SS. Crocifisso

Descrizione

Descrizione

Storia

L’attuale Santuario del Santo Crocifisso può considerarsi originato da una sommatoria di più volumi costruiti nel corso degli anni, rispetto ai quali l’edificio ha man mano subito diverse modifiche. Il definitivo ampliamento fu completato nel 1881, mentre la facciata risale al 1893. L’attuale facciata è ornata da un semplice protiro e da quattro statue ospitate entro nicchie raffiguranti S. Antonio abate, i santi Aimo e Vermondo e S. Giovanni Oldrati. L’interno si presenta diviso in tre navate e pressoché su tutta la superficie è impreziosito di affreschi e decorazioni e ornato di statue. Ai lati dell’altare maggiore si ammirano i due affreschi più significativi, “L’ultima cena” e la “Crocifissione”, mentre nella volta è dipinta “L’esaltazione della Croce”. Importante è soprattutto l’antico Crocifisso conservato in una nicchia dell’altare di fondo della navata destra. Al Crocifisso è legato il ricordo dei medesi per il prodigio del 2 agosto 1813 quando un fulmine attraversò in lungo la vecchia chiesa lasciando incolumi i partecipanti alla messa festiva che al Crocifisso si erano praticamente affidati. È proprio per quel prodigio che i medesi chiamano comunemente la chiesa “Santuario del Santo Crocifisso”. Infine significativo è l’organo in controfacciata, fatto risalire agli anni a cavallo del 1700. Un ultimo cenno merita il campanile, la cui costruzione iniziò nel 1623 e portò ai risultati che vediamo oggi solo nel 1920.

Organo del Santuario

a prima segnalazione della presenza di un organo in chiesa risale ad un documento del 1740. L’organo era inizialmente collocato vicino alla cappella centrale e a fianco di una porta laterale. Conosciamo il nome dell’organista di allora: tale Pietro Giò Buraschi, nato a Meda il 28 luglio 1741, che esercitò la sua arte anche in altre chiese, soprattutto in Svizzera. Quando in quella notte del 2 agosto 1813 un fulmine attraversò la chiesa gremita di fedeli, provocando danni materiali ai muri e alle strutture di legno, si decide di acquistare un nuovo organo. Quello vecchio è venduto ad un’altra parrocchia.
Venne commissionato un organo a Eugenio Biroldi di Varese, uno dei costruttori più importanti che operavano in Lombardia. Nel 1814 si fece appena in tempo a portar via quello vecchio che subito arrivò l’organo nuovo, che fu collocato nella stessa posizione del precedente. Nel 1893 l’organo fu spostato nell’attuale collocazione, situata sopra la zona d’ingresso, in controfacciata.
L’organo poi, nel 1929 e nel 1951, ha subito due differenti interventi di restauro. Con la consacrazione della nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente nel 1956, il Santuario perse il suo ruolo centrale nella vita della parrocchia.
Le celebrazioni religiose che scandivano l’anno liturgico vennero celebrate nel nuovo tempio, mentre in quello vecchio ne rimasero solamente alcune.
L’organo del Santuario venne suonato fino alla fine degli Anni Sessanta, poi sempre con minor frequenza fino all’abbandono.

Fonte: https://parrocchiemeda.it/chi-siamo-comunita-pastorale-meda-2/santuario/

Contatti

Contatti

*i campi contrassegnati con l'asterisco * sono obbligatori

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi