Madonna delle Grazie

Descrizione

Descrizione
Dall’articolato prospetto è il barocco Santuario della Madonna delle Grazie. Anticamente “Chiesa della Madonna della Reuma e della Sciatica”. Risalente al lontano 1300 , il Santuario della Madonna delle Grazie, fu rifatto nel primo ventennio del 1700  e inaugurato, come da epigrafe, sul frontone nel 1716.
La facciata, costituita da tre pareti separate da lisce paraste, è  in pietra leccese: per ognuna un portale d’ingresso, quindi  architravi laboriosamente lavorate. Le finestre rettangolari sono in asse con i portoni; in cima al portale centrale è  la statua della Madonna delle Grazie e la finestra corrispondente è affiancata da due nicchie ovali vuote. La sommità del frontone mistilineo è abbellita nell’orlo da fregi  e angioletti barocchi.
Tre navate all’interno con soffitto a volta e altari seicenteschi. Un affresco col volto della Madonna, del XIII secolo , impreziosisce l’altare maggiore.  Due altari con i dipinti della Natività della Vergine con i Santi Gennaro e Francesco da Paola e dell’Adorazione dei pastori con i Santi Onofrio e Gregorio, sono disposti lungo le navate laterali . La statua in legno veneziano della Madonna delle Grazie, fattura  napoletana del 1732 è custodita in una graziosa cappella.

Il Culto 

Il culto verso la Madonna delle Grazie, detta anche Madonna di Sanarica, nasce da un fatto intrinseco alla natura religiosa dell’uomo e soprattutto dell’uomo del Salento.
Già nel secolo IX d.C. si riscontra il culto profondo verso la Madonna, Madre di Grazie, là dove, poi sarebbe sorto il piccolo centro urbano di Sanarica. In quella contrada, da una disadorna e piccola cappella campestre una immagine prodigiosa della Madre di Dio distribuiva fiducia e speranza e grazie a tutti gli afflitti che vi si recavano.
Nel secolo XIV una grossa imbarcazione di tarantini fu sorpresa da un violento nubifragio e da un mare tempestoso al largo del porto Badisco, mentre disperati e speranzosi insieme volgevano voci e mani al cielo supplichevoli, apparve loro in visione una celestiale figura di Vergine che diede conforto e coraggio e tranquillità e agli stessi chiese: “Venite a trovarmi a Sanarica”. E disparve.
Sanarica era un luogo sconosciuto a quei poveri naufraghi. Certo prima di rientrare nel luogo di residenza si portarono in Sanarica, ringraziarono la Vergine Madre delle Grazie e promisero di tornare ogni anno a trovarla in compagnia delle famiglie.
I pellegrinaggi dei Tarantini durarono lunghi anni e secoli e sempre più numerosi, tanto che nel secolo XVI si costituirono una vera e propria colonia tarantina a Sanarica. Costituirono abitazioni, stalle, pozzi, rimasti in piedi, sul suolo del Santuario, fino a pochi anni addietro e insistevano sul luogo ove oggi sorgono le opere di ministero pastorale. Potendo disporre di discreti alloggi i Tarantini si fermarono lunghi giorni in Sanarica, celebrando a proprie spese festeggiamenti in onore della Madonna, con luminarie, spari e concerti. Fu col loro contributo e con le libere offerte dei devoti che si potè costruire quella che ora è la navata centrale dell’attuale Santuario, portato poi a termine a tre navate nel 1712 e inaugurato solo nel 1716, come è scolpito, su tavola di pietra, sul frontespizio dello stesso Santuario.
Allo scopo di sentire più vicina la Vergine Protettrice di Sanarica i tarantini hanno dedicato a Lei una cappellina nei pressi della chiesa del Crocefisso in Grottaglie, a due km. dal centro abitato.

Numerosissimi devoti

Non meno che dal tarantino sono accorsi e accorrono tuttora numerosissimi devoti dal basso Salento fino a S. Maria di Leuca, specialmente nei giorni in cui si celebra la festività della Madonna: il 6 – 7 – 8 – 9 settembre. Da epoca remotissima, probabilmente a seguito di un intervento prodigioso della Madonna, folle di pellegrini da Matino e dintorni, ogni anno il 5 di luglio, anziché in settembre, pernottavano sotto il cielo di Sanarica celebrando a proprie spese, con addobbi, luci, spari e concerto bandistico, una vera e propria festa in onore alla Madonna. Della loro fede e devozione ne è testimonianza per le generazioni una Cappellina dedicata alla Madonna di Sanarica e in località denominata “Sanarica” presso la quale il giorno 8 settembre di ogni anno viene celebrata una festa.
Anche San Pietro Vernotico ha dedicato una cappella alla Madonna di Sanarica. La seconda domenica di Ottobre ogni anno la celebra con una solenne festa. Da quattro anni la festa della Madonna di Sanarica in S. Pietro Vernotico assume carattere particolare, perché, con un gemellaggio mariano celebrato a , livello religioso e civile, Sanarica e S. Pietro si fondono insieme.
Un’altra testimonianza della diffusione della devozione alla Madonna di Sanarica è data dagli appellativi anagrafici che con evidente rilevanza vengono assegnati in moltissimi comuni: il nome Grazia e Graziella e persino Grazio.

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