Madonna di S. Martino

Descrizione

Descrizione
Il Santuario di san Martino sorge sopra un promontorio sulla destra del torrente Inferno in una posizione dominante rispetto al territorio circostante. Il primo insediamento medioevale aveva probabilmente funzioni militari di avvistamento, dato che consentiva il controllo della strada che da Garlate e Galbiate portava da Bergamo a Como.
Divenne luogo di culto verso la fine del XIII secolo; alla chiesa venne attribuito il titolo di parrocchiale trasferito poi, verso la fine del XVI sec, con lo sviluppo della parte centrale del paese, alla chiesa di S. Antonio Abate.
Dedicata da principio a San Martino, risulta dal Liber Notitiae Sanctorium Mediolani, la chiesa tuttavia conservava un’immagine tardogotica della Madonna del Latte molto venerata dalla popolazione locale.
La continuità della devozione mariana ha avuto un glorioso esempio nei gravi fatti del 1944, quando la popolazione compì continui pellegrinaggi al santuario per invocare aiuto e protezione. I frammenti delle bombe d’aereo, che caddero sul paese senza provocare vittime né danni, vennero considerati come una vera e propria testimonianza della grazia ottenuta e sono conservati nell’atrio del santuario.
Al Santuario si accede lungo una scalinata fiancheggiata da una Via Crucis la cui costruzione iniziò nel 1745.
Negli anni ’80 venne eseguito un restauro generale delle cappelle sia sotto il profilo architettonico conservativo, sia degli affreschi (alcuni opera dei fratelli Torricelli).
La chiesa ha una struttura architettonica alquanto semplice, definita da una sola navata coperta con volta a botte, da dove si aprono due cappelle laterali. La navata è separata dal presbiterio da un arco trionfale. L’aspetto architettonico della chiesa è tipicamente romanico, ma ha subito alcune modifiche verso la metà del Quattrocento: gli interventi hanno comportato l’allungamento della navata, la creazione di una cappella a nord, e l’innalzamento del tetto su arconi traversi.
Nel 1521 il frate Matteo Polvara, nativo del luogo fece erigere la cappella meridionale e nel corso del Seicento fu aperta la sacrestia e ricostruito il presbiterio.
Verso il 1729 è stato sistemato il piazzale d’accesso con la realizzazione di un atrio a cupola. La attuale salita alla chiesa, arricchita dalla presenza di cappelle affrescate della Via Crucis, fu portata a termine nel 1745. Tutte le cappelle sono state costruite con un vano interno e piccole varianti architettoniche l’una rispetto all’altra. Le decorazioni sono opera dei fratelli Torricelli.
Il Santuario ha un proprio caratteristico campanile esito finale dei restauri eseguiti nel 1943-1945.
In questa occasione i restauri interessarono anche l’affresco quattrocentesco della “Madonna del latte”, detta Sancta Maria Veteris, che in origine si trovava sul pilastro destro dell’arco trionfale. In quella circostanza l’affresco venne staccato e ricollocato sull’altare maggiore. L’opera è ciò che resta della decorazione quattrocentesca che abbelliva la chiesa, di cui restano altri elementi sull’arco trionfale e sulla parete sinistra della navata. In quest’area sono raffiguranti dei santi.
Tra questi, ad attestare l’originaria dedicazione della chiesa, si può osservare l’affresco di San Martino che dona il mantello a un povero. Di buon interesse sono anche gli affreschi delle due cappelle. Quella di sinistra conserva importanti raffigurazioni della Crocifissione e della Vergine in trono tra santa Barbara e i santi della peste Sebastiano e Rocco, attribuite a Tommaso Malacrida che vi operò nello scorcio finale del Quattrocento.
Sullo sfondo la grande Crocifissione, gli Evangelisti della volta, le storie di Cristo, il San Martino e altri dipinti rivelano l’ulteriore ricchezza culturale e artistica conservati nel Santuario che richiamano alle opere coeve di Borgognone, Leonardo e Bramantino. Furono commissionati nel 1523 da frate Matteo Polvara membro dei Cavalieri di san Pietro, Ordine istituito da Papa Leone X. Il Papa è infatti raffigurato di fronte al committente mentre compie un atto di vestizione, in analogia con l’affresco di San Martino che dona il mantello a un povero.
Oggi la Madonna di San Martino si ricorda la seconda domenica di ottobre.
A questa immagine sacra è infatti dedicata l’interessante collezione di ex voto conservata nel santuario, espressione di un’arte popolare in grado di comunicare la dimensione umana e la particolare identità spirituale del territorio.

dal sito internet del Comune di Valmadrera

Contatti

Contatti
  • Indirizzo
    VIA SAN MARTINO 84 23868 VALMADRERA LC
  • Telefono
  • Regione
    Lombardia
  • Location
    VALMADRERA

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