Madonna della Querce (Parrocchia San Nazario)

Descrizione

Descrizione

Il Santuario della Madonna della Querce si erge in un luogo solitario, consacrato al culto della Vergine Maria.

Immerso nel verde dei boschi delle Cerbaie, a pochi chilometri da Fucecchio e ammantato dal fascino di secoli di storia, offre ancora oggi ai visitatori uno scenario incantevole, dove la bellezza selvaggia e incontaminata del luogo favorisce la pace e la quiete dell’anima.

La Cellina, costruita sulla fonte che nel 1876 il vescovo Pio Alberto Del Corona dichiarò miracolosa, assiste silenziosa da secoli al pellegrinaggio di innumerevoli persone che qui sono venute a rendere omaggio alla Madonna.

Il Santuario, del ‘600, conserva, incastonato nel muro sopra l’altare maggiore, il dipinto originale della Vergine che nel 1639 fu traslato dalla Cellina nell’attuale chiesa.

L’oratorio annesso, recentemente restaurato, si divide in due piani e offre buone possibilità per gli incontri.

Il luogo è ideale per pellegrinaggi, ritiri spirituali e incontri di preghiera.

La leggenda di Querce ci parla di un’apparizione della Madonna

Nella seconda metà del 1500 si sviluppò nelle Cerbaie di Fucecchio un grandissimo incendio che devastò i boschi dalla via Valdinievole fino in Cavallaia. La chiesa di San Nazario era tenuta da una persona gradita al pievano di Fucecchio, la quale persona accudiva alla chiesa, amministrava le elemosine ed andava lui stesso con altri aiutanti a fare le “cerche”. Questo incaricato si chiamò romito ed abitava in una casa fatta a torre, come dice nel suo diario il Canonico Taviani. Sviluppatosi questo grande incendio, secondo quanto racconta lo storico Repetti, la gente pensò subito che il romito fosse morto tra le fiamme.

Andarono a vedere e lo trovarono sano e salvo mentre l’incendio si era arrestato davanti a lui. Raccontò che gli era apparsa la Madonna su di una quercia e gli aveva detto che l’incendio si sarebbe fermato dove era sgorgata l’acqua. Come tutti sanno, la fonte con l’acqua esiste anche oggi. La sorgente non è mai seccata nemmeno negli anni di grande siccità [… ] Il Repetti dice che il romito del tempo fosse il beato Gino da Lucca. La nostra Diocesi prima della riforma liturgica aveva tale beato nella ufficiatura diocesana. Fu durante questo tempo che ebbe inizio la devozione alla Madonna.

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