Santa Maria del Soccorso

Descrizione

Descrizione

Santa Maria del Soccorso. Il Santuario Mariano a L’Aquila

Il fatto che la chiesa di Santa Maria del Soccorso è nei pressi del cimitero sembra eclissare un pochino l’immagine della parrocchia e uno dei primi santuari della Madonna.
Tuttavia, dietro l’immagine austera di una chiesa dalle origini medievali di L’Aquila, si cela la realtà attiva di una parrocchia dalle tante attività.
Una serie di proposte liturgiche e spirituali, ma anche sociali, che mirano a distrarre gli abitanti del quartiere-dormitorio di Acquasanta, alla periferia di L’Aquila, dal viavai della quotidianità.
Una sfida non da poco per il parroco Padre Bruno Cipriani.
Su uno degli altari laterali della chiesa, c’è una piccola immagine di Maria. Un’effigie che da sempre è venerata e invocata come «soccorso» del popolo aquilano.
La chiesa ospita un gruppo scout dell’Agesci L’Aquila 3.
La chiesa deve molto al Vescovo Cardinale Amico Agnifili e al ricco mercante Iacopo di Notar Nanni, le cui spoglie riposano all’interno della chiesa. Entrambi vissero nel periodo rinascimentale. Pur non essendo un nobile, il mercante Notar Nanni fu sepolto con un proprio stemma familiare. La pietra in cui si trova la sua tomba è stata scolpita nello stile del tempo.
Nella chiesa c’è anche un sarcofago in pietra che contiene le spoglie di Luigi Petricca Pica, vittima in questa chiesa delle lotte fra fazioni nel 1494.
La chiesa è abbellita da affreschi di Andrea de Litio o Sebastiano Di Cola e Francesco da Montereale.

La Storia

La fondazione della Chiesa precede la costruzione del Monastero, e risale al XV secolo.
L’Aquila viveva uno dei momenti più prosperi della sua storia.
Nel 1454 si era dato inizio alla costruzione di San Bernardino.
Gli aquilani del tempo avevano grande venerazione per un’immagine dipinta in un modesto muro di una vasca, situata in località Torre sulla strada che portava a Sulmona, che ritraeva l’immagine di una Madonna, invocata come “soccorso” del popolo aquilano.
Tale dipinto prese a richiamare una popolazione sempre più numerosa, che si recava presso la sacra immagine in solenni processioni, tanto da indurre l’Universitas di Aquila a riaprire la Porta Leoni, che era stata chiusa 100 anni prima, in modo da permettere al popolo di recarvisi più agevolmente.
Allo scopo di dare dignità all’immagine, l’allora Vescovo di L’Aquila, il Cardinale Amico Agnifili, fece costruire una piccola Cappella.
Ma poichè questa si rivelò presto insufficiente all’accoglienza dei numerosi fedeli, il Vescovo procedette, con il sostegno del ricco mercante aquilano Jacopo di Notar Nanni di Civitaretenga, all’edificazione della Chiesa, che appellò Santa Maria del Soccorso.
Jacopo Baroncelli, detto di Notar Nanni Cittadino, era un mercante di bestiame, seta e zafferano, assai conosciuto in città.
Grande amico di Bernardino di Siena, gli costruì a sue spese il Mausoleo, dove riposa il Santo, nella Basilica di San Bernardino, donando per tale opera ventimila ducati d’oro. Membro dell’amministrazione cittadina, fu un munifico elargitore per opere religiose ed artistiche ed uno dei maggiori benefattori aquilani. Devolse cospicue offerte alla costruzione di importanti monumenti e chiese de L’Aquila, tra cui la Basilica di San Bernardino.
Di buon grado volle contribuire al finanziamento della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, vedendo in tale gesto di beneficenza un modo di coadiuvare quel genuino sentimento di fede e di pietà popolare del popolo aquilano, della sua gente, di quella classe sociale alla quale si sentiva vicino.
La chiesa venne costruita in stile rinascimentale anche se con residui e aspetti gotici, come unica aula nella quale le luci e le ombre, nelle pareti e nelle volte della navata principale e del transetto giocano in aspetti nuovi e vari.
Venne arricchita di opere come il mirabile crocifisso in legno scolpito e dipinto , il festoso tabernacolo della Madonna del Soccorso, la statua di San Sebastiano di Silvestro delL’Aquila, il quadro dell’Annunciazione di Paolo Cardone, tutti e due conservate al museo nazionale de L’Aquila, l’edicola con il dipinto a muro della deposizione e santi, e i 4 profeti nell’intradosso dell’arco trionfale.
Di dette opere, eccetto quelle con autori nominati, si ricercano da storici e critici dell’arte i nomi degli autori e vengono variamente indicati Andrea de L’Aquila o Giovanni di Biasuccio, Francesco da Montereale e Sebastiano di Cola.

Fonte: https://www.santamariadelsoccorso.altervista.org/it/

Contatti

Contatti

*i campi contrassegnati con l'asterisco * sono obbligatori

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi