Beata Vergine Assunta (Basilica Santuario)

Descrizione

Descrizione

Il colle di Muggia Vecchia è uno luogo di grande impatto emotivo, la vista abbraccia un panorama che va dalla costa marina all’entroterra. Il colle si erge a 170 metri sul livello del mare, sulla sommità di un’ampia spianata delimitata da ripide scarpate su tre lati, all’estremità meridionale della provincia di Trieste, prossimo al confine con la Slovenia.

Questa posizione meravigliosa quanto la ricchezza di materia prima, la pietra arenaria, hanno fatto sì che qui l’insediamento sia continuato in modi diversi per quasi tre millenni.

Abitato fin dalla protostoria, quando l’altura fu terrazzata e cinta dalle grandi mura del castelliere, divenne poi un insediamento in epoca romana, e un castello nel corso del medioevo.

La Basilica di Santa Maria Assunta è cuore e fulcro del colle fin dall’alto medioevo, è l’unico edifico ad essere sopravvissuto quasi integro nei secoli.
In occasione del Giubileo del 2000 sono stati riportati alla luce, valorizzati e musealizzati i resti di molte case.

Data l’importanza dei resti venuti alla luce, il colle è divenuto un parco archeologico grazie ad una sinergia tra la diocesi di Trieste, la parrocchia di Santa Maria Assunta, la Soprintendenza per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Muggia e la Fondazione CRTrieste, che ne ha sostenuto economicamente i lavori.

Un percorso attrezzato e pannelli didattici disposti lungo tutto il parco aiutano anche chi esplora il luogo in autonomia a capirne l’importanza e a farsi suggestionare da un’atmosfera che risuona di echi antichi.

Ora ad accogliere gli ospiti del parco, oltre alla suggestiva Basilica di Santa Maria Assunta ci sono la casa del pellegrino e la parrocchia (??) che propongono le attività illustrate anche nella specifica pagina di questo sito. Per i camminatori e i pellegrini si segnala che a Muggia Vecchia transita l’ultima tappa del “Sentiero Italia” del CAI e la prima tappa della “Via Flavia”, un breve e intenso cammino per Aquileia.

 

Storia e fasi costruttive della Basilica di Santa Maria Assunta

La Basilica di Santa Maria Assunta è l’unica costruzione medioevale del parco arrivata fino ai giorni nostri, anche grazie ai numerosi episodi di restauro che la hanno interessata.

La prima attestazione documentaria della chiesa dedicata alla Madonna è del 1203, ma le sue origini sono ben più antiche.

Determinare l’origine del monumento è un interrogativo che ha impegnato per decenni gli studiosi. Per un quadro completo della problematica si consigliano gli studi di Giuseppe Cuscito, tra i quali il più recente è la guida “Il Parco archeologico di Muggia Vecchia” del 2016.

Non si conosce con esattezza il momento in cui fu costruito per la prima volta un edificio di culto sul colle, ma si suppone che esso abbia potuto avere ruolo di chiesa matrice, come punto di partenza per l’evangelizzazione del territorio.

Molti elementi dell’arredo liturgico sono databili al VIII o al IX secolo, come i plutei del recinto presbiterale e il capitello bianco a gruccia che sorregge la bifora sulla facciata.

Caratteristici del periodo sono infatti i decori a intrecci di quei plutei tipici della scultura preromanica.
La loro attuale disposizione non è quella originaria, ma è frutto di una sistemazione successiva.

A un periodo tra il X e l’XI secolo è riferito l’ambone circolare, la struttura sopraelevata da dove erano proclamate le letture bibliche durante le azioni liturgiche. Esso è circondato da sei colonnine, oltre a una settima che regge il leggio, decorato da foglie di vite di cui si vede ancora il colore verde originario. Ai lati del leggio due teste maschili guardano verso i fedeli.

Molto probabilmente tra XII e XIII secolo l’edificio fu sottoposto a una generale fase di restauro.

A questo periodo è riferibile il campanile attuale, forse a sostituzione di uno che poteva sorgere sul fianco meridionale e l’attuale ciclo di affreschi steso su uno precedente, di cui si intravede una debole traccia (una mano e un busto) accanto alla figura di Santa Caterina di Alessandria dipinta sullo strato superiore.

Il profilo caratteristico della basilica è dato dalla facciata a salienti, sormontata da un campaniletto a vela, e dalla mancanza di un’abside esterna secondo una tipologia comune a parecchie chiese istriane bizantine e preromaniche.

All’interno la spazio è suddiviso in tre navate.

La navata centrale ha un presbiterio rialzato concluso da una nicchia absidale probabilmente ottocentesca.

Le due laterali terminano con una volta a botte che sovrasta l’altare.

La cappella di sinistra adotta come mensa d’altare un’ara sepolcrale romana distesa sul lato lungo e dedicata dai genitori al figlio diciottenne  C. Iulius Nicostratus. La cappella di destra invece accoglie il tabernacolo con la Cena in Emmaus, realizzata da Carlo Sbisà sulla porticina di bronzo (1953).

 

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