Nostra Signora della Rovere  

Descrizione

Descrizione

Il Santuario della Madonna della Rovere occupa i resti di un antico boschetto di querce sacro a Diana. La chiesa fu dedicata all’Annunciazione il 27 luglio 1505, in sostituzione di una precedente chiesa. La sua statua lignea della Madonna col Bambino, che si dice sia stata trovata in una quercia, è stata datata al 1300.

La vecchia devozione ricevette nuova vita dopo i miracoli dell’aprile 1671. La notte del 3 aprile, dopo aver lavorato tutto il giorno nei campi, Giacinto Perato di Rollo, 50 anni, disse alla moglie che c’era qualcosa di strano nel suo braccio sinistro, che era insensibile e paralizzato. Dopo che i medici non sono riusciti a curarlo, il 18 aprile, con il braccio in una fionda, ha portato il suo giovane asino al pascolo. Ecco le sue parole, “poche ore prima di mezzogiorno, a pochi metri da me, vidi una donna vestita di blu intenso, splendente come il sole … Mi disse di affidarmi alla Madonna, che mi avrebbe aiutato”.

Il giorno dopo, andò con sua moglie e un amico a messa al Santuario. Alla consacrazione, cadde svenuto. Quando si è svegliato 45 minuti dopo, il suo braccio stava bene.

Il 10 maggio la Madonna riapparve e chiese che fosse costruita una cappella nel sito delle apparizioni, cosa che fu presto fatta.

Il santuario della Madonna della Rovere, inoltre, fu teatro anche di numerose altre guarigioni miracolose. La storia ne documenta nove nel solo 1671, tutte autentificate dal vescovo di Alberga, monsignor Tommaso Pinello, dopo aver raccolto numerose testimonianze giurate. Ricordiamone tre:

Angelica Viale della Chiappa, colpita tre anni prima da paralisi al braccio, alla coscia e alla gamba, fu caricata su un asinello tra due corbe e accompagnata al Santuario della Rovere, dove guarì;

Caterina Languasco di Oneglia, d’anni 15, da sette anni, in seguito a caduta da scala, era rimasta “storpiata”. Accompagnata nel Santuario della Rovere, cadde a terra “tramortita” e quando si svegliò si sentì guarita;

Carlo Francesco Viale di Diano Castello, d’anni 10, affetto fin dalla nascita da ernia carnosa, grossa come un uovo. Dopo novene di preghiera e pellegrinaggi dei genitori al Santuario della Rovere, l’ernia scomparve.

L’Incoronazione

In data 23 dicembre 1820, il cappellano e i fabbricieri della chiesa del Santuario della Rovere, allora sotto la giurisdizione della parrocchia di S. Bartolomeo, ottennero dal Capitolo della Basilica Vaticana l’autorizzazione a procedere all’incoronazione della statua di “Santa Maria della Rovere, venerata da tempi remotissimi”. Allo scopo fu delegato il vescovo diocesano monsignor Carmine Cordiviola.

La solenne incoronazione avvenne l’8 settembre 1921 sul sagrato della Chiesa, dove era stato allestito un maestoso altare. Il sagrato era affollato in ogni settore dalle popolazioni provenienti da Porto Maurizio, Oneglia, Diano, Cervo, Andora e da altri paesi vicini. Durante la cerimonia, fra il lieto suono delle campane e lo strepito fragoroso di centinaia di mortaretti, la gente singhiozzava e piangeva.

Le feste

Ogni anno, il 2 febbraio, festa della Purificazione detta anche “Candelora”, il Santuario è meta di numerosissimi fedeli. Secondo un’antica consuetudine, che ritroviamo nelle storie di tutti i santuari delle nostre vallate, a questa festa religiosa se ne affianca una laica, nata in origine per essere un momento di incontro, di scambio di merci, di vendita del bestiame, con balli campestri, musica e cibo in comune.

Oggi rimane solo una fiera che si protrae anche il giorno seguente. Anche il 15 agosto, festa dell’Assunta, e l’8 settembre, Natività di Maria, sono celebrate con grande affluenza di pellegrini.

Ogni giorno

Ogni giorno, per quasi tutto il tempo dell’anno, alla Madonna della Rovere salgono molti turisti provenienti anche da diversi paesi lontani. Salgono per affidare a Maria il proprio cammino, per raccontarle le proprie preoccupazioni e per dirle il proprio grazie gioioso per i doni ricevuti.

Contatti

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