Descrizione
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli sorge fuori dal centro abitato di Castelgrande. L’omonima contrada, collegata all’antico rione Borgo da una strada ripida e tortuosa, era in passato un importante nodo viario: qui confluivano le strade provenienti da Muro Lucano e San Fele.
Si presenta all’esterno con una facciata caratterizzata dalla presenza di un portale in pietra affiancato da due lesene che sorreggono un cornicione aggettante al di sopra del quale è presente un oculo, per concludere con un campanile a vela. Il suo interno si sviluppa su un quadrato centrale su cui si innestano quattro absidi uguali delimitate da altrettanti archi a tutto sesto. Sul presbiterio, rialzato di due gradini rispetto al piano di calpestio, è collocata la mensa in marmo e immediatamente a ridosso l’altare maggiore con tre gradini in marmi dipinti e coloriti rossi e bianchi, sopra il quale vi è collocata una icona, in cui nel mezzo sta la statua della Madonna col Bambino in braccio.
Su lato sinistro del presbiterio è collocata la Reliquia di S. Giovanni Paolo II in una teca su colonna in marmo. Lo spazio interno è modellato dalla presenza di tre nicchie, due nell’abside dove è presente l’altare maggiore e una nell’abside destra, e dalla fioca luce entrante da tre finestre di forma e dimensioni diverse. L’area esterna è a ridosso di un ampio piazzale pavimentato e di strada adibita alla circolazione pedonale e veicolare.
La Storia
Il santuario sorge dove la tradizione tramandataci dagli antenati, ci dice il luogo del ritrovamento della Sacra Effigie della Madonna di Costantinopoli, portata e nascosta in qualche grotta qui vicina dai Monaci Basiliani (726 d.C.) in fuga dalla persecuzione iconoclasta (che voleva la distruzione di tutte le immagini Sacre) provenienti dalla lontana Costantinopoli odierna Istanbul.
Le origini della chiesa di S. Maria di Costantinopoli sono piuttosto incerte ma fu costruita con molta probabilità intorno al 1200.
Un primo intervento di ristrutturazione e restauro risale intorno al 1500.
Un successivo intervento di ampliamento ha riguardato la chiesa nel 1614, data incisa sulla predella della pala dell’altare maggiore. Questo ampliamento consistette nella costruzione di una casa adiacente destinata all’oblato che ne curava gli interessi.
A seguito del terremoto del 1694 la chiesa subisce una serie di danni che rendono necessari lavori di ristrutturazione e restauro, la cui esecuzione è testimoniata da un incisione apposta su una pietra collocata sulla porta d’ingresso che riporta l’anno 1723. Furono costruiti degli speroni per contrastare anche una deformazione, con leggero scivolamento, che la chiesa subì proprio a seguito dell’evento sismico.
Dal 1819 al 1855 si resero necessari nuovi lavori in seguito al cedimento dello spigolo est che si trascinò dietro il resto della struttura determinando anche il crollo del tamburo ottagonale.
Nel 1955 viene posta in opera l’attuale facciata, che seppur encomiabile come intervento, non si adatta in maniera ottimale ai caratteri architettonici della preesistenza.
A seguito del terremoto del 1980 si sono resi necessari ulteriori lavori di restauro, eseguiti dalla Soprintendenza di Basilicata, che hanno riguardato soprattutto la copertura ma anche il consolidamento delle fondazioni, dei pilastri interni e delle murature. La chiesa è stata restituita al culto dei fedeli nel giugno 2017 con la consacrazione dell’altare e il collocamento della Venerata Reliquia di San Giovanni Paolo II.
Fonte: http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=25628&Chiesa_di_Santa_Maria_di_Costantinopoli__Castelgrande
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