Beata Vergine della Sanità

Descrizione

Descrizione
A poco più di due chilometri a sud-ovest della Città di Savigliano, in regione già “Pasco Rondello” sorge il maggior centro di attrazione religiosa della popolazione saviglianese.
In origine era l’anno 1613 era un semplice pilone, fatto costruire da un contadino del luogo, in riconoscenza alla Madonna che aveva difeso prodigiosamente l’onesta della sua figliola.
La Madonna vi fu dipinta in atteggiamento squisitamente materno: mentre allatta Gesù Bambino; riproduceva tale e quale l’immagine della Pieve, della Neve e dell’Assunta in Savigliano. L’atteggiamento così materno era preferito a quello maestoso di regina ; e proprio per la sollecitudine veramente materna a soccorrere i bisognosi, specialmente malati, venne dai fedeli spontaneamente invocata “Madonna della Sanità”. Ai lati della Madonna furono dipinti un angelo in piedi, in atto di venerazione, ed alla sinistra la contadina con le mani giunte in atto di ringraziamento, sotto l’iscrizione: “Per gratia ricevuta nell’anno 1613”. Dipinsero il pilone pare i cugini Costanzo e Francesco Arbaudi, saviglianesi , operanti nella plaga e affrescanti il vicino Castello del Maresco.
In seguito il pilone cedette il posto alla chiesa venuta su poco alla volta, e terminata, nella struttura principale, intorno al 1750.
L’immagine che veneriamo attualmente sopra il nuovo altare è l’originale dipinta sul pilone nel 1613, mancano le figure laterali e l’iscrizione, tagliate via nel 1719 per poter più facilmente trasportare il pilone. In seguito furono aggiunte altre figure: S. Giovanni Battista e S. Francesco d’Assisi. Personaggi di Casa Savoia furono devoti al Santuario, specialmente la Principessa Isabella durante i quarant’anni (1716-1767) che abitò a Savigliano.
La Regina Maria Clotilde, sposa di Carlo Emanuele IV e sorella del Re di Francia Luigi XVI, fece dipingere sulla facciata gli stemmi di Savoia e Francia come segno di devozione e pegno di protezione.
La chiesa si presenta a tre navate con ambulacro attorno al presbiterio, nel quale venne ricollocato il pilone con l’affresco secentesco e decorato da una cornice marmorea intagliata su disegno dell’arch. Oreste Garzino. Sulla facciata in cotto, a tre corpi, corrispondente alle navate, limitati da lesene leggermente aggettanti, sulle quali poggia il timpano triangolare, si apre il portale tra due colonne, cui sovrasta un ovale con l’affresco della Vergine dipinto dal Milocco.
L’architettura risente della diversità del gusto e degli stili di cui fu influenzata nel corso dei vari ampliamenti e difetta di organicità e di proporzione, anche se il decorativismo interno e l’imponenza dell’altare maggiore riescono a modificare in parte l’impressione della deficienza dell’unità compositiva.
Nel 1946 si iniziò un coraggioso progetto: la costruzione della cupola, del transetto, ambulacro e nuovo campanile terminato nel 1951.
Nel 1999 è stato realizzato un nuovo impianto di riscaldamento  a pavimento  con  il conseguente rifacimento del pavimento stesso in quarzite.
Annessa al Santuario sorge la “Casa per gli Esercizi Spirituali” terminata nel 1768 e restaurata nel 1980 con nuovi tetti, pavimenti e infissi. Nel fabbricato che ospitava scuole e alloggio del sacrestano a sede dal 1999 la Casa Famiglia dell’Associazione Papa Giovanni XXXIII.
La festa patronale del Santuario è in agosto, la domenica dopo l’Assunta, preceduta dalla Novena e seguita da solenne Ottavario.

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