Nostra Signora delle Rocche

Descrizione

Descrizione
Il Santuario di Nostra Signora delle Rocche si trova a Molare, in provincia di Alessandria.

L’apparizione

Il Santuario deve la sua origine a una apparizione della Madonna, avvenuta nel secolo XVI (1500). Il fatto, tramandatoci da una veneranda tradizione, è confermato da antichi documenti.
Una povera donna di Molare, di nome Clarice, colte un po’ d’erbe le aveva fatte cuocere e, posto quel misero desinare in un paniere, si era incamminata verso il monte, dove il marito stava tagliando legna.
Dopo una buona mezz’ora di strada era arrivata dove incomincia la vera salita, sul luogo chiamato le Rocche, e precisamente dove ora sorge l’Altare maggiore del Santuario.
All’improvviso le si presenta dinanzi una bellissima Signora, vestita di ricco manto azzurro e tutta circonfusa di splendida luce.
La buona donna, a quella visione, cade in ginocchio meravigliata e tremante. Ma il suo stupore aumenta quando si sente chiamare per nome:
– Clarice, volete darmi un po’ di pane?
– Oh! mia bella signora, ben volentieri; ma ho solo delle erbe cotte che porto a mio marito.
– Guarda nel paniere – insiste la Signora.
La buona donna con mano incerta, scopre il paniere: È PIENO DI PANE FRESCO E PROFUMATO!
– Vergine santissima! esclama fuori di se dalla commozione.
– Io sono proprio Colei che tu invochi – soggiunse la misteriosa Signora.
Và a Molare e di a tutti che qui desidero una Chiesa in mio onore. Qui porrò un trono di grazie.
E la visione celeste scomparve.

Il primo miracolo

La notizia dell’apparizione, si divulga tra i Molaresi e la commozione e l’entusiasmo del popolo è grande.
Il primo storico del Santuario, D. Giuseppe Antonio Gaioli, arciprete di Molare, così racconta il miracolo:
“Eravi in quel tempo nel paese un uomo per nome Giovan Maria Cazuli, già da molti anni dell’uso delle membra quasi del tutto privo, trascinava miseramente la sua vita appoggiato a due pezzi di legno. Udita la novella di tale apparizione, prende come meglio può la strada del monte delle Rocche e colà giunto alza gli occhi al cielo, dà in dirotto pianto, e singhiozzando grida: Oh Vergine santissima delle Rocche, liberatemi da questo mio stato infelice. La fede fu viva, il premio le tenne dietro, che sull’istante libero si trova e sano delle sue membra; lascia i pezzi di legno a piè di Maria, e tutto allegro e dritto: Viva, grida, viva Maria!”.
Altri fatti miracolosi si susseguono e la devozione alla Madonna delle Rocche si divulga nei paesi circonvicini. Sul luogo dell’apparizione, viene eretta una croce di legno, e più tardi, processionalmente è portato un quadro che viene appeso alla croce. Il quadro, restaurato, è conservato nella Cappellina degli ex voto: misura cm. 50×35. Vi è dipinta la Madonna con in braccio Gesù Bambino: ai suoi piedi S. Giovanni Battista, fanciullo, e ai fianchi due Vescovi, probabilmente S. Guido e S. Maggiorino.
Il 6 agosto 1635 Mons. Felice Crova, Vescovo di Acqui, emana i decreti costitutivi del Santuario, con precise norme amministrative.

Il Santuario

Il 17 maggio 1608 il Consiglio Comunale di Molare è convocato per decidere “come conviene dare opera alla bella fabbrica della Chiesa della Beatissima Vergine delle Rocche e spendere li denari esigiti da detta fabbrica, quali si trovano nella cassa della detta Chiesa”.
Evidentemente a questa data esisteva già una Cappella, ma il concorso dei pellegrini era tale che richiedeva la costruzione di una Chiesa.
Con sacrifici e buona volontà gli abitanti di Molare, con a capo i Sacerdoti e l’Autorità Comunale, si prodigano in questo lavoro e dopo il 1620 si trovano registrati grandi concorsi di popolo.
Dato il continuo afflusso di devoti si sente la necessità, nel 1661, di rifare, su tre navate, il Santuario: era già stato costruito nel 1635 un piccolo campanile, dotato di due campane.
Nell’anno 1867 la Chiesa è allungata di una arcata e viene rifatta la facciata. Nel 1882 Carlo Guala, di Molare, dona alla Chiesa della Madonna delle Rocche un magnifico organo.

La prima solenne Incoronazione (10 agosto 1823)

La devozione alla Madonna delle Rocche si era tanto diffusa nei paesi circonvicini che si volle incoronare la statua. Vi furono grandi preparativi: venne sistemata la strada e il piazzale, e davanti alla facciata fu eretto un grande palco a tre arcate; nel centro il trono per la Madonna e l’Altare per la celebrazione della Messa. Erano presenti due bande musicali dell’esercito.
Lo storico P. Lorenzo dell’ Ausiliatrice, Passionista, così descrive quelle giornate:
“L’alba del 10 agosto spuntava limpida in oriente, e già nei dintorni di Molare si vedeano drappelli di persone: venivano dai paesi vicini e dai lontani… tanto che si riempiono i dintorni del Santuario, è piena la piazza, piene le vie d’intorno… Il Vescovo accompagnato da gran numero di Sacerdoti è per cominciare la funzione, e quella immensa moltitudine, di circa trenta mila persone, ha gli occhi rivolti e fissi al Santuario… Ad un tratto mille mortai sparano, una variata e forte sintonia dell’orchestra echeggia nell’aria, il cannone tuona, ed il Vescovo alzate le preziose corone le posa sul capo del Bambino Gesù e di Maria”.

Fonte: https://www.santuariorocche.it/storia-del-santuario/

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