Madonna di Fontegiusta

Descrizione

Descrizione
La chiesa Santa Maria in Portico a Fontegiusta fu costruita per celebrare la vittoria dei Senesi sui fiorentini nella battaglia di Poggio Imperiale. Nel 1478 dopo la congiura dei Pazzi, con la morte di Giuliano de’ Medici e la crudele vendetta del fratello Lorenzo il Magnifico, la situazione politica italiana precipita. Il papa Sisto IV che, causa le sue mire di conquista sulla Toscana, ha sostenuto i congiurati, dichiara guerra a Firenze coinvolgendo pure il re di Napoli Ferdinando I e le città di Siena, Lucca e Urbino. I fiorentini, benché aiutati da Venezia e Milano, si trovano coinvolti in una sfortunata guerra che culminerà con la sconfitta di Poggio Imperiale.
La chiesa ha uno stile rinascimentale e fu eretta su progetto di Cristoforo Fedeli da Como nel 1484. L’edificio sorge a ridosso delle mura e fu a causa del poco spazio disponibile fra la facciata della chiesa e le mura che la chiesa fu costruita con tre navate ampie ma ridotte in lunghezza. L’edificio inglobò quindi il portico dell’ufficio della gabella del dazio in cui si trovava la miracolosa Madonna di Fontegiusta. Da qui, il nome della Chiesa. La facciata in cotto tripartita da lesene ha un portale in marmo, opera di Urbano da Cortona.
All’interno vi sono numerose opere d’arte. Al centro dell’altare in marmo, da poco restaurato, si trova la Madonna di Fontegiusta, opera di Cristoforo Bindoccio e di Meo di Pero. Si trova nel tabernacolo a forma di tempio scolpito agli inizi del 1500. Altre opere d’arte sono l’affresco con l’Assunzione di Maria di Girolamo di Benvenuto, che si trova in alto. Ai lati si trovano invece la Natività della Vergine e la Dormitio Virginis. L’opera artistica di maggiore pregio che la chiesa conserva è una Madonna con il Bambino, affresco del XIV secolo incorniciato da un bel tabernacolo cinquecentesco.
Ed ecco un’altra curiosità riguardante questa apparentemente semplice chiesa: nella controfacciata vedrete un grande osso di balena. Si tratta nello specifico della scapola di un cetaceo. Forse non tutti sanno che la leggenda popolare vuole che sia stato Cristoforo Colombo a donare l’osso a questa chiesa insieme ad altre armi oggi conservate nel museo curato dalle compagnie laiche, come ringraziamento per il felice esito di una spedizione.
Ma perché Colombo si sarebbe ricordato di questa bella chiesa in particolare? Semplicemente perché sembra che il giovane Cristoforo sia stato studente proprio presso l’Università senese, e che addirittura qui abbia avuto un giovanile amore per una ragazza di Camollia.
È probabile che il giovane Colombo, essendo di Genova, ed essendo la sua città in conflitto più o meno perenne con Pisa, abbia scelto di studiare a Siena, dove avrebbe appreso nozioni di astronomia, matematica e geografia.

Madonna di Fontegiusta – Nomina ufficiale per l’intronizzazione in Duomo

Sabato 9 marzo 2019, nella chiesa di Santa Maria in Portico a Fontegiusta, ha avuto luogo la sacra funzione di nomina, primo atto ufficiale che decreta l’immagine di Maria, Mater Devotionis, (la Madonna di Fontegiusta),appartenente all’omonima Venerabile Compagnia, all’intronizzazione sull’altar maggiore della Cattedrale per l’Ottavario in Albis 2019.
La Deputazione della Festa, le Compagnie Laicali, dopo una breve processione, hanno fatto ingresso nella chiesa dove il Correttore della Confraternita di Fontegiusta, padre Dino Arciero ha presieduto la Santa Messa.
Prima della celebrazione eucaristica il confratello Sergio Ghezzi ha illustrato la sacra immagine dal punto di vista storico.
Nella seconda metà del XIV secolo, nel gabellino della porta di Pescaia fu dipinta un’immagine a fresco della Vergine con il Bambino tra i Santi Paolo e Bartolomeo, opera attribuita a Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero.
Era una delle tante immagini mariane che il Governo di Siena, dopo la battaglia di Montaperti, in deferente omaggio alla Madonna, aveva stabilito venissero dipinte sulle numerose porte della città a protezione delle mura della<Civitas Virginis>.
Il culto alla sacra immagine chiamata Mater devotionis iniziò, però, nel 1434, quando l’esule fiorentino Giovanni Gianfigliazzi, sopravvissuto alle ferite durante un’aggressione subita in quel luogo, ritenne di essersi salvato grazie all’intercessione di quella Madonna dipinta <in publicis urbis moenibus …non longe a Fontejusto et Fichereto loco>.
Nel 1478 Francesco Petrucci, cugino del <Magnifico>Pandolfo Petrucci e segretario di Papa Sisto IV, ottenne il permesso di erigere una cappella nel luogo del miracolo e l’anno seguente, annus mirabilis per la Compagnia di Fontegiusta, qui fu fondato un santuario mariano tra i più importanti della città, dopo che i senesi il 7 settembre (vigilia della Natività di Maria) avevano riportato una splendida vittoria contro i fiorentini nella battaglia di Poggio Imperiale, nei pressi di Poggibonsi.
Il dipinto rimase sulle mura di Siena fino al 1807, quando, a causa delle pessime condizioni, fu staccato e subì interventi di restauro a spese della Compagnia.
Portata in Cattedrale per l’ottavario in Albis del 1818, l’immagine fu ancora prescelta nel 1838, nel 1857 e nel 1883 ed infine nel 1920 e nel 1953.
Memorabili i festeggiamenti del 1953- come ha ricordato il Priore della Compagnia, Flavio Collini: il conte Guido Chigi Saracini per rievocare la battaglia di Poggio Imperiale organizzò un grandioso corteo storico in costume in notturna che da Porta Camollia si snodò verso il Duomo.
Con grande emozione Collini ha ricordato un’altra figura di Confratello, Silvano Carletti, che lo ha preceduto nel suo incarico, uomo di fede e di profondo attaccamento alle tradizioni cittadine più autentiche e genuine.
Il Priore della Consorteria delle Compagnie Laicali, Lorenzo Baldi, consegnando la targa ricordo, opera del Maestro Olla, alla Confraternita di Fontegiusta, ha ringraziato i presenti ed ha auspicato che anche quest’anno la popolazione tutta partecipi numerosa alle varie iniziative religiose dell’ottavario, ad iniziare dalla processione di sabato 27 aprile, momento di testimonianza di una fede popolare, di una tradizione religiosa che si rinnova in una città che deve conservare le proprie radici cristiane e la sua antica vocazione mariana.

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  • Indirizzo
    VICOLO MALIZIA 53100 SIENA SI
  • Telefono
  • Regione
    Toscana
  • Location
    SIENA

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