SS. Annunziata

Descrizione

Descrizione
Il santuario dell’Annunziata (o dell’Ave Gratia Plena) è una tra le più importanti chiese di Giugliano in Campania. Sorge su piazza dell’Annunziata, all’incrocio tra il corso Campano, nucleo di sviluppo del centro cittadino, e via Licante; singolare e molto caratteristica è la disposizione facciata della chiesa – campanile – facciata dell’ospedale che vi prospettano.
La Chiesa conserva numerose tele dal XV al XVIII secolo: sono rappresentati anche notevoli artisti della scuola napoletana quali Massimo Stanzione e Carlo Sellitto.

Cenni storici

La chiesa fu edificata in tempi imprecisati, probabilmente sul sito di un piccolo oratorio, ma i primi documenti che la riguardano risalgono al XVI secolo. Nel XVII secolo la chiesa fu ampliata, assumendo l’attuale planimetria a croce latina, ad una navata con piccole cappelle, profonda abside e transetto. Nel secolo successivo fu terminata la grande cupola all’incrocio. Adiacente al complesso si sviluppò, tra il XVIII ed il XIX secolo, l’edificio dell’ospedale nato a fini assistenziali, nell’edificio vi furono diretti lavori architettonici di Giuseppe Astarita che progettò l’altare maggiore con la collaborazione di Bartolomeo Vecchione come perito e progettista ed infatti modificò il disegno dell’altare con l’aggiunta di quattro colonne.

Esterno

La facciata

La bella ed elegante facciata, del XVIII secolo, sostituì un paramento “a rustico”. Essa è articolata su due ordini, mossa da doppie lesene che reggono un timpano curvilineo, affiancato da pinnacoli; al centro un finestrone ed un bel portale in piperno: se ne segnalano le porte, del XVII secolo, con pregiati bassorilievi scolpiti nel legno.

Il campanile e la facciata dell’ospedale

Il campanile è del XVIII secolo: si eleva per tre piani su un basamento in bugnato di piperno; al secondo livello, un orologio meccanico. La differente altezza di ogni piano conferisce all’architettura della torre una particolare, vibrante eleganza, contenuta però dalla classica bicromia grigio piperno- arancione laterizio. A destra la facciata ottocentesca dell’ospedale completa il fronte sulla piazza: da notare la bella architettura che, pur replicando alcuni motivi della vicina facciata settecentesca (pinnacoli, lesene), sa inserirsi nel contesto sobriamente ed in piena originalità.

L’interno e la prima opera di Massimo Stanzione

La chiesa si sviluppa, come detto, su pianta a navata unica, con transetto ed abside; molto ricca appare la decorazione barocca.
Il soffitto ligneo della navata, riccamente intagliato, reca la data 1615 e negli anni tra il 1618 e il 1622 fu decorato da cinque quadri che, a detta di Giovan Battista Basile, furono eseguiti da Domenico Lama (Natività della Vergine); Giovanni Vincenzo Forliì (Incoronazione della VerginePresentazione di Gesù al tempio); Giovan Antonio Amato (Sposalizio della Vergine ) e Massimo Stanzione.
Allo Stanzione viene assegnato il compito di eseguire uno dei quadri piccoli del soffitto, raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio. Il quadro è comprovato da un documento dell’anno 1618, citato dal Basile: «L’altro esprime la Presentazione ed è opera del Cavaliere Massimo Stanzioni dell’anno 1618». Questa è la prima opera dello Stanzione pervenutaci, attestata da una notizia documentaria e che costituisce un punto di partenza per la ricostruzione cronologica dell’opera giovanile del pittore. Il dipinto rovinatissimo è di difficile lettura. Si nota che l’artista resta legato alla pittura di Giovan Vincenzo Forlì e di Fabrizio Santafede, soprattutto per quel che riguarda lo stile figurativo. Nella luce relativamente violenta già si palesa, invece, la conoscenza della pittura di Caravaggio e dei suoi primi seguaci napoletani.
Le quindici cappelle sulla navata ospitano altrettanti altari di patronato delle principali famiglie della città: le decorano tele che vanno dal XVI al XVIII secolo (si segnala quella della prima cappella a sinistra, di Massimo Stanzione) e varie lapidi con stemmi scolpiti.

Fonte: Wikipedia

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