S. Cuore e S. Maria Maddalena (Basilica Santuario)

Descrizione

Descrizione
Basilica del sacro Cuore di Gesù e santa Maria Maddalena penitente, costruita nel 1898, è la sede della parrocchia. Della parrocchia di Casamicciola, situata prima del terremoto del 1883 al Majo, si ignora l’anno della fondazione. L’unica data precisa è quella del 1540, anno in cui il vescovo d’Ischia , Mons. Agostino Falivenia da Giffoni (1534-1548), concede il diritto di giuspatronato all’Università e agli uomini del Casale di Casamicciola.
Il terremoto del 28 luglio del 1883 fece scomparire tra le rovine tutte le opere significative, fra le quali la Parrocchia di s. Maria Maddalena  in Piazza Majo.
L’8 luglio 1894, Mons. Giuseppe Candido, vescovo di Ischia, assistito dai canonici, dai seminaristi e dal clero di Casamicciola, e dal popolo di Dio, benediceva, con rito pontificale, la prima pietra della costruenda parrocchia, che venne consacrata il 31 maggio 1896. Fu elevata a Basilica Pontificia  nel 1965 da sua Santità Papa Paolo VI.
La chiesa a tre navate, comporta nove altari.
Sulla sinistra, entrando:
  •  il fonte battesimale di marmo (sec. XVIII), proveniente dalla antica chiesa al Majo, dove fu battezzato il Ven. Giuseppe Morgera (1 gennaio 1844).
  •  la tomba del Venerabile don Giuseppe Morgera, parroco.
  • altare con il Crocifisso (prima metà del sec. XIX), ove il 15 aprile 1898, mentre lo inaugurava, il Venerabile subì l’attacco di emorragia cerebrale.
  •  transetto sinistro, altare, proveniente dall’antica parrocchia, con tela raffigurante la Pietà (seconda metà sec. XIX di ignoto pittore campano)
  • teca con scultura raffigurante santa Maria Maddalena penitente 8prima metà sec. XIX, ignoto scultore campano).
  • Altare maggiore in marmi policromi, proveniente dalla distrutta parrocchia come gli altari dei transetti, sinistro e destro,  mentre quelli delle navate furono eseguiti dopo l’inaugurazione del 1898.
    Sull’altare statue del Sacro Cuore di Gesù e di s. Maria Maddalena, spedite da Venezia, rispettivamente il 6 marzo 1884 e il 31 luglio 1884 da Francesco II di Borbone, al suo amico d’infanzia, il parroco Giuseppe Morgera.
  •  transetto di sinistra, altare con tela raffigurante l’Assunzione di Maria (seconda metà del sec. XVIII, del pittore napoletano Nicola Volpe), quadro proveniente dalla distrutta chiesa dell’Assunta in Piazza Bagni.
  •  sulla destra, altare raffigurante la Trinità (inizio sec. XIX, ignoto pittore campano)
  •  tomba di Mons. Carlo Mennella, vescovo titolare di Mennith e vescovo ausiliare di Ischia, morto sotto le macerie della sua casa nel terremoto del 1883.
  • statua  lignea di s. Emidio (fine XIX secolo, ignoto scultore campano)
  • da notare il pulpito , a cassa quadrangolare, che poggia sulle ali spiegate di un aquila (fine secolo XIX, artigianato campano)

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