Madonna dell’Olmo

Descrizione

Descrizione

Il Santuario è una costruzione distinta da fasce di archetti ciechi con campanile in stile barocco (1484, ristrutturata nel 1884 su disegno dell’architetto Pio Casoli). All’interno vi si trovano opere di Carmelo Adani e Augusto Giuffredi. Accanto si trova il convento di clausura (secolo XVII) delle Suore dell’Ordine delle Serve di Maria.

Sorge in direzione est, a un chilometro circa di distanza dal centro del paese. Orientata liturgicamente, si presenta con facciata settecentesca, tripartita, lesenata, con portale timpanato e ampia arcata cieca in cui si apre un semplice rosone a vetrata moderna. Il cornicione è sormontato da tre acroteri con elemento piramidale, sfera e croce.

Altri due simili elementi si trovano al coronamento esterno delle due alzate minori. Il campanile a cuspide, alto oltre 40 metri, che si eleva sul fianco posteriore ed è unito all’abside coperta da un edificio adiacente, presenta una interessante struttura barocca.

L’interno è a navata unica, ai cui lati si aprono quattro cappelle per parte che accolgono dipinti e affreschi settecenteschi e ottocenteschi. Sopra di esse si trova un loggiato, tra i cui archetti e le cappelle stesse si aprono nicchie circolari con busti. In marmo di Carrara è l’altare maggiore, terminato nel 1938 ad opera della scultrice correggese Carmela Adani. Fu affrescata da Anselmo Govi nel 1935. Al di sopra del presbiterio vi è l’emblema di Cristo in un raggio attorniato da dodici angeli. Gli affreschi si ispirano alla pittura veneta. Nel pannello centrale il bassorilievo della balaustra riporta “l’Adorazione dei Magi”, opera eseguita nel 1950 dallo scultore Armando Giuffredi di Montecchio Emilia.

L’APPARIZIONE DELLA MADONNA AD UN SOLDATO

Nella nicchia posizionata lungo la doppia scalinata che conduce alla venerazione della Madonna, si trova la statua della Madonna con Bambino in legno, vestita di broccato di seta. La tradizione vuole che la reliquia su cui essa è poggiata sia un pezzo dell’Olmo Sacro su cui apparve la Vergine a un soldato caduto da cavallo rimasto incolume. Intorno all’Olmo fu eretta una cappella, innalzata intorno al 1487, che fu ben presto meta di pellegrinaggi e di grazie, documentate da immagini e preziose reliquie. Qui i Padri dell’Ordine dei Servi di Maria fondarono un convento, che fu incendiato nel 1558 da tedeschi e spagnoli assoldati dal Duca Ottavio Farnese che aveva occupato Montecchio Emilia. Con la restituzione del paese, nel 1559, l’oratorio venne rifabbricato con dimensioni maggiori.

Nel 1683 il Priore del Convento, Vincenzo Fontanelli di Reggio Emilia, con il contributo della propria famiglia, iniziò la trasformazione dell’oratorio in una decorosa chiesa, i cui lavori furono interrotti dalla guerra tra Franco/Spagnoli e imperiali. Rimasto con il vecchio soffitto a capriata in legno, il convento fu poi adibito a ospedale civile e successivamente a caserma della Guardia di Finanza fino al 1843, quando il Duca Francesco IV d’Este destinò santuario e convento alla Congregazione dei Redentoristi.

Nel 1884, nel IV centenario dell’Apparizione, un apposito comitato volle compiere l’opera iniziata da Padre Fontanelli, sotto la direzione e l’impegno gratuito dell’architetto Pio Casoli. Negli anni successivi non mancarono lavori di abbellimento all’interno della Chiesa.

Nel 1887 le monache di clausura dell’Ordine dei Servi di Maria presero definitivamente possesso del monastero, curando anche le sorti del Santuario.

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