Madonna delle Grazie al Sasso

Descrizione

Descrizione
Il Santuario della Madonna al Sasso si trova in una delle più belle zone del territorio di Pontassieve, che può essere raggiunta sia da Firenze che da Fiesole in breve tempo. Sorge a 565m. s.l.m., alla testata della valle del torrente Sieci, nei pressi dell’abitato di S. Brigida, nella parrocchia di Lubaco. E’ incastonato in un paesaggio aspro e suggestivo sul versante sud di Monte Giovi, all’interno di un’Area Naturale Protetta (A.N.P.I.L. di S. Brigida, Valle dell’Inferno, Poggio Ripaghera) istituita per tutelare i caratteri di pregio naturalistico, storico ed ambientale della zona, fra i quali, in particolare, il Cisto Laurino, rarità botanica che in Italia è rimasta presente in forma spontanea solo in quest’area.
Vi si accede per una strada comunale che attraversa un bosco di querce e castagni, fiancheggiata, nel suo ultimo tratto, prima del santuario, da quindici preziose stazioni in bronzo della “Via Crucis – Via Lucis” opera dell’artista Giuseppe Calonaci. Altro acceso è costituito dall’antico e caratteristico sentiero pedonale, restaurato nell’anno giubilare 2000, che parte dal sottostante paese di S. Brigida offrendo allo sguardo del pellegrino che lo percorre scorci suggestivi e cinque tabernacoli con altorilievi in terracotta raffiguranti i messaggi delle apparizioni della Madonna, realizzati dallo scultore Stefano Patti.

Le Apparizioni

Fu proprio nei pressi di un tabernacolo, accanto al piccolo oratorio, in questo luogo sacro da millenni, che la Vergine Maria volle apparire, il 2 luglio 1484, alle sorelline Ricovera, umili pastorelle che, per ottenere la guarigione del babbo moribondo, erano salite per pregare la Vergine davanti alla Sua Immagine custodita nell’antico tabernacolo. La Madonna, apparendo, restituì la salute al padre morente e, contemporaneamente, chiese alle pastorelle “di far sapere a Firenze al Clero e  al Popolo che la loro Madre celeste invitava tutti a ritornare a leggere e meditare il Vangelo”. La Madonna inoltre, rivolgendosi alle giovinette e anche al miracolato babbo Giovanni Ricovera, invitò a costruire sul Sasso una chiesa più ampia dell’Oratorio esistente “perché – avrebbe promesso la Vergine SS. ma – qui mi piace essere venerata e da qui effondere grazie su quanti me le chiederanno”.
Vi furono altre apparizioni della Madonna: in particolare, va ricordata quella del 22 agosto 1485, detta Grande Apparizione, in cui la Vergine volle mostrarsi a tutto il popolo, radunato in preghiera con le sorelline Ricovera davanti al tabernacolo, per confermare i messaggi trasmessi dai Ricovera. La Grande Apparizione permise di superare tutti gli ostacoli e le opposizioni di ogni specie che rallentavano la realizzazione del tempio, cosicché, dopo aver organizzato la raccolta di offerte e il trasporto del materiale, il 2 luglio 1490, sesto anniversario della prima apparizione, poterono iniziare i lavori con la posa della prima pietra. Furono ultimati in pochissimo tempo, agli inizi del sec. XVI, con la collocazione, sotto la mensa dell’Altare Maggiore, di una porzione della roccia sulla quale era stata vista apparire la Madonna.

L’esterno

L’occhio di chi arriva al santuario è subito attratto dall’elegante loggiato secentesco che si snoda, formando un angolo retto e posa i suoi archi ribassati su dieci colonne di pietra arenaria. Soltanto un’arcata è a tutto sesto: quella di fronte alla chiesa, che ne lascia intuire la struttura originaria che si affacciava sobria, con il suo atrio “toscano” ad una sola arcata, sul verde e arioso prato, affiancata, alla distanza di tre metri, dall’agile campanile che allora sembrava sbucasse dalla cruda roccia del Sasso. La zona di rispetto, il prato antistante la chiesa cinto dal lato di accesso da un muro, fu istituita alla fine del ‘500 per opera del ven. Bernardino da Firenze. Nei secoli, sopra il loggiato, furono costruite alcune stanze destinate all’accoglienza dei pellegrini. I locali si ampliarono fino ad assumere l’aspetto odierno con gli ultimi lavori compiuti nel 1838.

L’interno   

L’impianto della chiesa risale alla fine del ‘400. Entrando, sul fondo si staglia il grande altare maggiore (1504 ca.), in pietra serena, che ha al centro una nicchia ospitante una statua lignea, di recente fattura, raffigurante la Vergine del Vangelo.
Alla base dell’altare, entro un sarcofago di marmo intarsiato, il Sasso sul quale le pastorelle videro la Madonna. L’altare subì delle modifiche nel 1702, con l’aggiunta delle colonne laterali e l’innalzamento allo stato attuale. A sinistra, prima del presbiterio, si apre la cappella dell’Eucarestia dove è collocata, sopra il tabernacolo, l’immagine quattrocentesca raffigurante la Madonna col Bambino e Santi che si trovava nel primitivo oratorio.
Sulle pareti laterali della chiesa si trovano alcune tele: a sinistra Madonna con santi del Vignali (1621) e il Transito di S. Giuseppe di autore ignoto (sec. XVII), mentre a destra abbiamo S. Isidoro d’ignota mano secentesca, e una Crocifissione del Velio (1600).
Sulla volta della chiesa campeggia un grande dipinto del pittore fiorentino Paolo Sarti raffigurante un’apparizione della Madonna.
Attraverso gli archetti sulla destra prima del presbiterio, o dal corridoio museale che parte dal loggiato esterno, si accede alle scalette che conducono alla cappella inferiore, luogo delle apparizioni della madonna alle pastorelle. Questa cappellina comprende il primitivo tabernacolo e l’altare con la venerata immagine della Madonna delle Grazie.

Le feste   

Il Santuario, oltre alle date delle apparizioni, celebra con solennità la Festa del Dono, nella seconda Domenica di maggio, festa che tutt’oggi conserva e perpetua elementi di rituali agresti arcaici, assunti dai culti precedenti al cristianesimo e legati alla propiziazione della fertilità della terra.

I custodi   

Il santuario e amministrato e gestito da un Opera di antica costituzione per Bolla papale di Giulio II nel 1506 e formata dai rappresentanti delle parrocchie storiche del circondario.
L’assistenza liturgica e spirituale è affidata alle cure della Comunità dei figli di Dio, associazione fondata da Don Divo Barsotti.
Presso il Santuario ha sede la Pia Unione, associazione Mariana di origine settecentesca.

Fonte: https://www.santuariomadonnadellegraziealsasso.it/index.php/dove-siamo

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