Madonna Pellegrina (Santuario Parrocchia)

Descrizione

Descrizione
La Parrocchia santuario Cuore Immacolato di Maria, Madonna Pellegrina, è nata dal voto fatto il 31 gennaio 1943 dal vescovo Carlo Agostini, per chiedere a Dio, con la mediazione di Maria Santissima, di scongiurare i mali della guerra e in modo particolare i bombardamenti preannunciati su Padova.

A guerra finita, la statua della Madonna Pellegrina, reduce dal passaggio in tutte le parrocchie per una riconciliazione dai mali morali della guerra, venne collocata nell’altare della chiesa santuario.

La chiesa, aperta al culto il 10 giugno 1950, fu consacrata il 10 dicembre 1954.

La devozione alla Madonna Pellegrina non nasce da un’apparizione soprannaturale, ma dalla fede popolare. I fedeli pregano la Madonna Pellegrina per la salute spirituale e fisica, l’armonia familiare e la riconciliazione con Dio.

Il santuario è noto per le numerose messe, sempre molto partecipate da parrocchiani e devoti, comprese le messe delle 21.00 del sabato e della domenica, oltre che di tutte le feste di precetto.

L’idea di questo Santuario prende il via da due avvenimenti: il voto di un Vescovo di Padova e la “peregrinatio Mariae” degli anni 1949-1950.

Anzitutto il voto del Vescovo.

Sul finire della seconda guerra mondiale, il pericolo dei bombardamenti aerei su Padova si fece piu’ grave; domenica 31 gennaio 1943 il Vescovo di Padova, Mons. Carlo Agostini, a conclusione d’una processione penitenziale dal Duomo al Santo, durante la quale il presule portava personalmente la croce in testa al corteo, fece voto, a nome di tutta la cittadinanza, che qualora la citta’ fosse rimasta incolume dai mali della guerra “verra’ eretta in onore del Cuore Immacolato di Maria una nuova chiesa“.

Le cronache dell’avvenimento parlano di una folla immensa accorsa al rito propiziatorio, tanto che la basilica del Santo fu incapace di contenerla; si rese, infatti, necessaria una duplice funzione conclusiva all’interno della basilica stessa. E unanime fu l’approvazione dei partecipanti al gesto del Vescovo.

A guerra finita egli stesso, l’8 dicembre 1948, benedisse la prima pietra di questo santuario mariano, destinato ad essere punto di riferimento di una nuova parrocchia, l’ultima delle sette programmate dal Vescovo Agostini nei sobborghi della città.

Quando fu pronta la cripta sotto la chiesa in costruzione, il 18 giugno 1949 il Vescovo Agostini eresse la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria con territorio dismembrato da 5 parrocchie.

La nuova parrocchia fu riconosciuta civilmente il 5 agosto 1951.

La chiesa – insieme santuario mariano, popolarmente chiamato della Madonna Pellegrina – aperta al culto il 10 giugno 1950, terminati i lavori di rifinitura e collocata sul suo trono la bella statua della Madonna Pellegrina, reduce dal gran passaggio attraverso la diocesi, venne consacrata il 10 dicembre 1954, anno mariano proclamato da Pio XII a ricordare il secolo della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria.

Le origini dunque di questo tempio mariano si ricollegano ad un altro avvenimento, ad una storia popolare molto bella che in diocesi per oltre due anni ha coinvolto l’intera popolazione della città, della pianura e della montagna:

la “Peregrinatio” cioe’ il passaggio della Madonna, di cui appunto il Santuario porta il nome anche se e’ dedicata al Cuore Immacolato di Maria.

Pio XII evidentemente era rimasto molto impressionato dal messaggio della Vergine ai veggenti di Fatima, che conteneva la richiesta della Madonna di consacrare il mondo e la Chiesa al Suo Cuore Immacolato: egli stesso piu’ volte ripetè questo gesto durante il suo pontificato sotto l’uragano della guerra.

Il sorgere di una chiesa in citta’ dedicata al Cuore Immacolato di Maria risente di questo particolare momento storico e di questa sensibilita’ e appello del papa di allora.

Durante il passaggio della Madonna Pellegrina, uno degli atti piu’ commoventi era la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, a conclusione della sosta della venerata Immagine in una parrocchia, attraverso il Sindaco o il Parroco stesso.

Ma la popolazione partecipava in pieno a quel gesto: era stata preparata lungamente da un periodo di preghiera, di accostamento al sacramenti, per cui il passaggio della Vergine era ben piu’ di una missione per gli effetti spirituali che produceva. Era tutto un accorrere di intere popolazioni – persone di tutte le eta’, specialmente i malati: tutti volevano essere presenti al momento dell’arrivo e della partenza della Madonna Pellegrina. In un fervore irripetibile e forse dalla mentalita’ moderna poco comprensibile, ma che maturo’ allora veri prodigi di grazia e grandi conversioni. L’entusiasmo popolare, la travolgente devozione mariana di massa porto’ non pochi indifferenti e lontani all’ascolto della parola di Dio e al sacramenti. Si parla poi di veri e propri miracoli anche fisici. Nessuno comunque resto’ indifferente al passaggio della Madonna Pellegrina e fu tutta una gara per preparare addobbi e allestire illuminazioni per la processione e le veglie notturne. I privilegiati erano come sempre i sofferenti, i malati. Il fatto sociale piu’ grosso fu la partecipazione e la riconciliazione degli animi. Per tutti fu una risposta della fraternita’ umana e cristiana. La guerra, le violenze che essa aveva scatenato avevano sconvolto i rapporti tra le varie categorie di persone, vendette che minacciavano di perdurare e dividere ulteriormente famiglie, persone, partiti, ecc. Ma al passaggio di Lei tutti si sentivano piu’ buoni, piu’ fratelli, pronti a ricominciare di nuovo tra le rovine ancora fumanti dell’immane conflitto mondiale.

E tanto ha inciso questo passaggio della Madre che, una volta intronizzata la venerata immagine nel suo santuario, folti pellegrinaggi giunsero per parecchi anni a restituire la visita alla Pellegrina. E ancora oggi giungono numerosi i pellegrini da vicino e da lontano specialmente di domenica e nelle feste mariane. Oggi questo Santuario e’ certamente una delle chiese della citta’ piu’ frequentate e amate dal padovani.

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