Maria Mater Divinae Gratiae

Descrizione

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LA MADONNA GUARISCE UNA RAGAZZA

La piccola storia del Santuario redatta da don Giorgio Carosso e la storia ben più ampia che ne fece don Pompeo Ravera, parte da due racconti tradizionali di due apparizioni della Madonna sul luogo ove fu poi eretto il primo pilone.
A quanti chiedevano notizie sull’origine del Santuario della Madonna, venerata sul monte del Todocco, i contadini del luogo raccontavano una storia semplice e commovente:
«Una fanciulla sordomuta stava pascolando il suo gregge quando le apparve una bella Signora che le disse: – Va’ da tuo padre e digli di edificare un pilone in questo luogo. A quelle parole la giovane guarì, lasciò il suo gregge e corse a riferire al padre il desiderio della Signora. Ed il padre edificò un pilone sul luogo preciso dove la Madonna aveva posto i piedi».
Questa è la narrazione più antica tramandata di generazione in generazione, ed è profondamente radicata negli animi tanto che alcuni vecchi indicavano ancora i discendenti della favorita della Madonna. A questa narrazione se ne aggiungono molte altre, ad esempio, si narra di due viandanti che trovarono rifugio presso il pilone già edificato durante una notte di bufera violentissima. Costoro pare rimanessero per sempre al Todocco, per mantenete vivo il culto alla Madonna e che dei loro seguaci continuassero questa tradizione fino a tempi relativamente recenti. Ma un miracolo, attestato questo da fonti sicure, è quello che riguarda la guarigione di uno storpio di Gottasecca, certo Giuseppe Gallo, che venuto dal suo paese con le stampelle fu guarito e lasciò appese al pilone le sue grucce.
Al primo pilone piuttosto rudimentale che era stato costruito in ricordo delle apparizioni ed in riconoscenza dei miracoli se ne sostituì poi un altro: quello che rimane ancora oggi incorporato nel Santuario insieme all’altare maggiore. È molto bello e somiglia molto a quello che c’è nel Santuario di Vicoforte-Mondovì.

LA PRIMA CAPPELLA

La prima cappella attorno al suddetto pilone fu costruita in seguito alla decisione presa in accordo dall’autorità religiosa e civile il 4 luglio 1769.
Un po’ più in basso del Todocco, sull’antica strada pedonale che scende a Pezzolo, c’è ancora ed in buono stato, la cappella di regione “Siure”, la cui antichità è attestata dal fatto che una scritta sovrastante l’altare porta la data di restauri fatti nel 1681, e il ricordo dei promotori di questi restauri. Essi appartenevano alle famiglie Reggio e Borello; delle quali fanno testimonianza anche gli archivi diocesani di Acqui. Non si trova nessuna prova per dire che la località Siure, fosse il luogo delle apparizioni. Il Santuario attuale cominciò ad essere tanto desiderato da quando, nel 1903 la sede parrocchiale venne portata da Torre Uzzone al Todocco.

STORIA RECENTE DEL SANTUARIO

Era parroco don Novo Lorenzo. Prima di lui al Todocco c’erano stati successivamente un eremita e poi un cappellano. Quando morì don Novo, gli successe don Boazzo Alfonso che caldeggiò l’iniziativa di un nuovo edificio-santuario. Si iniziarono i preparativi negli anni 1930 e seguenti. Il progetto porta la firma dell’ing. architetto Vittorio Mesturino, dirigente della Sovrintendenza ai monumenti del Piemonte. La direzione dei lavori fu dell’arch. Balzarelli di Santa Vittoria d’Alba. Suo collaboratore fu il geometra Mario Barberis di Alba. Costruttori furono i membri della famiglia Bronda di Cortemilia, coadiuvati dal cementista Ferrato Michelangelo di Cortemilia. Il tetto fu ultimato nel 1936; nel 1937 fu costruita la volta e nel 1949 fu ultimato il pavimento. Questo nuovo edificio-santuario oltre agli altri pregi artistici ha un’acustica perfetta, una buona illuminazione, il solito asse centrale con deviazione a sinistra dal presbiterio in su a rievocazione del Gesù morente in croce che reclina il capo da un lato (“et inclinato capite emisit spiritum”) (Gv 19).
Nella cappella di sinistra c’è un quadro di San Bartolomeo che era titolare della parrocchia a Torre Uzzone ed è anche adesso contitolare della nuova parrocchia con San Pietro in Gorrino.
Degno di nota è anche il dipinto dell’abside opera del Manenti che pure eseguì i graffiti della volta. Il suddetto dipinto dell’abside rappresenta la Crocifissione, e a prima vista sembra di non semplice interpretazione ma poi si apprezzano le varie intenzioni dell’autore: il dolore del mondo è un dato di fatto; il dolore non è inutile, è per la salvezza di se stessi e degli altri; la figura della Madre di Gesù rappresenta chi accetta il dolore; e a destra in basso è raffigurato chi rifiuta il dolore; l’uomo a cavallo significa chi sta ad osservare con atteggiamento distaccato di super-uomo. La sproporzione dei particolari vuol significare la sproporzione di un Dio che muore per salvare gli uomini; la mano aperta è segno del gesto di richiamo del Crocifisso per quelli che ancora non credono; il braccio in verticale inchiodato verso l’alto sembra indicare il Cielo, che si raggiunge dopo la sofferenza e la morte, accettata e offerta cristianamente. Qui si possono sottolineare le due parole “alto” e “morte”, comprensive di un grande significato: “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” (Gv12,32). La Madonna, Madre della Divina Grazia ci tiene per mano e ci conduce in alto: “Tu duc in altum”, a Gesù dove tutti noi pellegrini quaggiù siamo diretti per la perfetta, definitiva gioia eterna, il Paradiso.

IL SANTUARIO AI NOSTRI GIORNI

Le Sorelle Figlie della Madre di Gesù, del Movimento G.A.M. (Gioventù Ardente Mariana), sono presenti al Todocco dal Natale 1978, e costituiscono una vera provvidenza per la cura di esso e per l’apostolato per la gente che ci vive attorno, vicino e lontano.
In seguito alla richiesta del Vicario di zona mons. Sampò, la Fraternità delle Figlie della Madre di Gesù si stabilì nella casa adiacente al Santuario, costruzione completata verso il 1972. In data 28-12-1978 una lettera di don Cesare Battaglino, Vicario generale, confermava la realizzazione di un centro di spiritualità:
«Da tempo si cercava una soluzione per dare vitalità al Santuario del Todocco. Ora, nel modo più impensato e certo per intervento della Madonna, si è presentata la possibilità di creare un centro di spiritualità mariana con la permanenza sul posto di un gruppo di persone consacrate del G.A.M. di Torino, che ha appunto lo scopo della diffusione della devozione alla Madonna».
Il G.A.M. è un movimento giovanile di ispirazione eucaristica, mariana, ecclesiale. Intende con i Cenacoli far presa diretta sui giovani e fargli amare il Rosario, la Parola di Dio, la Confessione, l’Eucaristia, il Papa e la Chiesa. Riscopre la Confessione come esperienza di gioia e l’Eucaristia come esperienza di cielo e di risurrezione. Moltissime migliaia di giovani vi aderiscono. Vuole riportare Dio nelle famiglie, nelle scuole, nelle comunità e nella società. Ha un sogno: costruire la civiltà dell’amore e preparare la primavera della Chiesa. Lancia i giovani nell’Evangelizzazione.
La finalità specifica delle Figlie della Madre di Gesù è la Parola di Dio, ascoltata, adorata, pregata, vissuta, testimoniata e annunciata in Cenacolo G.A.M. con Maria la Madre di Gesù.
L’evangelizzazione è per loro il miglior servizio sociale, perché porta qualcosa di splendido, il dono più bello: la Parola di Dio.
Don Carlo De Ambrogio, fondatore del G.A.M. e delle Figlie della Madre di Gesù, di ritorno dai Cenacoli, che teneva in varie città d’Italia, vi sostava sempre volentieri, sia perché trovava presso il Santuario un clima di accoglienza e di preghiera, come Gesù a Betania, sia per animare la Fraternità con la Parola di Dio, formandola alla spiritualità specifica e all’evangelizzazione. «È la Madonna che vi ha volute – diceva – è Lei la Fondatrice delle Figlie della Madre di Gesù come del G.A.M.».
Ne delineava il compito specifico nella Chiesa: l’adorazione eucaristica e l’evangelizzazione a tempo pieno, con l’animazione dei giovani G.A.M., con la stampa e le spedizioni di volantini e opuscoletti del Movimento
Nell’ottobre 1979, quindici giorni prima di andare alla Casa del Padre, don Carlo, con totale distacco, consegnò la Comunità alla Chiesa nella persona di mons. Fausto Vallainc, Vescovo di Alba, che tre mesi dopo darà l’approvazione ecclesiastica costituendo quel primo nucleo in Pia Unione, che è stata riconosciuta come Società di Vita Apostolica nel 2001 dal Vescovo di Alba mons. Sebastiano Dho.
Ai nostri giorni, il Parroco don Gaudenzio Pavan, sotto la guida amorevole e oculata dell’attuale Vescovo di Alba, mons. Giacomo Lanzetti, cura con amore e dedizione pastorale le celebrazioni liturgiche, animate dalle sorelle Figlie della Madre di Gesù. Con la massima disponibilità segue i pellegrini che sostano al Santuario del Todocco, formandoli alla vera devozione alla Madonna, Madre di Misericordia e della Divina Grazia, raccomandando di vivere le Sue parole dette a Cana di Galilea: «Fate tutto quello che Gesù vi dirà».

Fonte: https://www.santuariotodocco.it/la-storia

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