Nostra Signora del Ponte (Santuario Parrocchia)

Descrizione

Descrizione
LA CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL PONTE – Deve il suo nome al fatto di essere stata costruita ai piedi di un antico ponte in legno, trasformato in pietra per opera di Ugo Fieschi, che attraversa l’Entella. La sua storia e quella del ponte procedono di pari passo per molto tempo. Ogni anno, l’8 settembre Nostra Signora del Ponte festeggia la sua Natività e la domenica successiva si celebra la Processione Mariana con lo suggestivo spettacolo pirotecnico sul Ponte della Maddalena.
La parrocchia fu costituita, con il titolo di Rettoria, nel 1903 da S.E. Mons. Vinelli staccandola dalla Parrocchia di Santo Stefano. In più fu elevata ad Arcipretura da Mons. Casabona, e a Collegiata dalla Santa Sede. L’Arciprete è anche Abate perpetuo dell’Abbazia di Nostra Signora della Misericordia in Carasco. La Parrocchia di Nostra Signora del Ponte in Lavagna è anche Santuario Mariano.

LA STORIA

La costruzione della chiesa risale al XIII secolo, grazie alla presenza di una cappella sul ponte sovrastante il fiume Entella, il “ponte della Maddalena”. La ristrutturazione della cappella e del ponte fu voluta, secondo la storia locale, dal pontefice Innocenzo IV, Sinibaldo Fieschi, appartenente alla celebre famiglia lavagnese dei Fieschi, per consentire un collegamento più sicuro tra le due comunità di Chiavari e Lavagna.
Nel 1451 il ponte e la cappella furono ceduti dai Fieschi alla confraternita dei Frati Francescani di Chiavari che, dopo aver acquistato un terreno sulla riva orientale dell’Entella, iniziarono i lavori di costruzione di una chiesa più ampia e degna di accogliere l’effigie mariana. I lavori di edificazione, diretti da Simone Gatto, terminarono nel 1492 consentendo così la consacrazione della chiesa.
L’effigie della Madonna del Ponte fu pertanto trasferita nel 1500 nella nuova chiesa, grazie al consenso del pontefice Alessandro VI, che accettò l’idea dei Francescani di ampliare l’edificio e di erigere un piccolo campanile. Nel 1506 furono aggiunti i due altari laterali.
In una notte del 1564 la chiesa subì un saccheggio da parte dell’ammiraglio turco Dragut, già celebre nel Tigullio per le sue razzie compiute nei vari borghi marinari di Rapallo e Santa Margherita Ligure, che straordinariamente non prelevò la preziosa immagine mariana. Questo evento rinsaldò tra la popolazione il culto dell’immagine e della sua raffigurazione.
La proprietà dell’edificio fu sempre amministrata dall’arciprete di Lavagna, nonostante i frati francescani ne chiesero più volte la totale custodia alle autorità ecclesiastiche competenti. La pacifica disputa fece sì che la chiesa venne infine chiusa, rimanendo così priva di culto per nove anni.
La chiesa venne trasformata e impreziosita nel 1783 e completamente rinnovata alla fine del XIX secolo. Nel rinnovamento si costruì la navata sinistra e si prolungò il presbiterio. Il campanile fu eretto nel 1898, affrescando tra l’altro l’interno della chiesa. Il 10 gennaio del 1903 fu costituita la locale parrocchia, con il titolo di Rettoria distaccandola dal precedente controllo della parrocchia di Santo Stefano, dal primo vescovo della diocesi di Chiavari monsignor Fortunato Vinelli, appellando così il nuovo titolo di chiesa parrocchiale e in seguito quello di santuario. Fu infine dichiarata monumento nazionale italiano.
Dopo circa sette anni di un accurato restauro, ad opera della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Liguria, il 22 marzo del 2009 l’effigie della Madonna col Bambino è stata ricollocata all’interno del santuario mariano. I restauri al dipinto hanno permesso di stabilire una datazione che va dal 1290 al 1310 e, dai dettagli del quadro, di attribuire l’opera al pittore senese Pietro Lorenzetti.

da Wikipedia

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