Madonna di Rado

Descrizione

Descrizione
L’attuale Santuario raccoglie l’eredità della antica pieve di Rado, posta sulla strada per Vercelli in prossimità di alcuni guadi sul Sesia, e già citata in un documento del X secolo; era questa la chiesa battesimale cui faceva capo il distretto intorno a Gattinara, prima che questo ruolo fosse precipuamente ricoperto dalla pieve di S. Pietro (l’attuale parrocchiale). All’XI secolo risale una ricostruzione pressoché totale della chiesa, che acquisì una struttura tre navate absidate, con campaniletto a vela in prossimità della facciata: in epoca di poco successiva venne edificato il campanile, l’attuale, a pianta quadrata.
Contestualmente alla scomparsa dell’insediamento di Rado, determinata anche dalla fondazione del borgofranco di Gattinara nel 1242, iniziò il declino della pieve di S. Maria, che venne a trovarsi lontana dal centro principale e quasi isolata nella campagna. La chiesa restò tuttavia officiata, come testimonia un documento del 1440, e proprio in XV secolo fu scolpita la statua lignea della Vergine, che nel tempo andò acquisendo fama di miracolosità. Rado iniziò così a diventare un centro santuariale notevolmente frequentato, tanto che in XVII secolo si procedette a ristrutturare la chiesa, che, a causa soprattutto delle guerre frequenti in quegli anni, era stata abbandonata e pressoché distrutta.
L’importanza del Santuario crebbe, fino a divenire un centro di devozione al quale convenivano pellegrini da tutto il Piemonte, così che andarono addossandosi alla chiesa fabbricati di servizio destinati all’accoglienza dei devoti e ad ospitare i religiosi che si occupavano della struttura. Alla metà del XVIII secolo ulteriori lavori di sistemazione determinarono l’aspetto attuale dell’edificio, soprattutto dell’interno, che venne riconsacrato dal vescovo di Vercelli mons. Costa d’Arignano.
Negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, durante il quale i fabbricati vennero occupati dalla congregazione dei Missionari d’Africa (i cosiddetti Padri Bianchi), iniziò il declino del Santuario, con conseguente abbandono, cui solo recentemente si è posto riparo con una serie di radicali restauri che l’hanno riportato in buone condizioni.

GUIDA ALLA VISITA

Il Santuario sorge all’interno di un recinto in muratura contenente, oltre alla chiesa, un giardino e un grande edificio di servizio risalente al XVII-XVIII secolo. Della chiesa medievale rimane il pregevole campanile, in ciottoli e frammenti di laterizi: la struttura, ornata di cornici marcapiano di archetti pensili, è un esempio discretamente conservato di romanico delle nostre terre, che trova altri confronti in zona (ad esempio le parrocchiali di Roasio S. Maria e Roasio S. Maurizio). Seicentesco è il porticato in facciata, sorretto da colonne in granito, che protegge i tre portali di ingresso, copie fedeli degli originali barocchi trafugati in anni recenti.
L’interno, seppure sotto un’ornamentazione convenzionale, con cornicioni e floridi capitelli in stucco, rivela le linee originarie della costruzione romanica, ad eccezione della parte presbiteriale, che presenta un coro quadrilatero al posto dell’abside a pianta semicircolare demolita in epoca barocca. Al XVIII secolo risalgono gli altari laterali e l’elegante altare maggiore, in marmi policromi, con la nicchia destinata ad accogliere la statua lignea della Vergine (l’originale della statua è custodito presso la chiesa di S. Pietro): una lapide presso la cappella laterale destra ricorda la conclusione dei restauri.
Più antica è invece la trave scolpita posta sopra l’ingresso del presbiterio, forse cinquecentesca, che richiama soluzioni simili e molto frequenti soprattutto in area valsesiana. Dietro all’altare maggiore trova spazio il coro quadrilatero, i cui scranni, con sobri intagli barocchi, datano al XVIII secolo.

Fonte: https://www.comune.gattinara.vc.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/santuario-di-santa-maria-di-rado-sec-x-1298-1-cb174f418cb3b4fc166c013d7ae0e919

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