Nostra Signora di Lourdes

Descrizione

Descrizione
Il santuario di Nostra Signora di Lourdes al Selvaggio è un santuario mariano situato nella frazione “Selvaggio” del comune piemontese di Giaveno, a circa 25 km a ovest da Torino. Fu eretto nel 1926 e dedicato alla Madonna di Lourdes; dal 1998 è affidato all’Ordina religioso dei Paolini (O.S.P.P.E.).
Si ha notizia di un insediamento abitativo fin dal 1513 e, dal 1608, della costruzione di una primitiva cappella devozionale mariana, dotata di un modesto campanile e due statue lignee, raffiguranti sant’Antonio Abate e san Rocco, unici reperti rimasti di quell’epoca.
Nel 1908, la cappella, ormai divenuta fatiscente, accolse il teologo Carlo Bovero, docente nel piccolo Seminario di Giaveno (l’attuale casa di riposo), ove qui, così come in altre borgate circostanti, celebrava spesso la messa festiva. Di forte intelligenza organizzativa, riuscì a coinvolgere la popolazione nell’iniziativa della costruzione di una nuova chiesa. Con le sovvenzioni dei devoti e l’appoggio dell’allora cardinale Richelmy dell’arcidiocesi di Torino, interpellò l’architetto salesiano bresciano Giulio Valotti, che stese immediatamente il progetto. Come fu strutturata la prima chiesa lo si può vedere ancor oggi nel disegno a calco collocato in fondo alla loggia dell’Ospizio Cardinale Richelmy, definita come il granum sinapis (granello di senapa). Ancora vengono ricordati uomini e donne di ogni età che, come in processione, si recavano al Rio Ollasio per portare pietre e sabbia verso il cantiere. A monte della borgata, la cava di pietra cominciò a vedere un susseguirsi degli scalpellini che, sotto la guida dei fratelli Mollar, cesellarono letteralmente i pregevoli capolavori che ornano la parte esterna del santuario. Costruita a tempo di primato, la prima versione della chiesa fu consacrata dallo stesso cardinale Richelmy il 22 agosto 1909, e dedicata al culto mariano di Nostra Signora di Lourdes. Soltanto un anno dopo, venne inaugurata anche la statua dedicata alla Madonna Incoronata, posta nel cortile adiacente. La risonanza di questo sito giunse addirittura al soglio Pontificio, e lo stesso papa Pio X così scrisse allo stesso Bovero:
« Al diletto figlio teol. Prof. Carlo Bovero e agli altri egualmente diletti, che concorsero con lui alla erezione del nuovo santuario di N.S. di Lourdes al Selvaggio di Giaveno, col voto che per l’intercessione della Vergine Santissima il Signore sia largo a tutti delle migliori grazie e delle più soavi consolazioni, in segno di gratitudine e di particolare benevolenza impartiamo di cuore l’Apostolica Benedizione. »
(Dal Vaticano 18 giugno 1911 Pius PP. XI)
Nel maggio 1915 si prese la decisione di rifare quasi completamente la chiesa, in modo da ampliarla nell’imponente santuario che si vede oggi. Il lungimirante Valotti aveva già in tasca i progetti, prevedendone già l’ampliamento. L’esecuzione tecnica dei lavori fu affidata al capomastro coazzese Andrea Bramante verso la fine dell’anno 1915. Si formò un Comitato di Dame patronesse, tra cui emerse ben presto la nobile figura di Carolina Martirolo. Anche il commendator Alfonso Zappata, definito «il cavaliere della Madonna», fu sempre molto prodigo di aiuti. Purtroppo, la prima guerra mondiale rallentò i lavori di costruzione del santuario, che ripresero subito dopo il 1918. Il santuario odierno fu consacrato dall’arcivescovo Giuseppe Gamba sabato 21 agosto 1926, ed aperto al culto domenica 22 agosto dello stesso anno.
Agli inizi degli anni trenta la decorazione degli interni fu affidata al professor Antonio Mario Guglielmino e al cugino Maurizio Guglielmino, pittori di ornati di chiese e palazzi nobili in Torino e provincia, che insegnavano Ornato alle Scuole Operaie san Carlo di Torino, vere istituzioni per la città, poiché formavano gli autori delle eccellenze piemontesi. Antonio Mario fece i disegni dei decori interni e delle volte. Alla realizzazione lavoravano più di cento operai.

Fonte: Wikipedia

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