Sacro Monte di Varallo (Basilica Santuario)

Descrizione

Descrizione

Il Sacro Monte di Varallo.

Il Sacro Monte sorse per iniziativa del Beato Bernardino Caimi, che, di ritorno dalla Terra Santa (alla fine del 1400), volle ricreare in piccolo i luoghi della Palestina.
Al progetto settant’anni più tardi si interessò anche S. Carlo Borromeo, che diede nuovo impulso all’opera e la denominò “Nuova Gerusalemme”.
Il complesso degli edifici, una cinquantina è stato costruito nel corso di un paio di secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4.000 figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.
Fra gli artisti più importanti che hanno lavorato a Varallo c’è Gaudenzio Ferrari, che collaborò con il fondatore ad avviare il Sacro Monte: sua è la grandiosa cappella della Crocifissione.
Il S. Monte di Varallo, per la bellezza del luogo, per le sue testimonianze di fede e di arte, costituisce un monumento unico nel suo genere.
In questo sito potrete ammirare le fantastiche cappelle che sono il vanto di Varallo selezionando i bottoni sul lato del sito potrai visitare le 43 cappelle.

Nel ‘400

Nel 1478 il milanese Padre Bernardino Caimi, Francescano dell’Antica Osservanza, inviato come Commissario a Gerusalemme, constatando la gravità della minaccia turca per i pellegrini che si recavano in Terra Santa, matura l’idea, di riprodurre con particolare fedeltà in occidente i principali santuari della Palestina, creando quasi una ‘Terra Santa in miniatura’.
Nella ricerca del luogo più adatto per realizzare il suo sogno , pare sia giunto per la prima volta a Varallo nel 1481, trovando rispondente alle sue esigenze la terrazza di roccia che domina la città.
Il 21 dicembre 1486 ottiene dal Pontefice Innocenzo VIII il breve che lo autorizza ad accettare la donazione dei terreni, da parte dei maggiorenti varallesi per costruire presso il centro abitato il convento della Madonna delle Grazie e per dare inizio sul ‘super parietem’ alla ‘Nuova Gerusalemme’.
Il 7 ottobre 1491 è già terminata la cappella del Santo Sepolcro, a perfetta imitazione di quella di Gerusalemme, con le costruzioni annesse.
Il 14 aprile 1493 vengono consegnate al Padre Caimi la chiesa delle Grazie con l’adiacente convento , e sul Monte le cappelle già erette: il Santo Sepolcro, la Deposizione Negli anni successivi sorgono, secondo le planimetrie dei santuari palestinesi ed in parte anche secondo la geografia della regione, la Grotta di Nazaret, quella di Betlemme, e sulla spianata meridionale, scelta per Gerusalemme, il Cenacolo e la chiesa della Dormizione della Vergine sul monte Sion.
Il 22 agosto 1498 avviene nella chiesa della Vergine Dormiente la guarigione miracolosa di Donna Agnease Botta, sorella del maestro delle finanze di Ludovico il Moro.

Nel ‘500

Dopo la morte del Beato Caimi ne prosegue l’ opera i vercellese Beato Candido Ranzio, che rimarrà al Sacro Monte fino al 1509. Intanto il 7 settembre 1501 viene consacrata la chiesa da Monsignor Galardo, vescovo di Salona; nell’agosto del 1507 sale al Monte il Cardinal Federico Sanseverino, vescovo di Novara, e nel settembre Il Gran Cancelliere del Ducato di Milano, Gerolamo Morone, che in una sua lettera ci dà la prima descrizione della Nuova Gerusalemme.
Nel 1514 esce la più antica guida dei Misteri del Monte di Varallo, che ne descrive ben ventisette tra terminati ed in via di completamento.
Poco dopo visita il Sacro Monte il famoso novelliere Matteo Bandello.
Nella realizzazione della grandiosa opera è impegnato anche Gaudenzio Ferrari , pittore , scultore ed architetto di eccezionali doti, il vero , grande regista di tutto il complesso, operandovi fino al 1528. A lui si devono le opere più ispirate, dalle statue dell’ Annunciazione, Presepe, Adorazione dei Pastori, Circoncisione, al capolavoro della Crocifissione, alla cappella dei Magi.
Ormai però il progetto iniziale di riprodurre i Luoghi Santi è stato dimenticato e si va sviluppando il nuovo criterio di illustrare cronologicamente i fatti salienti della vita di Gesù.
Alla partenza di Gaudenzi l’attività edificatoria si rallenta, ma ormai il Sacro Monte gode di una vasta notorietà. Turbe di pellegrini vi accorrono, e tra essi anche grandi personaggi. Nel 1529 e poi nuovamente nel 1532 vi sale S. Angela Merici, la fondatrice della Orsoline, e sul suo esempio si reca nel 1530 l’ultimo duca di Milano, Francesco II Sforza, imitato nel ’35 dalla consorte Cristina di Danimarca. Nel ’33 vi era stata la contessa Borromeo, futura madre di S. Carlo. Nel ’38 è la volta di Don Alfonso d’Avalos, Marchese del Vasto, Governatore del Ducato di Milano, che fa erigere la cappella della Cattura.
Lavora per qualche tempo come pittore l’allievo di Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino, a cui si devono gli affreschi dell’antico palazzo di Pilato. Nel 1544 è eretta l’attuale cappella della Visitazione.
Nella seconda metà del secolo per iniziativa del nobile Gaudenzio d’Adda e della sua sposa, la varallese Francesca Scarognini, l’architetto Galeazzo Alessi, celebre per le sue opere a Genova ed a Milano, stende verso il 1567-68 un nuovo, ambizioso progetto per la Gerusalemme varallese: il ‘Libro dei Misteri’. Ma solo in piccola esso viene realizzato; la Porta Maggiore, la cappella di Adamo ed Eva, quella che ora contiene la fuga in Egitto. C’è però una forte ripresa di lavori, si realizza in questa fase manieristica dopo il ’70 tutta la ghirlanda di cappelle che illustrano la vita pubblica di Gesù.
È il periodo di S. Carlo Borromeo che in questi anni sale almeno quattro volte al Sacro Monte: nel ’68, 71, 78, 84, prendendo molti provvedimenti per lo sviluppo ed il buon funzionamento del Santuario. Nell’ultima sua visita si ferma vari giorni, preparandosi alla morte avvenuta poco dopo a Milano. Con i suoi pellegrinaggi egli ha diffuso la conoscenza e la venerazione per la Nuova Gerusalemme varallese.
Sul suo esempio il Duca di Savoia, Carlo Emanuele I si reca al Sacro Monte nel 1583, facendovi erigere la cappella della Strage degli Innocenti, affrescata dai Fiamminghini, e poi ancora vi torna nell’87 con la Duchessa, figlia di Filippo II di Spagna. Lo imitano la sorella Donna Matilde di Savoia, che sovvenziona il completamento della cappella del Figlio della vedova di Naim, e la marchesa di Messerano che fa innalzare quella dell’Inchiodazione.

Nel ‘600

Durante il suo episcopato novarese il Venerabile Carlo Bascapè dà un forte impulso soprattutto per realizzare i Misteri della Passione; lavorano dapprima il pittore Domenico Alfano di Perugia ed il celebre scultore fiammingo Giovanni Tabacchetti.
Nei primi anni del secolo sorge il nuovo Palazzo di Pilato con la Scala Santa ed inizia la sua vastissima attività Giovanni d’Enrico che nel 1614 dà un nuovo piano generale per la spianata del Monte.
Su suo progetto si inizia lo stesso anno La Chiesa Nuova e si erigono in seguito le cappelle della Piazza dei Tribunali.
Si dedicano agli affreschi Melchiorre d’Enrico e soprattutto i due famosi pittori: il Morazzone ed Antonio d’Enrico, detto il Tanzio da Varallo.
Seguiranno nei decenni successivi il Gherardini, Montalti ed il Gianoli da Campertogno.
Nel 1649 , terminati il presbiterio ed il coro del nuovo tempio, il Vescovo Tornielli vi trasporta solennemente dalla chiesa antica la statua della Madonna Dormiente.
Nel 1678 è completato sulla cupola lo spettacolare Paradiso con statue del Bussola ed affreschi dei Montalti.
Visitano nel Seicento il Sacro Monte il Cardinale Federico Borromeo nel 1604, dopo che l’anno precedente ai Padri Minori Osservanti erano subentrati i Minori Riformati, poi il Cardinal Trivulzio e nel 1655 il Governatore Generale del Ducato di Milano, Marchese di Caracena.

Nel ‘700

Nel secolo XVIII proseguono i lavori e si attuano alcune trasformazioni.
Tra il 5 e il 7 si erige il nuovo oratorio presso il Santo Sepolcro; tra l’8 ed il 13 viene completata la muratura della Chiesa Maggiore.
Dopo il 20 su progetto dell’architetto Morondi si costruisce la Porta Aurea ed in seguito lo scurolo o cripta della Chiesa Nuova e nel 37 l’ultima cappella, quella di Anna, nella Piazza dei Tribunali.
Nel 39 è al Sacro Monte l’architetto regio, Benedetto Alfieri, che progetta la tribuna dell’altar maggiore.
Nel 72-73 viene abbattuta la Chiesa Vecchia e sostituita dall’edificio per gli Esercizi Spirituali.
Nel 1776 si inizia il portico della Piazza Maggiore e vi si allineano le cappelle della Cena e dell’ Orazione dell’orto con affreschi dell’ Orgiazzi.
Intanto sorgono gli altari laterali e si ornano di pitture le cappelle della Chiesa. Tra i tanti pellegrini visitano il Santuario S. Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti, nel 1721, S. Benedetto Labre, il Cardinal Durini ed il principe Benedetto Maurizio di Savoia, duca del Chiabese. Nel 1765 la cura spirituale del Sacro Monte viene affidata ai sacerdoti diocesani di Novara.
Nel ‘800
Il secolo scorso vede l’inizio di molte opere di restauro, rifacimenti di affreschi deteriorati, l’erezione della facciata della Chiesa, ma anche la celebrazione di molte solennità religiose.
Nel 1819 l’officiatura del Santuario viene affidata ai Padri Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo di Novara che la reggono ancora oggi. Del 23 è il primo progetto di facciata per la Chiesa Maggiore, disegnato da Luigi Cagnola. Nel 35 Silvio Pellico visita per la prima volta il Sacro Monte e lo illustra con un carme; nel 36 vi si reca Re Carlo Alberto; nel 47 S. Giovanni Bosco. Nel 1853 avviene la consacrazione del Tempio Maggiore; nel 54 si inaugura l’altare dello scurolo; nel 57 avviene la prima solenne incoronazione della Madonna Dormiente, ripetuta nel 62; nel 92 sale al Sacro Monte la Regina Margherita. Finalmente nel 96 viene inaugurata la facciata marmorea della Chiesa, ultima impresa di grande impegno.
Nello stesso anno visita il Sacro Monte Monsignor Achille Ratti, futuro Pio XI.
Nel ‘900
Nel nostro secolo, mentre si attuano quasi in continuazione opere di restauro a tutto il complesso, i fatti salienti sono costituiti; nel 1913 dalla terza incoronazione della statua della Vergine dormiente, per mano del Beato Cardinale Andrea Ferrari; nel 24 dalla consacrazione episcopale del Rettore del Santuario, Padre Maurilio Fossati, poi Cardinale Arcivescovo di Torino; nel 26 dalla visita del Principe di Piemonte; nel 32 dall’erezione della Chiesa Maggiore a Basilica; nel 33 dall’inaugurazione della teleferica tra Varallo e il Monte, che sarà attiva per un quarantennio; nel 39 dalla visita del Beato Don Orione; nel 49 dalle celebrazioni per il terzo centenario del trasporto nella Chiesa Nuova della statua della Madonna Dormiente; nel 58 dalla quarta incoronazione.
Finalmente il 3-4 novembre 1984, per commemorare il quarto centenario della morte di S. Carlo, avviene la visita del più illustre pellegrino, S.S. Giovanni Paolo II, che vi celebra l”Itinerarium Crucis’. Due anni dopo, nel 1986, si celebra il quinto centenario della fondazione della Nuova Gerusalemme varallese con la presenza del Cardinal Martini arcivescovo di Milano e del Patriarca di Gerusalemme.

Fonte: https://www.sacromontedivarallo.org/wp/ilsacromonte/

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