Descrizione
Ecco come l’episodio fu narrato dal bollettino di S. Fara nel febbraio del 1939.
Maria Nicola Monno, pia e povera donna, si portava di buon mattino, il 13 dicembre del 1929, alla chiesa di S. Michele, in via S. Benedetto, dove si celebrava l’ottavario dei Defunti.
La pia donna, assistendo alla messa aveva fatto la comunione; mentre ritornava al proprio posto, fu avvicinata da una sconosciuta, vestita di nero, che le chiedeva di parlare; in risposta le fece intendere che l’attendesse quando sarebbe uscita di chiesa. Infatti la sconosciuta attendeva nella piazzetta antistante; le si avvicinò offrendole una immaginetta di S. Fara.
La Monno, quasi interdetta, accettò il dono, mentre una seconda donna sopraggiunta l’animava col dire: “Si, prendetela, quella Santa fa molti miracoli, prendetela, prendetela”. Di li a pocola Monno, riavutasi dalla sorpresa, si voltò per riconoscere e ringraziare le due donne, ma, con sua sorpresa, erano già sparite.
Ritornata a casa, i suoi si accorsero del turbamento che la rendeva inquieta, per cui dovette raccontare l’accaduto. Mise l’immaginetta in una cornice e la depose su suo altarino; ogni giorno poi pregava la Santa della Provvidenza.
Nel 1936 si riparlò dell’episodio suddetto e si venne a conoscenza che l’immagine era di quelle pubblicate a Gravina di Puglia verso il 1914.
Conseguenza provvidenziale del fatto fu, come si è detto, che l’avv. prof. Simeone Di Cagno Sessa approfondì la conoscenza intorno a S. Fara, si recò in varie cittò d’Italia dov’era venerata la Santa e poi in Francia all’abbazia di Faremoutiers, borgo a circa 52 chilometri da Parigi, per attingere alla fonte notizie certe su S. Fara.
In una seconda visita fatta a detta abbazia, il prof. Di Cagno Sessa ebbe in dono una preziosa reliquia della Santa. Fu allora che il pio benefattore, «riandando alle parole pronunziate dalla Santa, comprese esser volontà della stessa che fosse pregata, che fosse propagata e che perciò fosse costruito un tempio a lei dedicato».
Il 7 dicembre del 1943, dato l’incremento della devozione dei fedeli, Mons. Marcello Mimmi, arcivescovo di Bari, accogliendo i voti del prof. Di Cagno Sessa, fondava canonicamente la parrocchia di S. Fara.
Il 22 ottobre del 1947, il prof. Di Cagno Sessa con atto del notaio A.S. Vernice, faceva atto di cessione dell’Opera di S. Fara ai Padri Cappuccini della Provincia di Puglia. I Padri Cappuccini, accogliendo i voti dell’insigne Benefattore, hanno dato vita ad una molteplice attività di apostolato e d’intensa operosità di vita e di spirituitalità francescana.
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