S. Francesco a Folloni

Descrizione

Descrizione

Il convento di San Francesco a Folloni è un convento francescano che si trova a Montella, riconosciuto come monumento nazionale.

Il convento di San Francesco a Folloni deve il suo nome al luogo dove, a quanto sembra, fu fondato dallo stesso San Francesco d’Assisi, di passaggio verso il santuario di San Michele sul Gargano, nel gennaio 1222 (il bosco di Folloni). Sembra che allora il Santo avesse lasciato alcuni suoi confratelli nel bosco infestato dai briganti perché vi realizzassero la prima chiesetta, dedicata alla S.S. Annunziata.

Il primo documento scritto che prova l’esistenza del convento è del 5 gennaio 1322[1]: si tratta del rinnovo di un antico privilegio concesso ai frati dal principe di Taranto, Filippo I d’Angiò, e da sua moglie Caterina di Valois. Questo privilegio, consisteva nel permesso di poter pescare nel fiume Calore, attiguo al convento, poter fare legna nel bosco di Folloni, e poter macinare al Mulino del paese. Atri privilegi ottenne il convento dalla regina Giovanna I nel 1374, privilegi che confermavano e accrescevano le concessioni benevolmente elargite dagli Angioini, suoi predecessori, a partire da Carlo I d’Angiò che, insediatosi sul trono di Napoli nel 1266, d’accordo con papa Clemente IV, restituì libertà agli ordini monastici.

Dal 1482 ospitò anche la confraternita di San Bernardino da Siena, che però intorno al 1600 ottenne due cappelle presso la chiesa madre di Montella, e si trasferì lì.

Come attestano i documenti d’archivio conservati nella Biblioteca, la fabbrica diventò nei secoli sempre più imponente grazie ai benefici dei sovrani che si succedettero sul trono di Napoli e alla generosità dei feudatari. Imponente la trasformazione che il complesso visse soprattutto nel secolo XVI, cui sicuramente contribuì notevolmente la famiglia Cavaniglia.

Il convento venne soppresso nel decennio francese, tra il 1806 e il 1815, e molti dei suoi beni, in particolare molti dei libri custoditi nella sua biblioteca, andarono dispersi.

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