San Romedio Eremita  

Descrizione

Descrizione

ll Santuario di San Romedio è uno dei più caratteristici eremi d’Europa e certamente il più interessante esempio di arte cristiana medievale presente in Trentino. Sorge in Val di Non, vicino al paese di Sanzeno, sulla vetta di uno sperone di roccia alto 99 metri. Qui San Romedio visse come eremita per molti anni, secondo quanto dice la tradizione, in compagnia anche di un orso.

Il Santuario di San Romedio è formato da cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131 gradini.
Il sentiero nella roccia che conduce a piedi al Santuario di San Romedio, partendo dall’abitato di Sanzeno, è una delle passeggiate più suggestive e panoramiche del Trentino. Peraltro facilmente percorribile da tutti, bambini ed adulti.

Il santuario è visitato annualmente da oltre 200.000 pellegrini ed è custodito dai frati dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

Romedio di Thaur

Romedio di Thaur visse tra il 1.000 e il 1.100. Nacque in una famiglia cristiana nei pressi di Innsbruck. Unico  erede di una ricca famiglia nobiliare, signore di un castello  e proprietario di saline nella valle dell’Inn.

Di ritorno da un pellegrinaggio a Roma, sostò a Sanzeno, ove conobbe la storia dei Martiri Anauniensi, quelli che evangelizzarono il trentino: Sisinio, Martirio e Alessandro, le cui ceneri sono tuttora custodite presso la basilica omonima in Sanzeno. Rimase talmente colpito dalla forte testimonianza dei tre martiri che, quando decise di diventare eremita, scelse di proposito quel luogo dove ora oggi si trova il santuario, isolato tra boschi e pareti di roccia ma nello stesso tempo vicino (3 km) alla tomba di questi martiri che rappresentarono per lui una forte ispirazione. Vendette tutti i suoi beni e affidò il ricavato al vescovo di Trento, cui chiese il permesso di ritirarsi come eremita, utilizzando la grotta posta presso la sommità di un massiccio roccioso alto 99 metri.

Quì trascorse il resto della sua vita e divenne un faro, un consigliere per la gente che andava da lui per ricevere consigli. Non abbiamo la data precisa della morte ma sappiamo con certezza che, intorno all’anno 1100, sulla cima della roccia venne costruita dalla gente una chiesetta per custodire le sue spoglie.  Fu canonizzato a furor di popolo: la gente infatti che prima veniva a chiedere consigli, accorreva dopo la morte da lui per pregarlo: inizia così la lunga tradizione dei miracoli, illustrata da numerosissimi ex voto che si trovano appesi alle pareti della scalinata del santuario.

Il culto è tuttora molto vivo e in particolare è seguito dalle donne che desiderano diventare mamme e che, dopo la nascita, vengono ad affidare i figli a s. Romedio.

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