Beata Vergine della Battaglia

Descrizione

Descrizione

Il Santuario della Beata Vergine della Battaglia fu edificato in onore delle vittorie riportate nel 1092 dalle truppe armate di Matilde di Canossa sull’esercito di Enrico IV, re d’Italia e di Germania.

In documenti del XVIII secolo l’oratorio della Madonna della Battaglia figura come “subsidium”. Il titolo “della Battaglia” si riferisce certamente allo scontro tra gli eserciti dell’imperatore tedesco Enrico IV e di Matilde di Canossa, cui arrise la vittoria a monte Giumigna (Sedignano). La battaglia avvenne nell’ottobre 1092 a causa del tentativo di Enrico IV di espugnare la rocca di Canossa. Fu una battaglia importante, che cambiò il corso della Storia, nell’ambito della “Lotta per le investiture” (la scelta e l’ordinazione dei vescovi) che contrappose il Papato e l’Impero durante i secoli XI e XII. Tra l’altro, dopo quella sconfitta l’imperatore Enrico IV abdicò a favore del figlio Enrico V.

La chiesetta della Battaglia fu testimone di altri fatti d’arme: nel 1233 passarono da queste parti le truppe mandate da Reggio a distruggere Canossa; nel 1557-58 le soldataglie di Ottavio Farnese e di Alfonso d’Este misero a segno diverse razzie su queste colline.

È del 1528 la notizia che la Madonna facesse quassù alcuni miracoli. Nel 1665 la chiesetta risulta in stato precario per un incendio e per l’incuria alla quale era stata abbandonata. Nel 1724 viene ricostruita dai fedeli della zona e lo stesso vescovo di Reggio, Ludovico Forni, le fa visita e ne approva l’apertura al culto.

Una pietra sovrastante la finestrella posta a sinistra della porta d’ingresso reca, appunto, la data del 1724; mentre una seconda pietra datata al 1868, posta sulla finestrella di destra, sta ad indicare probabilmente un successivo restauro.

In epoche più recenti sono stati eseguiti altri importanti restauri: nel 1975/1977 da volontari della Parrocchia; nel 1978 dal Lions Club Val d’Enza, nel 1992/1993 dai volontari ALPINI della sezione A.N.A. di Reggio Emilia, e nel 2006. Questi restauri, oggi, sono stati messi a dura prova dai frequenti movimenti della terra in questa zona dal 2008 ai più recenti da maggio 2012

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