Beata Vergine del Pilastrello

Descrizione

Descrizione
In alcuni documenti sulla visita pastorale del Cardinale Visconti d’Inzago sul finire del XVII secolo si apprende dell’esistenza di “una pia immagine della Vergine che regge sulle braccia il Bambino Gesù”.
Nel 1704 cominciarono i lavori per l’ampliamento della cappella e per un’aula realizzata davanti al preesistente edificio inglobato come abside nella nuova architettura.
L’immagine della venerata Madonna fu incorniciata da un’artista nel 1714. Nel 1730 gli Inzaghesi chiesero il permesso di celebrare la S. Messa.
La data è confermata da quella ritrovata dietro l’altare.
L’altare in stile barocco è accompagnato dai motivi floreali della balaustra in pietra e dagli affreschi settecenteschi che incorniciano l’immagine della Madonna.
Nel 1733 si decise di sostituire la ponticella in legno con un ponte sopra la Roggia Crosina.
La chiesa fu dotata, nel 1868, di un ricco corredo di oggetti, paramenti, mobili intarsiati tra cui un organo.
Nel 1889 il pittore Luigi Tagliaferri di Lecco completò la decorazione della volta della cappella.
Nel 1889 Papa Leone XIII dispose, con personale dispaccio, che tutti i fedeli sinceramente pentiti e confessati che si recavano la prima domenica del mese di luglio al Santuario della Beata Vergine del Pilastrello potessero ottenere l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati.
Tale indulgenza poteva essere estesa anche a suffragio delle anime dei fedeli trattenute in purgatorio.
Verso la metà degli anni ’20 venne restaurato il dipinto della Vergine e si eseguirono gli affreschi della facciata: Cristo incoronato di spine (sopra l’ingresso), S. Rocco sopra la finestrella di destra e la Madonna con bambino sopra quella di sinistra.
Nel 1943 venne riconosciuta alla Chiesa il titolo di Santuario.
Nella sagrestia della chiesa sono custoditi ancora numerosi ex-voto (dipinti ad olio, cuori in argento finemente cesellati, lavori di ricamo su tessuti pregiati) a testimonianza delle numerose grazie ricevute nei secoli per intercessione della Madonna.
Le varie situazioni sono presentate nel momento di maggior tensione come per sottolineare l’estrema importanza ed efficacia dell’intervento miracoloso. Anche i colori sono usati con criteri particolari.
Le date più antiche risalgono al ‘600 per intensificarsi poi nel ‘700 e nel ‘800 fino ai primi decenni del ‘900.
Poeti e musicisti locali hanno dedicato poesie e musiche alla Madonna del Pilastrello, traducendo in forma artistica una devozione particolarmente sentita e vissuta.
A conclusione di un articolato componimento poetico dedicato alla Madonna del Pilastrello l’avvocato Giuseppe Pirotta indicò nella chiesa il “Cuore d’Inzago”.

Contatti

Contatti
  • Indirizzo
    VIA IV NOVEMBRE 35 20065 INZAGO MI
  • Regione
    Lombardia
  • Location
    INZAGO

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