno dell’area delle catacombe sottostanti, diventando così meta di pellegrinaggio di molti fedeli.                 Lucia muore il 13 Dicembre del 304.    Da allora un flusso costante di pellegrini e devoti viene qui a rendere omaggio alla Santa e chiedere grazie per sua intercessione al Signore.

  1. Lucia rimane sepolta qui fino all’anno 1039. Il generale bizantino Giorgio Maniace trafuga il corpo portandolo nella lontana Costantinopoli, come regalo di nozze all’imperatrice Teodora rimanendo li fino al 1204, quando i veneziani prelevarono il suo corpo e lo portarono a Venezia dove adesso è custodito nella chiesa dei santi Geremia e Lucia di Siracusa.

All’inizio del 1600 per commissione del senato della città, fu costruito il tempietto per opera di Giovanni Vermexio che custodisce il sepolcro di S. Lucia e nel 1634 fu scolpita la statua di S. Lucia morente  dallo scultore Gregorio Tedeschi.  Nel 1735 la città di Siracusa assediata dagli austriaci,  vive un grande momento di sofferenza e i cittadini si rivolgono a S. Lucia per la custodia e la protezione. La santa risponde a questa richiesta con un segno visibile a tutti, la statua marmorea nei giorni 6-7-8- Maggio di quell’anno, emette sudore dalla fronte, la faccia e le mani, dando conferma a tutti della sua protezione e della sua intercessione.

A custodire questi luoghi santi dal 1618 sono i frati minori occupandosi del decoro,  della struttura ma soprattutto dell’accoglienza dei pellegrini che ogni giorno arrivano da diverse parti del mondo, assicurando la preghiera e l’assistenza spirituale,  mettendosi a disposizione in ogni cosa dei bisognosi della comunità e del territorio. Il 13 dicembre scorso in occasione del IV centenario della custodia di questi luoghi da parte dei frati minori, con decreto dell’Arcivescovo Salvatore Pappalardo, questa chiesa è stata eretta Santuario diocesano.

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