Maria SS. delle Grazie

Descrizione

Descrizione

A Torre di Ruggiero si ricorda ancora con molta devozione l’apparizione della Madonna delle Grazie a due pastorelle del luogo, Isabella Cristello e Antonina De Luca. Queste si erano recate nella zona dove ora sorge la chiesa mariana, a pregare. Isabella era appena guarita da un male che da tempo l’affliggeva. Mentre era raccolta in meditazione le apparve la Vergine con in braccio il Bambino Gesù che le manifestò il desiderio di vedere proprio in quel luogo un tempio a lei dedicato. «Recati in paese – disse alla ragazza – racconta l’accaduto ai sacerdoti e convincili a costruire una chiesa proprio qui». E aggiunse che dalla chiesa eretta in suo onore avrebbe distribuito grazie ai suoi devoti. La giovinetta seguita dall’amica ubbidì alla Madonna. Il cappellano don Giacomo Santaguida, insieme a molti altri fedeli un po’ increduli, si recò sul luogo dell’apparizione. La Madonna delle Grazie si fece vedere di nuovo dispensando dolci sorrisi a tutti gli astanti. In poco tempo il santuario dedicato alla Madonna delle Grazie venne edificato.

Su di una verdeggiante collinetta sorge, oggi, il Santuario della Madonna delle Grazie. Si dice che in origine si trattasse di una “dacia” basiliana risalente al secolo IX o X, come lascia immaginare l’esistenza del monastero di San Basilio. A questo Santuario si rivolsero i torresi nei momenti di sventura e di sconforto.

monastero

Quasi a risvegliare la tradizionale devozione a Maria, il 17 aprile 1677, due giovinette del luogo, Isabella Cristello e Antonia De Luca, si recarono con santo fervore e tanto raccoglimento al Santuario e qui mentre pregavano Isabella guarì dal grave male che da tempo l’affliggeva e, contemporaneamente assisteva ad una visione soavissima simile a quella che due secoli dopo ebbe Santa Bernadette Sourbirous presso la grotta di Lourdes. Ad Isabella la Madonna chiese che in quel luogo venisse riverita e venerata da popoli vicini e lontani e che avrebbe distribuito molte grazie ai suoi fedeli. Il giorno successivo vi comparve in processione molta gente, ma tanta di più, ne giunse nei giorni successivi, mano a mano che si divulgava la notizia dei fatti straordinari.

Successivamente, sia pure a poco a poco l’interesse si ridusse fino al 5 febbraio 1783 quando il terremoto sconvolse la Calabria e la chiesetta andò distrutta, ma il fervore dei fedeli che continuavano a giungere anche dai paesi vicini, volle che si costruisse la chiesa, nonostante che la statua fosse sparita sotto le macerie e mai più ritrovata.

Dovettero però trascorrere 74 anni prima che la Madonna apparisse in sogno a una contadina del luogo, Pascale Luna, su uno splendido trono che la invitò a recarsi all’Arciprete don Marcello Galati per interessarlo alla ricostruzione della chiesa. Il sogno ridestò l’interesse dei Torresi, ma la mancanza di mezzi necessari per la ricostruzione, fecero lentamente dimenticare la promessa. Ancora una volta la Madonna rinverdì la memoria dei propri fedeli con un fatto prodigioso. Il pomeriggio del 10 aprile 1858, sabato precedente la prima domenica dopo la Pasqua, il contadino Francesco Arone, lavorando la terra presso i ruderi della chiesa, vide zampillare una polla d’acqua. Commosso si dissetò e poi si lavò gli arti colpiti da reumatismo articolare, guarendo immediatamente. Corse in paese informando amici e conoscenti.

Fu costruito immediatamente un comitato per provvedere alla costruzione del sacro tempio. La Curia di Squillace, con decreto dell’8 maggio 1858 autorizza la costruzione della chiesa. Vengono subito iniziati i lavori che terminarono l’8 settembre 1858. La bella statua donata da re Vittorio Emanuele II è un capolavoro dell’arte napoletana. Il Santuario, piccolo, ma accogliente, risponde alle esigenze dei pellegrini che giungono in molti durante tutte le feste dell’anno: la domenica di Pasqua, il giorno dell’Ascensione, il 2 luglio festa della Visitazione e a settembre.

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