Maria SS. di Gulfi

Descrizione

Descrizione
Il Santuario sorge ai piedi della città di Chiaramonte, a circa 4 km, nella vallata dove era ubicato l’antico abitato di epoca greco-romana (Acrille) e poi arabo e normanno (Gulfi). L’epoca di edificazione, secondo gli storici locali, si può collocare tra il IV ed il VI secolo d.C., contemporaneamente ad altre cinque chiesette paleocristiane ubicate presenti nel luogo, di cui oggi rimangono pochissime tracce.
La grotta dedicata alla Natività, collocata a sinistra dell’altare maggiore del Santuario, sarebbe secondo gli storici locali, l’unico altare della primitiva chiesetta paleocristiana. Un segno tangibile, invece, dimostra che in epoca medievale la Chiesa fu riedificata su quella paleocristiana; infatti sono visibili nella parete esterna di est una porta a sesto acuto di gusto gotico, insieme alle fondamenta formate da blocchi di calcare duro. L’antico tempio era già intitolato alla Madonna, come si può desumere dalla sua originaria titolazione (S. Maria La Vetere) che la distingue dal Duomo (S. Maria La Nova) che sorge nel centro storico di Chiaramonte.
Intorno al 1550/1590 fu costruito a ridosso della chiesa un corpo laterale destinato al convento dei Padri Cappuccini (chiamati dalla comunità di Chiaramonte per curare il Santuario) del quale le tracce, nell’annessa struttura L’attuale aspetto, salvo pochi rimaneggiamenti, è frutto dell’intervento voluto tra il 1730 e il 1740, dal P. A. Finocchio, che utilizzando fondi raccolti tra i devoti, con passione e tenacia, riuscì a rendere il piccolo tempio, come diceva lui, degno della Madonna di Gulfi. Furono aperte due grandi porte sul prospetto e sul lato est, riccamente decorate di sculture ad intaglio; fu ampliata la Chiesa in lunghezza ed in altezza; fu aggiunto l’elegante campanile e fu decorato l’interno della navata, il cui culmine è la monumentale Tribuna in pietra e legno, destinata a contenere al suo interno l’antica e venerata effige in marmo della Madonna di Gulfi.

 

LA TRADIZIONE E IL CULTO VERSO MARIA SS. DI GULFI
Una pia credenza, assecondata dalla devozione popolare e dai racconti tramandati nei secoli, assegna alla statua provenienza molto lontana: Costantinopoli, nel periodo della persecuzione dell’imperatore iconoclasta Leone Isaurico. Sottratta misteriosamente alla distruzione insieme a quella del SS. Salvatore, sarebbe giunta miracolosamente sulla spiaggia fra Scoglitti e Santa Croce Camerina. La contesa tra i fedeli delle città vicine, per il possesso delle due statue, sarebbe stata risolta ponendo le statue su due carri trainati da buoi. La tradizione vuole che il primo, con la statua della Madonna si sarebbe fermato a Gulfi presso l’antica grotta-chiesetta, mentre l’altro con la statua del SS. Salvatore, si sarebbe fermato più in alto
Questa pia tradizione viene pittoricamente narrata nei quattro ovali, opera di Gaetano e Nicolò Distefano, che troviamo sulle pareti della navata del Santuario.
LA FESTA PATRONALE DI MARIA SS. DI GULFI
Ogni anno, Maria SS. di Gulfi, Regina e Patrona della città viene festeggiata con un solenne Novenario preceduto dal trasporto processionale della statua dal Santuario alla Chiesa Madre (la Domenica successiva alla Pasqua) e concluso col ritorno al Santuario (il Mercoledì dopo la terza Domenica di Pasqua). Questa festa ha radici antiche: la tradizionale processione e il Novenario si possono far risalire all’editto di Filippo IV di Spagna del 1644.

 

L’OASI MARIA SS DI GULFI
Oggi, dopo alcune importanti operazioni di ristrutturazione dell‘originario convento, nasce una nuova realtà: “l‘Oasi Maria SS. di Gulfi“, destinata ad ospitare gruppi di persone, pellegrinaggi, ritiri spirituali, campi scuola e conferenze

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