Madonna della Neve

Descrizione

Descrizione

Cenni storici.

La chiesa risale al 1633 e viene costruita con le elemosine degli abitanti del borgo, in ottemperanza ad un voto fatto alla Madonna durante la peste del 1630 dinanzi ad una tribuna con un affresco mariano.
Presenta una pianta ottagonale e una copertura piana. La denominazione sui testi varia tra “Madonna della
Neve” (1720) e “Madonna delle Nuvole” (1775). Viene soppressa nel 1809 e passata al Demanio, poi riscattata dalla nobile famiglia Camozzi nel 1817 e posta prima sotto la Parrocchia di S. Alessandro della Croce (54) e dal 1859 di S. Anna (scheda n. 86), per tenervi la scuola della dottrina cristiana per i giovinetti dei borghi di S. Antonio e di Palazzo398. Dal marzo 2012 è stata donata dalla famiglia dei Conti Camozzi alla Parrocchia di S. Anna (scheda n. 86)399.
Lettura del sito sulle opere. La chiesa è chiusa da una sorta di parapetto murato, che tutt’oggi persiste e fiancheggia la via omonima e delimita l’angolo con la via Camozzi, creando una sorta di sagrato protetto e affiancato da un locale di servizio attualmente privato. Il corso d’acqua che le scorreva a fianco è scomparso, perso o interrato sotto i fabbricati dell’Italcementi, mentre i viottoli vicini, che tagliano la radura, non pare rimandino alle attuali vie Gallicioli, Taramelli, Maffei, Casalino e Stoppani: forse l’unico tratto superstite è pertinente la via Taramelli, ma comunque risulta molto più scostato e prossimo all’Oratorio del Gesù (scheda n. 88). Curiosa la sua copertura, simile più ad un coperchio che ad un tetto o, al limite, ad una cupola nel tentativo di richiamare l’insolita pianta ottagonale: l’artificio inoltre non permette di comprendere se si raffiguri il fronte o il retro, visto che il pronao bianco è stato aggiunto solo nel 1855.
L’edificio non viene raffigurato sulla tela nella Biblioteca e questo può essere letto come un’ulteriore conferma sulla sua datazione, che la collocherebbe non oltre il 1633. La didascalia è identica, ma non presente nella tabella e applicata direttamente sulle opere.

di Tosca Rossi, A volo d’uccello. Bergamo nelle vedute di Alvise Cima. Analisi della città prima della fortificazione medioevale. Litostampa, Bergamo, 2012

 

La Chiesa-Santuario della Madonna della Neve, costruita nel 1633, su progetto di Cosimo Fanzago, fu il segno del ringraziamento della città alla Beata Vergine Maria per il pericolo scampato dopo la peste del 1630, di manzoniana memoria. La popolazione raccolse le offerte per l’edificazione di questo bel tempietto barocco, per onorare la Santa Vergine, Madre di Dio, come era già avvenuto nel 432 quando a Roma fu
costruita la Basilica di S. Maria Maggiore, con la famosa leggenda della neve.
All’interno ci sono varie pregevoli opere d’arte sacra.
Caduta all’inizio del XIX secolo in proprietà del Demanio, nel 1817 fu acquistata dalla nobile Famiglia dei Conti Camozzi e da questa restaurata e riaperta al culto; e il 23 febbraio 2012 la contessa MARIA EDVIGE CAMOZZI DE GHERARDI VERTOVA l’ha donata alla Parrocchia di S. Anna in Borgo Palazzo con atto notarile. L’accettazione è stata firmata dal parroco pro tempore don Eliseo Pasinelli, a ciò autorizzato con
decreto vescovile.
La Parrocchia di S. Anna si impegna a mantenere in perpetuo all’immobile donato la destinazione di chiesa aperta al culto cristiano, mantenendo a corredo della stessa gli arredi, i quadri ed i mobili donati.
Attualmente vi si celebra la S. Messa feriale in italiano alle 17,30 e festiva alle 10,30. Ma vi si celebra anche in latino secondo il rito di Giovanni XXIII, come stabilito dal decreto del Papa Benedetto XVI. Il nostro Vescovo Francesco ha confermato la decisione presa da Mons. Amadei di destinare il Santuario alle celebrazioni in latino. Due le Messe: feriale il venerdì ore 20,30 e festiva la domenica ore 9,00. Sono celebrate anche le festività del Triduo pasquale e altre ricorrenze. Certamente per la sua posizione centrale e per la comodità di accesso, oltre che per la venerazione alla Madonna del Miracolo, si può dire che è una Chiesa preziosa per la nostra Comunità.

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