Madonna della Neve

Descrizione

Descrizione
Si trova a Lacona, nel comune di Capoliveri dell’isola d’Elba, sulla cima di una bassa collina, a dominare la sottostante piana.
Difficilmente si può visitare l’interno, in quanto quasi sempre chiuso: solo occasionalmente vi si svolgono funzioni sacre. Un periodo adatto alla visita è il 5 agosto, festa della chiesa. L’interno è per visibile dalla finestrella laterale destra, sulla facciata.
Si raggiunge facilmente tramite una stretta e asfaltata strada in parte segnalata.
L’ambiente è ancora caratteristico, nonostante le molte villette intorno, mantenendo qualche area coltivata. Alcuni olivi crescono sui fianchi della collinetta, per il resto coperta di macchia

La storia: Chiesa della Madonna della Neve

L’origine dell’edificio attuale è collocabile al XVI secolo. Ma sicuramente esso nacque sulle fondamenta di una chiesa romanica, forse del XII secolo. Infatti il restauro del 1951 ne riportò alla luce i resti. La parte più evidente di essa è il muro sud, i cui filari di conci ben sbozzati lasciano pochi dubbi. Dalle fondamenta sui scoprì che la struttura medievale era lunga 9,75 e larga 5,25 metri; aveva un’abside dal raggio esterno di 1,83 metri; mononavata e dal tipico orientamento est-ovest.
Per quanto riguarda le ipotesi di fondazione si disse che potessero esserne autori i discepoli di san Giovanni Gualberto, oppure i monaci di Montecristo, ma per il momento non esistono prove attendibili.
Nella seconda metà del Cinquecento vi fu la rifondazione della chiesa, costume abbastanza tipico dell’epoca. Solo il muro sud rimase a vestigia della struttura romanica, e fu solo rialzato di circa due metri. La porta laterale venne invece murata (nel restauro del 1951 fu riaperta). Il muro nord fu ricostruito con gli stessi conci, ma più spostato in modo da allargare la navata. Anche altare e portale furono spostati, in modo da trovarsi nella nuova posizione centrale.
Il secondo intervento strutturale degno di rilievo è collocabile alla metà del Seicento, voluto dal governatore di Portoferraio Pietro Grifoni. In questa occasione fu sostituito l’altare, ricostruiti il presbiterio e il pavimento in cotto e fondato il romitorio. Infine fu commissionato un nuovo quadro a Marco Aritti. E stato ipotizzato che lo stesso autore si occupasse anche dei lavori al nuovo altare.
Il santuario era affidato alle cure di romiti, di solito due, nominati dal magistrato di Capoliveri. Vestivano poveramente e vivevano con le questue e le vendite di vino e grano. Da un documento veniamo a sapere che disponevano di una cantina con due tini e cinque botti, tre saccate di vigna e altre due di grano. Nel XVII secolo si registrano molte donazioni al santuario.
Il 27 aprile 1779 il luogo sacro è teatro di una grossa processione di capoliveresi, che vi entrarono scalzi per implorare la Madonna di far terminare una lunga siccità .
L’11 giugno 1793 si registra un episodio luttuoso: un sergente e un soldato della guarnigione napoletana di Longone rapinarono e uccisero i due romiti. Pochi anni più tardi il santuario risulta nuovamente saccheggiato, ma non sappiamo a opera di chi, anche se ciò sono buone probabilità che le colpe ricadano sui soldati francesi o inglesi durante le occupazioni militari dell’isola di quel periodo.
Agli inizi dell’Ottocento il romitorio fu ingrandito con la costruzione di una stanza, una cantina e un pozzo. Ma non passeranno molti anni che i romiti cesseranno il loro servizio: l’ultimo fu Giuseppe Tosi, nel 1817. Da allora la chiesa passerà in custodia alla parrocchia di Capoliveri.
Alla metà del secolo fu costruito il campanile. Nel 1890 vi fu un restauro: venne aperta una finestra nella facciata, rifatto il pavimento e rinforzate le muraglie, a causa di cedimenti. Il lavoro è ricordato da una lapide. Quattro anni più tardi i beni del santuario furono alienati.
Con il nuovo secolo i lavori si susseguirono. Nel 1925 venne posta la lapide ai caduti della Prima guerra mondiale. Ma soprattutto alla metà del Novecento furono portati avanti restauri significativi: fu demolito gran parte del romitorio ormai pericolante e ristrutturata la sacrestia, riportate alla luce le mura romaniche con interessanti scoperte di inumazioni, ricostruito il campanile dopo che un fulmine lo aveva danneggiato, e restaurati dipinto e decorazioni. Agli inizi degli anni 1970 fu ricostruito il tetto, e nel 1996 furono consolidate le strutture murarie e ricostruita la sacrestia.

Fonte: https://www.isoladelba.online/luoghi-da-visitare/capoliveri/chiesa_della_madonna_della_neve.asp

Contatti

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  • Indirizzo
    LOCALITA LACONA 57031 CAPOLIVERI LI
  • Telefono
  • Regione
    Toscana
  • Location
    CAPOLIVERI

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