Santa Maria della Sanità (o dei Crociferi)

Descrizione

Descrizione

La Chiesa di Santa Maria della Sanità (o dei Crociferi) è uno dei pochi esempi a Milano (insieme alla Chiesa di San Francesco di Paola in Via Manzoni) di chiesa con navata ellittica e facciata convessa.

STORIA
La chiesa venne costruita dai Crociferi o, altrimenti detti, dalla Congregazione dei Ministri degl’Infermi fondata da San Camillo de Lellis, a partire dal 1694, su progetto di Giovan Battista Quadrio e in collaborazione con Carlo Federico Pietrasanta.

La facciata venne iniziata solo nella seconda decade del diciottesimo secolo, ma non venne mai terminata, ed è ancora oggi di semplici mattoni a vista.

Il completamento della chiesa continuò per tutta la prima metà del diciottesimo secolo, con l’altare in marmi variopinti e le parti accessorie (1713-1726), l’affrescatura della volta da parte di Pietro Maggi (1717), il completamento delle cappelle laterali, fra cui quella dedicata a San Camillo de Lellis e decorata con marmi variopinti e bronzi dorati. La decorazione della cappella di San Giuseppe, la prima a destra, venne completata addirittura solo nel 1760.

Contemporaneamente alla chiesa i padri crociferi provvidero anche, a partire dal 1729, all’edificazione dell’adiacente convento.

Fra il 1966 e il 1985 la chiesa subì un periodo di degrado, rimanendo anche talvolta chiusa per inagibilità. Essa è stata successivamente ampiamente restaurata e riaperta al pubblico nel 1996.

STRUTTURA
La Chiesa di Santa Maria della Sanità è caratterizzata dalla presenza di un’unica navata, ellittica e con due cappelle per lato e ampio presbiterio.
L’ellitticità dell’interno viene preannunciata già all’esterno dalla facciata marcatamente convessa che, come detto, non venne mai terminata. E’ divisa in due ordini divisi da un marcato cornicione. Alla sommità un grande frontone curvilineo. Sia nell’ordine inferiore che in quello superiore sono presenti cornici di forme barocche, evidentemente destinati ad accogliere targhe e bassorilievi. Sono però tutte rimaste vuote, come pure le due nicchie ai lato del portone di ingresso.

Fra le due cappelle, su ogni lato, sulla parete, è presente un pulpito.

Le pareti interne presentano, come detto, due cappelle per lato. Esse sono affiancate prima e dopo (lungo l’asse longitudinale) da due pareti dotate di un balconcino cieco sopra archi con all’interno passaggi verso altri vani.

La volta è ellittica lunettata. Al centro, all’interno di una cornice mistilinea in stucco dorato un’Assunta dipinta da Pietro Maggi nel 1717.

Le quattro cappelle laterali sono dotate di altari marmorei ed eleganti balaustre.
La prima cappella sinistra (rispetto all’entrata) è dedicata a Camillo de Lellis e venne terminata nel 1742, quando venne dotata di un prezioso altare in marmo e bronzi dorati sul quale si trova un dipinto del santo.
La seconda cappella sinistra è dedicata a San Giuseppe, il cui Transito è raffigurato nella pala d’altare eseguita da Ferdinando Porta nel secondo decennio del diciottesimo secolo. La decorazione di questa cappella venne completata solo nel 1760.
Le cappelle di destra sono dedicate alla Vergine incoronata (la prima, fig. 9) e al Sacro Cuore (la seconda, fig. 10).

L’altare maggiore venne costruito nel 1713 ed è di marmo nero di Varenna e rosso di Francia. Nel 1724 venne aggiunta la balaustra marmorea e nel 1726 l’ancona, anche essa in marmo. Questa ultima ospita un dipinto cinquecentesco, probabilmente proveniente dalla chiesa antica al posto della quale venne costruita quella attuale, copia parziale della Madonna del baldacchino di Raffaello, copia di un tardo imitatore della scuola leonardesca, verosimilmente Cesare Magni.

Contatti

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