Madonna di Fatima (Chiesa di S. Girolamo)

Descrizione

Descrizione
Il santuario della Madonna di Fatima si trova all’interno della chiesa di San Girolamo a circa 2 chilometri dal centro di Gubbio. Ci si arriva percorrendo una ripida strada sul monte Asciano.
Le origini della devozione verso la Vergine di Fatima nella chiesa di San Girolamo si devono alla presenza degli studenti Gesuiti del Collegio Portoghese di Roma che venivano qui a trascorrere i periodi estivi.
Essi posero qui un’immagine della Madonna, quadro che i fedeli vollero conservare anche in seguito. I frati minori nel 1943 vennero in possesso del convento e ordinarono per la chiesa una statua lignea della Madonna di Fatima che ancora oggi viene venerata.
La chiesa primitiva aveva un’architettura medioevale, nel 1600 il complesso venne ampliato. Nel 1722 si consacrò la chiesa per mano del vescovo di Gubbio Manciforti, dei lavori di restauro interessarono le strutture nel corso dell’800. Verso la metà del ‘900 la chiesa venne ricostruita quasi da zero.

Il Convento annesso al Santuario

Il Convento di S. Girolamo, stando alle cronache, fu fondato nel 1358 a seguito di una supplica di tre eugubini iscritti nella “Compagnia dei Battuti” o “Disciplinati”, i quali, desiderando vivere la vita eremitica, domandarono al vescovo il luogo detto la “Selva di S. Agostino” sul monte Goregge, ove era un oratorio dedicato a S. Girolamo.
Dal 1436 fu posto sotto l’immediata giurisdizione dei Superiori degli Osservanti della Provincia Serafica.
Nell’Ottocento subì due soppressioni; passò anche in proprietà privata.
Nel 1935 fu riacquistato dai frati Minori della Provincia Serafica di S. Chiara, che a tutt’oggi ne sono proprietari.
Dopo un periodo di abbandono, fu affidato alla “Comunità di Capodarco” dell’Umbria, che lo ha restaurato, adattandolo alle esigenze degli ospiti disabili. Nel 2000, nel Convento di S. Girolamo si sono trasferite le Clarisse. Da allora, nel meraviglioso luogo, è tornata la spiritualità francescana, legata ai valori della pace, della preghiera e del raccoglimento mistico.
La chiesa è anche Santuario Mariano dove si venera la Madonna di Fatima ed il pregevole Crocefisso, opera di Innocenzo da Petralia (1637), lo stesso autore di quello venerato nel Convento di S. Damiano in Assisi e alla S. Casa di Loreto.
Da un’inedita anonima “cronaca” dattiloscritta, si apprende: «Gubbio – Convento di San Girolamo (1436-2000)
Gubbio è detta la seconda patria di s. Francesco, perché egli vi si diresse dopo essersi allontanato da Assisi a causa dei contrasti con il padre.
Lungo il cammino fu percosso dai ladroni mentre si dichiarava “l’Araldo del gran Re” e si riparò nel chiostro dei monaci dell’Abbazia di Vallingegno, che però non lo accolsero bene; fu un suo conoscente, Giacomello Spadalunga, a fargli dono di una tunica a forma di croce e di una corda come cintura. In seguito il Poverello tornerà a predicare a Gubbio.
La tradizione francescana ci ha tramandato il famoso episodio del suo incontro con un lupo: l’animale, da feroce e affamato, per i meriti del Santo divenne mansueto e visse per due anni nutrito dagli abitanti del luogo. In questa città furono edificati vari conventi in onore di Francesco, tra i quali quello di “cento celle”, probabilmente eretto sul luogo in cui si trovava la casa dell’amico che accolse il Santo con premura. Prima del 1385 quel romitorio primitivo fu trasformato in cappella.
Il convento di S. Girolamo si trova su un colle, nel luogo in cui Francesco – non sappiamo se prima o dopo la sua morte – operò il miracolo di risuscitare una donna. Un signore del luogo fece la donazione del bosco; il popolo vi costruì un convento per i frati intitolato a s. Girolamo che papa Martino V, nel 1420, consegnò agli Osservanti con l’obbligo di essere sottomessi ai Conventuali della chiesa di s. Francesco.
Nel 1436 papa Eugenio IV tolse questa clausola. Gli Osservanti della Provincia Serafica rimasero così indipendenti e nel 1625 – dopo tredici anni di trattative e di veti – affidarono il luogo ai Minori riformati della stessa Provincia, che vi si trasferirono il 3 dicembre 1626 con l’obbligo di
accompagnare fino alla morte due frati Osservanti molto anziani. I Riformati rinunciarono a tutti i legati (cioè alle Messe perpetue e ad altri benefici
economici), si diedero alla predicazione e alla diffusione del Terz’Ordine.
Quello di San Girolamo è sempre stato un convento importante, sia a motivo della ricca biblioteca, sia per lo studentato di filosofia e teologia. La posizione è magnifica, con uno splendido belvedere, e vi si accedeva attraverso un viottolo scosceso. L’ultimo viale era fiancheggiato dalle stazioni della Via Crucis: la 14ma era una cappella di forma ottagonale simile al Santo Sepolcro. All’esterno della Chiesa era stata realizzata una cappella del T.O.F., terminata nel 1640, dedicata a S. Elisabetta.
L’edificio, nella parte superiore, era formato da tre dormitori e ventotto camere, dove per molti anni aveva trovato posto il collegio serafico. Nella parte inferiore, invece, si trovava un piccolo chiostro col pozzo ottagonale. Arricchiva l’insieme un bell’orto, un refettorio piccolo per i ragazzi (con un dipinto del 1572) e un refettorio più spazioso con tavoli in noce e un quadro del 1598 rappresentante le tre tentazioni di Gesù. Il convento era interamente circondato dal bosco, ma non esistevano spazi di clausura perché inizialmente tutto il monte era a disposizione dei frati.
La piccola chiesa, con la facciata di stile gotico – come pure l’interno –, vantava un bel Crocifisso in legno, simile a quello di San Damiano, quadri di buona fattura e un elegante ciborio. Il coro, leggermente elevato rispetto alla chiesa, era composto da un doppio ordine di ventinove stalli. Da ricordare: una grande cappella dedicata a S. Leonardo, la sagrestia e numerose reliquie.
Il convento, soppresso nel 1866, fu riscattato nel 1878 e da quel momento ospitò il Collegio serafico, trasferito successivamente nel convento di Montesanto a Todi.
Nel 1975 la Provincia Serafica volle stipulare un comodato della durata di 25 anni, per scopi umanitari, con la Comunità “Gesù Risorto” che ha sede a Capodarco di Fermo. Dal 2000 gli spazi sono interamente occupati dalla comunità di Clarisse, la stessa che in precedenza abitava nel monastero cittadino della SS. ma Trinità».

Contatti

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  • Indirizzo
     VIA S. GIROLAMO 06024 GUBBIO PG
  • Telefono
  • Regione
    Umbria
  • Location
    GUBBIO

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