Santa Maria della Passione

Descrizione

Descrizione
La storia della Chiesa di Santa Maria della Passione è complessa, e la sua struttura ha subito molte modifiche nel corso dei secoli. La chiesa, che venne fatta costruire dai Canonici regolari di Sant’Agostino, detti Lateranensi, comprende perciò tanto elementi tardorinascimentali quanto elementi barocchi. La sua costruzione iniziò alla fine del quindicesimo secolo e durò tre secoli.
La parte più antica della Chiesa di Santa Maria della Passione è costituita da quella posteriore, che comprende un tiburio ottagonale cui erano collegate otto cappelle, alternativamente a pianta semicircolare o rettangolare. Il primitivo impianto venne forse progettato da Giovanni Antonio Amadeo, ma a realizzarlo fu comunque Giovanni Battagio. Esso era quindi centralizzato, come in molti santuari mariani della Lombardia rinascimentale.
La cupola, divisa in otto spicchi e con decorazioni pittoriche di Panfilo Nuvolone, comunque, venne completata da Cristoforo Lombardo, detto il Lombardino.
Da notare che la struttura è resa più grandiosa dal fatto che la cupola non poggia direttamente sulla trabeazione, ma su un tamburo nel quale si aprono finestre inframmezzate da semicolonne poste in corrispondenza dei vertici dell’ottagono.
Lungo tutta la base della cupola è presente un cornicione che sintetizza la profezia di Isaia sulla Passione e riporta citazioni provenienti dall’Antico Testamento.
Si notino, anche, fra la trabeazione e gli archi dell’ottagono affreschi monocromatici di sibille e profeti (si ricorda che nel Rinascimento si collocavano le sibille a fianco dei profeti per suggerire un parallelismo, nell’attesa del Cristo, fra mondo pagano e mondo ebraico).
Il tiburio, la struttura che si sovrappone esternamente alla cupola, è caratterizzato da linee classiciste, tanto sobrie e classicheggianti quanto imponenti e severe.
A partire dal 1573, su richiesta di Carlo Borromeo, l’edificio fu trasformato in un impianto longitudinale, più adatto alla predicazione. Furono così aggiunte le navate, ad opera di Martino Bassi. Quella centrale è coperta da una volte a botte lunettata, quelle laterali sono più basse e hanno semplici volte a crociera.
Sulle navate laterali si aprono le cappelle, ben sette per lato. Esse sono assai profonde e questo fa sì che l’osservatore che si trova all’interno della chiesa tenda a sottovalutare le dimensioni complessive in larghezza dell’edificio.
Per quanto riguarda la facciata della Chiesa di Santa Maria della Passione, il progetto è anche esso di Martino Bassi ma venne realizzata dal suo allievo Dionigi Campazzo. In origine era presente una statua di angelo su tutti i sei piloni, non solo sui due più esterni.
La Chiesa di Santa Maria della Passione è importante non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche perché ospita innumerevoli opere di grande pregio di vari artisti, in gran parte dedicate al tema della passione di Cristo.
Da segnalare, fra le tante opere, le quattro grandi pale nel transetto, l’Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari (al centro nella parte bassa della Foto 8) e La Crocifissione di Bernardino Campi nel transetto di sinistra, La Deposizione in quello di destra. Curiosamente dell’Ultima Cena del Ferrari esiste una quasi copia all’interno della Basilica Vecchia del Santuario di Oropa presso Biella. I personaggi sono quasi identici, mentre lo sfondo è totalmente diverso.
Molto belli anche i dipinti sulle ante dei due organi, con opere di Daniele Crespi e Carlo Urbino.
Le mezze figure dei santi lateranensi sui pilastri della navata si trovavano in origine nel refettorio del convento e vennero spostate nella chiesa alla soppressione di questo nel 1782.
Opere molto belle di Carlo Urbino sono infine presenti nella Cappella Taverna, coincidente di fatto, nella chiesa attuale, con il ramo destro del transetto e caratterizzata da un soffitto stupendamente decorato.
Dato il grande numero delle opere presenti, risulta impossibile citarle tutte. Si rimanda quindi alla letteratura specializzata. Per chi visita la chiesa è anche possibile acquistare un agile opuscolo che permette di orientarsi fra tutte le principali opere presenti.
Un discorso a parte lo merita la sala capitolare (Foto 10), recentemente restaurata, costituita da un ambiente quattrocentesco a bassa volta lunettata e contente un importante ciclo di affreschi del Bergognone. In particolare, alle pareti, sono raffigurati i padri della Chiesa, inseriti in impianti prospettici che si raccordano con la sala.
Molti personaggi illustri si fecero seppellire nella Chiesa di Santa Maria della Passione, ad esempio Bartolomeo Calco (1508), segretario di stato di Ludovico il Moro, e il suo amico Demetrio Calcondila (1511), greco di Atene, tanto per citare due esempi.
Illustri famiglie milanesi si fecero inoltre assegnare il patronato delle cappelle e il diritto di sepoltura. Fra le più note: Pirovani, Legnani, Taverna, Cicogna, Litta, Dugnani, Tettoni. Nomi che si ritrovano legati a vari palazzi e monumenti milanesi.

Milanofotografo.it  Sezione Svago e Cultura

Contatti

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  • Indirizzo
    VIA CONSERVATORIO 14 20122 MILANO MI
  • Telefono
  • Regione
    Lombardia
  • Location
    MILANO

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