S. Giuseppe

Descrizione

Descrizione
La Chiesa di San Giuseppe si trova a breve distanza dalla Scala, quindi nel pieno centro di Milano, e viene considerata uno dei migliori esempi di architettura barocca della città, capolavoro dell’architetto Francesco Maria Richini.
STORIA
La storia della Chiesa di San Giuseppe inizia nel 1503, quando il predicatore francescano Francesco da San Colombano fondò il Luogo Pio di San Giuseppe.
I luoghi pii erano delle istituzioni che si occupavano di assistenza e che non dipendevano direttamente dall’autorità ecclesiastica per l’amministrazione dei beni pur facendo riferimento ad essa per l’assistenza spirituale.
Nel 1575 si decideva di sostituire la prima chiesa con una nuova, più grande. I lavori iniziarono però solo all’incirca con l’inizio del nuovo secolo, dapprima sulla base del progetto dell’ingegner Ercole Turati, a partire dal 1605 secondo il progetto dell’ingengner Giovan Battista Corbetta, cui subentra, infine, a partire dal 1607 l’architetto Francesco Maria Richini, che lavorò all’edificio per un trentennio.
Anche se ancora non terminata la chiesa venne riaperta al culto nella sua nuova versione già nel 1616.
Fra il 1639 e il 1630 venne realizzata la facciata.
L’ultima realizzazione del Richini per la Chiesa di San Giuseppe fu il pavimento in marmi policromi, realizzato entro il 1640.
Nella seconda metà del diciassettesimo secolo vennero realizzati, su iniziativa di benefattori privati, i due altari minori, ai lati del presbiterio.
Nella seconda metà del diciottesimo secolo venne posto nella chiesa l’altare maggiore attuale, in marmi policromi, in sostituzione di quello originario in legno dorato.
Nel 1784 il Luogo Pio di San Giuseppe venne soppresso e le sue attività assistenziali portate sotto la competenza di uno dei cinque altri luoghi pii maggiori mantenuti in attività.
Nel 11796 una parte importante dell’argento dell’antico luogo pio venne requisito dalla zecca.
Nel diciannovesimo secolo vennero effettuati sulla chiesa alcuni lavori di aggiornamento allo stile neoclassico. Nella prima metà del secolo vennero aggiunte nelle nicchie in facciata le statue dei senti Pietro (opera di Francesco Somaini) e Paolo (opera invece di Giovanni Piazza) e venne posto sopra l’ingresso un bassorilievo raffigurante la Sacra Famiglia opera di Luigi Scorzini (Fig. 9), in luogo di un affresco presente in precedenza e poi purtroppo andato perso. All’interno, inoltre, vennero inserite nelle nicchie sotto ai coretti le statue dei profeti Isaia, Daniele, Geremia ed Ezechiele.
STRUTTURA
La pianta della chiesa (che ha sostanzialmente mantenuto il suo aspetto secentesco) si basa sulla successione di due piante centrali, una corrispondente all’aula per i fedeli, l’altra al presbiterio.
La prima risulta quella più interessante, perché risultate dalla trasformazione di uno spazio quadrato in uno ottagonale attraverso l’aggiunta di robusti pilastri angolari delimitati da colonne colossali sporgenti per tre quarti dalla muratura. I pilastri sono poi alleggeriti da nicchie e coretti (accessibili) così anche da farli percepire più come pareti che come pilastri. Contribuiscono allo stesso effetto le paraste poste ai lati delle colonne così da impedire un troppo marcato isolamento di queste ultime delle pareti laterali.
In effetti il visitatore rimane un po’ confuso dal fatto di entrare in uno spazio percepito come ottagonale entrando in una chiesa che nell’ordine inferiore esternamente è perfettamente rettangolare. Sembra quasi che un corpo ottagonale sia stato incastrato in una base quadrata, dato che la componente ottagonale esternamente è perfettamente riconoscibile a livello del tiburio.
All’interno, la percezione di trovarsi in un edificio realmente ottagonale è anche accresciuta, oltre che naturalmente dalla simmetria ottagonale della cupola, anche dalla struttura del pavimento in marmi policromi, fatto a spicchi con il centro posto in corrispondenza del teorico spazio ottagonale.
A confondere ulteriormente il visitatore è poi la struttura del presbiterio, che è sì quadrato, ma di dimensioni comparabili a quelle dell’aula principali e d è pure esso dotato di cappelle laterali. In questo modo il presbiterio tende a suggerire di trovarsi in una chiesa a pianta rettangolare.
In sostanza il visitatore viene indotto a percepire lo spazio interno in vari modi diversi, fuorché quello giusto.
Nel complesso l’interno della chiesa appare suntuoso ma al contempo anche severo, forse anche molto per le molte superfici e strutture con colori riconducibili al grigio.
La facciata, pensata come struttura unitaria e autonoma rispetto al corpo della chiesa, è a due ordini ed è scandita da lesene e colonne. L’ingresso centrale è unico. Una peculiarità è rappresentata dalla presenza di due frontoni, uno per ordine.
La parte centrale è sottolineata dalle due colonne poste ai lati dell’ingresso e dalla cornice posta verticalmente sopra all’ingresso e dentro la quale si trova il già citato bassorilievo raffigurante la Sacra Famiglia. Esteticamente la facciata è poi arricchita da nicchie occupate da statue, da cornici riccamente intagliate e da una grande finestra a balcone nell’ordine superiore.
In totale sono presenti quattro cappelle laterali, due principali, piatte, ai lati dell’aula principale e due secondarie, poco profonde, sui due lati del presbiterio.
Benché costruiti in epoche diverse (quelli principali sono della prima metà del diciassettesimo secolo, quelli secondari della seconda metà), tutti e quattro gli altari laterali presentano una struttura simile, caratterizzata dalla presenza di una grande ancona di disegno architettonico, in legno intagliato e dorato nel caso degli altari laterali principali, in marmi policromi nel caso degli altari laterali secondari. Ogni ancona funge poi da cornice per una grande pala d’altare.
    • Altare laterale principale destro: La pala d’altare, raffigurante la Morte di San Giuseppe, venne dipinta da Giulio Cesare Procaccini non più tardi del 1625.
      L’altare presenta un paliotto barocco in scagliola con al centro un’Adorazione dei Magi.
    • Altare laterale principale sinistro: La pala d’altare raffigurante lo Sposalizio della Vergine venne dipinta da Giovan Battista Crespi detto il Cerano nella prima metà del diciassettesimo secolo L’altare presenta un paliotto barocco in scagliola con al centro una Madonna del Rosario.
    • Altare laterale secondario destro: La pala d’altare è costituita da una Fuga in Egitto di Andrea Lanzani
  • Altare laterale secondario sinistro: La pala d’altare è costituita da una Predica del Battista di Stefano Daìonadi detto il Montalto.
L’abside è in gran parte occupato dall’altare barocco in marmi policromi e dalla sua elaborata ancona, pure essa in marmi di vario colore. Entrambi vennero realizzati nella seconda metà del diciottesimo secolo. Al centro dell’ancona si trova una grande statua di San Giuseppe con Bambino opera di Elia Vincenzo Buozzi. Dello stesso artista sono anche i quattro putti posti alla sommità e le teste di cherubino agli angoli dell’altare.
le due statue poste ai lati dell’ancona e raffiguranti le due allegorie La Purità e La Verginità, vennero realizzate da Ambrogio de Paoli. Dello stesso artista anche il bassorilievo posto alla base dell’altare e raffigurante La Morte di San Giuseppe.
Il tabernacolo è arricchito da un rilievo in metallo raffigurante Davide e Abiatar sulla portina e da due statuette raffiguranti le allegorie della Fede e della Speranza ai lati.
In controfacciata, infine, è presente una cantoria con balaustra in legno intagliato e un organo all’interno di una struttura pure essa di legno intagliato. Entrambe le strutture appaino ricche di decorazioni.

Contatti

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  • Indirizzo
    VIA ANDEGARI 1 20121 MILANO MI
  • Telefono
  • Regione
    Lombardia
  • Location
    MILANO

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