Madonna di Loreto

Descrizione

Descrizione
Il santuario della Madonna di Loreto è un importante luogo di culto di Spoleto, in provincia di Perugia, situato fuori dalle mura antiche della città, nei pressi della porta di San Matteo, detta anche porta Loreto.
La costruzione della chiesa, considerata uno degli edifici di culto rinascimentali più belli dell’Umbria, fu iniziata nel 1572 su progetto dell’architetto fiorentino Annibale de’ Lippi. Sorge nelle vicinanze della Porta San Matteo, in seguito detta “di Loreto”, in un area nella quale, già nel 1537, lo spoletino Jacopo Spinelli aveva fatto erigere una Maestà e l’aveva fatta affrescare dal noto pittore Jacopo Santoro da Giuliana, detto Jacopo Siculo.
Il dipinto ebbe subito grande venerazione popolare perché, secondo una leggenda il pittore, tornando a completare l’opera, la trovò già finita per mano angelica. In occasione dei terribili terremoti dell’anno 1571 la popolazione si recò più volte in processione presso la cappellina, attribuendo alla protezione della Madonna la salvezza dalle terribili scosse. Altri prodigi attribuiti alla Madonna riguardano gli esorcismi praticati a molti indemoniati che giungevano da ogni parte del mondo; tanto si era sparsa la voce sulle sue virtù che numerosi sacerdoti si dedicavano giorno e notte all’accoglienza a alla cura dei pellegrini. Tale incredibile flusso veniva regolato dai cardinali Cristoforo Madruzzo e Guido Ferreri che governavano Spoleto, l’uno dal 1566 al 1567 e l’altro dal 1572 al 1580. L’entusiasmo popolare crebbe talmente che l’allora vescovo Fulvio Orsini decise di costruirvi la grande chiesa di cui il 4 ottobre 1572, fu posta la prima pietra. L’edificio fu eretto su una pianta molto elaborata, a croce greca, che si addiceva perfettamente alle prescrizioni tridentine. All’esterno l’ordine superiore molto sviluppato in larghezza è spartito da lesene sormontate da un fregio liscio, con un risultato di grande semplicità e rigore spaziale; il portale fu realizzato più tardi, nel 1662. All’incrocio dei bracci doveva innalzarsi la cupola, che però non fu mai realizzata.
Il vasto interno è impreziosito da numerose cappelle ornate da dipinti e sculture, erette da alcune famiglie nobili di Spoleto, riccamente adornate da opere del XVI e del XVII secolo, risalta, per la sua bellezza, la Cappella Campello, eretta nel 1608 da Giuseppe e Francesco Campello. Un’imponente mostra d’altare in pietra vi inquadra tre tele: L’Adorazione dei Magi, la Natività (1609) e la Visitazione del pittore caravaggesco Giovanni Baglione.
La costruzione procedette lentamente; prima della conclusione vi prendono dimora i chierici regolari di San Paolo, detti Barnabiti, che nel 1604 costruiscono un collegio accanto alla chiesa, ora occupato dall’Ospedale.
La chiesa fu consacrata dal vescovo Lorenzo Castrucci nel 1621
Dopo le soppressioni napoleoniche vi si trasferirono gli Agostiniani di S. Nicolò, nel 1860 il collegio viene adattato a istituto agrario e la chiesa, completamente abbandonata, divenne una caserma. Nel 1925 collegio e chiesa furono occupate dai frati Minori Conventuali; dopo pochi anni, nel 1936, il collegio viene abbattuto e al suo posto nasce il nuovo ospedale civile, mentre la chiesa nel 1944 viene di nuovo destinata a residenza militare, con conseguenze dannose per gli arredi e le architetture interne. Negli anni successivi ne avranno cura i Frati Cappuccini, residenti nel convento di Colle Attivoli poco distante, ma resterà chiusa e inattiva fino alla fine degli anni settanta; nel 1979 sarà restaurata grazie all’associazione Amici di Spoleto e al contributo della Samuel Henry Kress Foundation di New York. Nel 2007 la chiesa è tornata di proprietà della Diocesi ed è stata eretta a santuario.
Nella foto la maestà di Giacomo Santoro da Giuliana detto Jacopo Siculo fatta dipingere nel 1537 dalla famiglia Spinelli e di recente restaurata. Era rimasto visibile un piccolo lacerto del grande affresco: il volto della Madonna e del Bambinello. L’opera del celebre pittore, originario del Belice ma divenuto ben presto spoletino d’adozione, genero dello Spagna e allievo di Raffaello, era stata inspiegabilmente scialbata e in parte occultata da uno strato di malta. Sono riemersi, nella vivezza dei loro colori e nell’eleganza delle forme, l’intera figura della Madonna, sovrastante una chiesa sorretta da tre cherubini e, ai lati, le grandi figure di S. Sebastiano e S. Antonio Abate. L’attribuzione è certa e il manufatto si presenta di grande qualità.

Contatti

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  • Indirizzo
    Via Loreto 3, 06049 SPOLETO PG
  • Regione
    Umbria
  • Location
    SPOLETO

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