Tra le Alpi Cozie e Marittime
In un angolo delle Alpi, situato tra le valli Stura, Gesso e Tinèe, in uno splendido ambiente naturale ove si apre un’ampia corona di vette dai fianchi levigati dai ghiacciai nelle antiche ere in balze tondeggianti ed in conche degradanti in cui si raccolgono laghetti pittoreschi, circondato dalle cime imponenti della Maladecia a Sud e della Bravaria a Nord, si staglia il complesso del Santuario di Sant’Anna, che con i suoi 2020 metri di altezza ha il primato di essere il primo Santuario più alto d’ Europa. In realtà, nelle Alpi, si trovano numerose chiesette ad altitudini più elevate, raggiungibili solo a piedi, ma non sono da considerarsi propriamente santuari.
È un luogo dove i pellegrini possono avvicinarsi per aprirsi alla preghiera e alla lode di Colui che ha creato il mondo e le sue meraviglie, nel silenzio delle montagne e nella bellezza del paesaggio; un luogo di accoglienza dove si può riposare e ritemprare il corpo e lo spirito, per momenti di riflessione, celebrazione e condivisione fraterna.
Attorno all’anno 1000 vene costruita la prima cappella ” Santa Maria di Brasca ” dedicata alla Vergine Maria fino al 1450 circa quando venne dedicata a sant’Anna.
L’attuale chiesa fu costruita nel 1680, dedicata anch’essa alla mamma di Maria.
Quest’edificio sacro è a tre navate, con pavimento ligneo in salita sul pendio della roccia sottostante.
La navata centrale si prolunga nel presbiterio chiuso da grandi cancellate, recanti in alto lo stemma di Vinadio. Sul fronte del presbiterio spiccano ai lati la statua ottocentesca di sant’Anna con Maria e il braccio-reliquiario secentesco della santa.
L’altare maggiore in marmo è del 1960, mentre dieci anni dopo si allestì la nuova mensa in rame sbalzato, posta verso il popolo. I due altari laterali sono dedicati a san Gioachino e alla Madonna della Neve. Le pareti sono adornate da numerosissimi ex-voto che testimoniano la gratitudine di generazioni di pellegrini.
La testimonianza più antica conservata nel santuario è il quadro di sant’ Anna, sopra l’altare maggiore. Reca la data 1686 e la firma di Michelangelo Ceruto, romano. Il quadro raffigura nella parte centrale S. Anna e la Madonna che sorreggono il Bambino Gesù, mentre in otto riquadri minori sono dipinte altrettante scene della “storia“ della Santa secondo le descrizioni di antichi testi cristiani, che la Chiesa non ha accolto col valore dei Vangeli, ma che il popolo cristiano ha molto venerato.