L’AVVENIMENTO MIRACOLOSO DEL 1320: SETTE SECOLI DI DEVOZIONE MARIANA
di P. Mario Mattei OSA
Nel mese di maggio del 1320 un avvenimento straordinario terrorizzò gli abitanti di Viterbo e li spinse nella chiesa della Trinità a far voti per la loro liberazione dinanzi all’immagine della Madonna. Un testimone oculare, Giovan Giacomo Sacchi, così racconta: “Ricordo come a dì 28 maggio 1320 apparsero in Viterbo nell’aere grandissimi segni che derno terrore a tutto il populo con tenebre horribili et figure de demoni, che parea che subissasse il mondo; et apparse miraculo di una figura di Nostra Donna ne la Cappella del Campano in Santo Agustino sopra Faule et per sua gratia fommo liberati”.
Il cronista quattrocentesco Niccolò della Tuccia allarga notevolmente il racconto del Sacchi: “Alli 23 di maggio fu il memorabile miracolo della Madonna Santissima della Trinità, che liberò Viterbo dallo mani de’ diavoli, di cui l’aria tutta era piena, e gridavano voler (s)profondare la città. Ma la Vergine misericordiosissima, che sta dipinta nella cappella di S. Anna, apparve a molti eremiti e incarcerati, omini da bene, dicendoli che andasse a quella cappella tutto il popolo con luminarie, e sariano liberati. Correndo tutti della città con molta devozione, compunzione e penitenze conforme aveva comandata la Vergine pietosa, furno visibilmente veduti tutti demòni buttarsi con urli orrendissimi nel bullicame: e da tutto il popolo fu riconosciuta la similitudine della santa figura, con la quale era apparsa la Madonna. Questa fu la prima luminaria istituita in Viterbo, proseguita sempre con solennità, e imitata poi nelle altre feste notabili, come appare nella Margarita del Commune. Il fondatore di quella cappella fu messer Campana castellano di Viterbo“.
Cosa successe veramente? Sembra che dal bullicame siano uscite ceneri e gas che abbiano riempito e oscurato il cielo, e che terremoti continui abbiano scosso la terra.
I viterbesi ritennero di essere stati liberati per intercessione della Madonna che si venera nella chiesa della Trinità e per questo poi venne sempre invocata come Liberatrice del popolo viterbese.
Fu un avvenimento così strepitoso che coinvolse le autorità ecclesiastiche e civili, e quindi fu istituita una festa per commemorarlo solennemente ogni anno.
Lo Statuto delle processioni, riformato nel 1344, descrive in modo splendido come veniva solennizzata la festa e ordinata la processione alla chiesa della Trinità. Innanzitutto lo statuto ordina che la festa della Madonna Liberatrice sia equiparata, come solennità, alle feste maggiori della città, cioè al Corpus Domini e all’Assunta, e che si celebri il lunedì dopo la festa di Pentecoste. Otto giorni prima il Podestà e gli Otto del Popolo, al suono di tromba, bandivano per la città la solenne ricorrenza. Intanto per il giorno della festa la città veniva ornata con archi trionfali, con pergolati di rami verdi, con festoni e addobbi vari. Il lunedì mattina, al suono della campana del Comune, si adunavano nella piazza antistante i nobili, i rettori delle Arti e il popolo tutto, e si snodava quindi una lunghissima processione. Lo statuto ne specifica anche l’ordine: precedeva il clero, che usciva dalla chiesa di S. Angelo, seguiva subito dopo il Podestà con gli Otto del Popolo, poi il Prefetto con la nobiltà, i giudici, i medici, i notai e i mercanti; seguivano poi le Corporazioni delle Arti e quindi tutto il popolo. Dalla piazza del Comune la processione sfilava verso il Duomo, dove si univano ad essa i Canonici, e si procedeva direttamente alla chiesa della Trinità. Una volta giunti in chiesa, il Podestà e ciascuno degli Otto offriva due ceri di venti libbre l’uno.
Nel 2020 sono 700 anni da questo avvenimento che i viterbesi hanno ritenuto di aver ottenuto per intercessione della Madonna. A partire da questo avvenimento, come ho già detto, venne sempre invocata come Liberatrice del popolo viterbese e pregata come Protettrice della Città nei periodi difficili della sua storia.
Nel 2020 vogliamo commemorare con solennità l’avvenimento di 700 anni fa, ma anche rinnovare la fede nell’intervento divino nella nostra storia.
Per questo il 2 febbraio 2020 si aprirà un anno giubilare con la simbolica apertura della Porta Santa e la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria.
Il 2 febbraio è anche la Giornata della Vita Consacrata e quel giorno il Vescovo, non solo aprirà l’Anno Giubilare, ma celebrerà l’Eucarestia alla Trinità con tutti i consacrati della diocesi.
Durante l’Anno Giubilare ogni giorno dalle ore 7,00 alle 12,00 e dalla ore16,00 alle 19,00 ci sarà sempre in chiesa un sacerdote per le confessioni.
Dall’inizio del mese di maggio fino alla festa della Madonna Liberatrice (28 maggio), tutti sabati dalle 17,00 alle 19,30 si svolgeranno i pellegrinaggi delle parrocchie con visita e spiegazione del Santuario, Rosario, Confessioni, Celebrazione eucaristica e rinfresco per tutti.
Inoltre nei prossimi mesi sono previste pubblicazioni, mostre e concerti che verranno pubblicizzati con adeguati manifesti. Auguriamo a tutti un cammino giubilare che renda la fede e la vita piena di gioia e di serenità.