Descrizione
Storia, leggenda e tradizione si fondono per narrare gli inizi della Chiesa bresciana nei primi secoli dopo la venuta di Cristo. Leggende medievali raccontano che i primi cristiani si radunavano nelle ville signorili sui Ronchi e testimoniano come tale luogo rappresentava per Brescia la culla del Cristianesimo nascente. Sempre sui Ronchi vennero erette alcune delle chiese più antiche tra le quali Sant’Andrea, prima cattedrale bresciana. Oltre a questa sorsero nel IV secolo le chiese di Sant’Apollonio, Concilium Sanctorum e, sul luogo ove oggi sorge il Santuario di Sant’Angela Merici, San Faustino ad Sanguinem.
Costruita sopra un antico cimitero cristiano fuori Porta Cremonese, la chiesa di San Faustino ad Sanguinem ricordava il luogo dove furono martirizzati e sepolti i Santi Faustino, Giovita e Afra, Patroni della città e primi diffusori della fede, vissuti intorno alla metà del secondo secolo. Fonti storiche e archeologiche testimoniano essere questo il luogo sacro ai cristiani bresciani più antico e sono espressione di una storia che prende inizio dal periodo tardo imperiale e si propaga fino ai nostri giorni.
L’antica chiesa fu sottoposta a ristrutturazioni e ricostruzioni nei secoli che vanno dal XII al XVI. I cambiamenti non comportarono solamente modifiche nelle strutture, ma una differente dedicazione della chiesa. Nel Medioevo infatti, la venuta a Brescia dei Domenicani ed il loro insediarsi in San Faustino ad Sanguinem, comportò una ricostruzione della chiesa in stile romanico ed il mutare del suo nome in Sant’Afra. Con il trasferimento dei Domenicani presso il vicino monastero, la chiesa di Sant’Afra tornava parrocchia e veniva nuovamente aperta alla devozione cittadina.
Nel Cinquecento, sotto il dominio veneto, Brescia fu soggetta ad un riordino urbanistico che aveva ricondotto intra muros civitatis gli ordini religiosi abitanti nel suburbio, trai quali i Canonici Lateranensi del Santo Salvatore. I canonici entrarono in Sant’Afra nel 1519 e unirono alla titolazione della chiesa quella del monastero.
Nel 1580, su incarico dell’Abate Ascanio Martinengo- personaggio di spicco della cultura bresciana, appartenente all’Accademia degli Erranti- Pietro Bagnadore, architetto e pittore, fece demolire la vecchia chiesa per costruirne una in forme più appropriate al gusto dell’epoca.
Gli interventi ai quali fu soggetto l’antico tempio mostrano l’importanza che nei secoli ha avuto il luogo martiriale dei Santi Patroni Faustino, Giovita e Afra, luogo caro alla devozione bresciana posto a meridione del cuore cittadino: un territorio protagonista nelle trasformazioni ed ampliamenti dell’urbe a cavallo tra Medioevo e Rinascimento.
Durante la seconda guerra mondiale la zona, di interesse militare, venne bombardata e distrutta: la struttura dell’intero complesso architettonico fu gravemente danneggiata. Nella rovina della chiesa trovarono la morte sia il parroco che molti civili che qui si erano rifugiati. Solo i dipinti, in gran parte precedentemente messi al sicuro, si salvarono.
I lavori di ricostruzione, sotto la direzione dell’ingegnere Antonio Lechi, iniziarono nel 1952 e furono ultimati il 10 aprile 1954. La chiesa venne consacrata il 27 gennaio 1956 con la nuova dedicazione a Sant’Angela Merici, mentre la parrocchiale di Sant’Afra divenne la vicina Chiesa di Sant’Eufemia.
Contatti
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