S. Francesco di Paola

Descrizione

Descrizione

A te, pellegrino …

Casa natale di San Francesco

È situata  nel  cuore del  centro  storico  di Paola. Trasformata poi in chiesetta, è certamente meta privilegiata dei tanti fedeli e devoti del Santo. Al suo interno si possono ammirare otto affreschi del 1939-1945, opera di Emilio Iuso, che riproducono la nascita e la fanciullezza del piccolo Francesco. Sulle pareti vi sono, inoltre, otto medaglioni di forma circolare, recanti le scritte di alcune virtù: fede, speranza, carità, umiltà e dei quattro voti dell’Ordine dei Minimi: povertà, castità, penitenza e obbedienza. Il 9 Settembre 1966 è stato posizionato sull’altare un grande mosaico dell’artista ungherese Giovanni Hajnal, raffigurante la realtà naturale e soprannaturale della miracolosa nascita di San Francesco.

 

Servizi

Casa del Pellegrino

Hotel San Francesco

Nel cuore della bellissima città di Paola, nelle immediate vicinanze del Santuario si trova la Casa del Pellegrino Hotel San Francesco. La struttura dispone di 46 camere con bagno, tre delle quali adibite ad ospitare clienti diversamente abili. Dispone di ampio parcheggio, ristorante con vista panoramica sul mare, bar e di un magnifico roof garden. Il ristorante è dotato di un’ampia sala in grado di ospitare fino a 180 persone. Gli ospiti potranno gustare un’ottima cucina internazionale accanto a piatti tipici della tradizione culinaria paolana e calabrese. Il bar, luogo ideale per un momento di relax durante la giornata, è aperto tutti i giorni fino alle 2

Casa d’accoglienza

Per gruppi che preferiscono l’autogestione è disponibile il Centro di Accoglienza Casa Scout. La struttura è composta da 2 camerate da 25 posti letto ciascuna, dotate di bagno con doccia, cucina, sala mensa ed area esterna attrezzata di 20.000 mq. lungo il fiume.

Vita di San Francesco di Paola

San  Francesco  nasce  a  Paola  il  27  Marzo  1416  da  Giacomo  Martolilla  e Vienna da Fuscaldo. La sua nascita è attribuita ad una grazia particolare di Dio per intercessione di S. Francesco d’Assisi, verso il quale i religiosissimi genitori avevano molta devozione. Ormai adolescente, si reca a S. Marco Argentano, nel Convento dei Frati Conventuali per l’adempimento di un voto fatto dai genitori, in seguito ad una malattia ad un occhio che aveva colpito Francesco dopo la nascita. Terminata questa esperienza, compie un pellegrinaggio con i genitori fino ad Assisi passando per Roma, Loreto ed alcuni romitori. Rientrato a Paola, il giovane decide di condurre una vita eremitica ritirandosi in una piccola grotta nelle immediate vicinanze del torrente Isca, in un podere messo a disposizione dai suoi. Ed è qui che, dopo qualche anno, accoglie alcuni giovani che gli chiedono di condividere il suo stile di vita, dedito alla preghiera, al digiuno, al lavoro e alla contemplazione. Fonda così la primitiva Congregazione eremitica, approvata dall’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Pirro Caracciolo. Con l’approvazione successiva delle Regole da parte dei Romani Pontefici, il suo Istituto viene annoverato tra gli Ordini Mendicanti con il nome di Ordine dei Minimi. Nel 1483, in obbedienza al Papa Sisto IV, Francesco lascia la Calabria per recarsi alla corte del Re francese Luigi XI il quale, gravemente ammalato, chiedeva di essere guarito dalla sua potenza taumaturgica. L’Eremita ne dispone invece la conversione spirituale e l’incontro con Dio. Il Frate calabrese, rimane presso la corte francese come ambasciatore di pace e di carità per 24 anni. Muore a Tours il 2 Aprile 1507. La sua tomba si trova a Plessis-lès-Tours. Il 1° Maggio 1519 il Paolano viene canonizzato da Leone X. Il 27 Marzo 1943 Pio XII lo proclama Celeste Patrono della Gente di Mare d’Italia. Il 2 Giugno 1962 Giovanni XXIII assegna alla Regione Calabria San Francesco di Paola quale Patrono principale. La spiritualità e il carisma che San Francesco di Paola ha lasciato all’Ordine dei Minimi (che comprende i Frati, I Ordine; le Monache di Clausura, II Ordine; i Terziari, III Ordine) e alla Chiesa tutta, fa della penitenza e della conversione la caratteristica essenziale su cui basare la propria esistenza terrena.

Il  Santuario  di  San  Francesco  di  Paola  sorge  tra  le  colline  e  il mare,  tra meravigliosi luoghi naturali scelti dall’umile Frate. Il suo nucleo originario risale al 1435 e comprende l’Antico Romitorio, costituito dal  Primitivo Oratorio e da tre cellette, i cui ruderi si scorgono nei sotterranei e che costituivano le stanze dei primi seguaci del Santo, e la Grotta della Penitenza. Soltanto in epoche successive, a partire dal 1452 in poi, il Santuario sarà costituito dalla Basilica (l’antica Chiesa), dedicata a Santa Maria degli Angeli, dal Convento che ospita i Frati Minimi e, oggi, dalla nuova Chiesa, dedicata al Santo Patrono della Calabria (A.D. 2007). Risalgono al primo periodo di costruzione anche la Fornace, la Fonte della Cucchiarella, il Ponte del Diavolo e le Pietre del Miracolo.

Il Chiostro è invece un piccolo gioiello d’architettura locale del secolo XV. Devastato dai pirati turchi nel 1555, il Santuario venne in breve riedificato. La facciata in stile classico è stata elevata nel XVII secolo.

La Cappella del Santo

In fondo alla navata laterale vi è la Cappella del Santo, dedicata inizialmente a S. Francesco d’Assisi per volontà del Paolano ed impreziosita, nel 1595 per munificenza del feudatario locale Giovan Battista Spinelli, di un rivestimento di marmi neri e verdi di Calabria. Sull’altare marmoreo, decorato in oro e ricoperto di lamine d’argento, possiamo ammirare un dittico raffigurante i due Santi: su tela, l’immagine del Paolano (di provenienza francese); su legno campeggia, invece, l’immagine del Santo d’Assisi. In un’artistica urna sotto l’altare sono conservate le Sacre Ossa di San Francesco di Paola, sottratte nel 1562 alla sacrilega furia eretica degli Ugonotti e restituite dalla Francia alla Città di Paola nel 1935. Durante la profanazione della tomba da parte degli Ugonotti, il corpo del Santo venne trovato ancora intatto ed incorrotto a distanza di 55 anni dalla sua morte. Nella stessa Cappella un armadio a muro custodisce, oltre al Busto d’argento e al Libro dei Processi informativi per la canonizzazione, le principali Reliquie dell’Eremita: la pentola usata per cuocere le fave senza l’utilizzo del fuoco, il dente molare che il buon Padre diede alla sorella Brigida prima di partire per la Francia, la Corona del Santo Rosario, gli zoccoli, un calzettone. In altre teche sono custoditi il Sacro Mantello con il quale San Francesco compì il prodigioso passaggio dello Stretto di Messina, il Cappuccio e la tunica interna.

La Chiesa nuova

Eretta nel 1998-2000  su  progetto  del  prof.  Sandro  Benedetti,  la Chiesa si presenta nella sua solennità, sobria ma elegante nella sua forma; accogliente e devota nei suoi spazi, invita i fedeli alla preghiera e al raccoglimento nonostante la sua maestosità. Ha la forma di una grande nave per ricordare il Patronato sul mare di San Francesco di Paola ed è adornata con opere di artisti europei. Le Vele istoriate e il mosaico dell’area presbiteriale raffigurante la Pasqua bizantina, sono opera dell’artista ungherese Giovanni Hajnal. L’ Ultima Cena, posta sulla grande colonna centrale, la statua marmorea dell’Eremita e le  porte di bronzo all’ingresso principale, sono opera, invece, dello scultore Paolo Borghi. Del pittore Eugenio Barbieri di Forlì, abbiamo le opere che raffigurano la via dolorosa di Nostro Signore Gesù Cristo. I quadri sono l’espressione massima dell’arte moderna esposti nella Chiesa per essere ammirati dai visitatori. Ai piedi della grande colonna vi è situato il tabernacolo, opera dello scultore rumeno Costantino Lucaci, il quale raffigura un astro che simboleggia il mistero di Cristo che si irradia nello spazio e nella storia.

La Basilica

La costruzione fu avviata dallo stesso Francesco. Nel XVIII secolo l’interno, caratterizzato da due navate asimmetriche, fu ricoperto di pesanti stucchi in stile barocco e soltanto recentemente (1968) è stato riportato alle sue originali linee gotiche quattrocentesche, di austera e suggestiva semplicità. L’edificio sacro presenta un magnifico portale in stile romano-gotico, vera e propria opera d’arte arricchita, il 2 Aprile 1976, dalla porta di bronzo, opera dello scultore Tommaso Gismondi. Sarà lo stesso artista a realizzare per l’Anno Mariano 1987-1988 anche la porta di bronzo che dall’esterno immette nella piccola navata laterale, che consta di cinque cappelle: le cappelle della Sacra Famiglia e dei Beati dell’Ordine dei Minimi (dove sono custodite le reliquie del Venerabile P. Bernardo M. Clausi) sono state impreziosite nel 1997 con alcune tele ed un affresco del M° Bruno d’Arcevia; seguono poi le cappelle dedicate alla Madonna del Miracolo, Patrona dell’Ordine dei Minimi, e quella del Sacro Cuore di Gesù, con tele di Sebastiano Milluzzo, datate 1992.

La zona dei Miracoli

La Fornace, utilizzata anticamente per la produzione dei mattoni adoperati per la costruzione della Chiesa e del Convento, fu il luogo in cui avvennero due miracoli ad opera del Santo. Il primo prodigio fu la riparazione del tetto che stava per crollare, a causa della violenza delle fiamme, mentre la fornace era in piena attività: Francesco vi entrò e ne uscì illeso.

A questo seguì il miracolo che vide il ritorno in vita dell’agnellino Martinello, i cui resti erano stati buttati nella fornace, dopo essere stato divorato dagli operai della fabbrica conventuale. La Grotta della Penitenza è il primo luogo dove San Francesco si ritirò e visse da eremita al ritorno del pellegrinaggio ad Assisi. L’Antico Romitorio è l’originario nucleo dell’eremo dove il Santo accolse i primi seguaci. La Cucchiarella è la fonte d’acqua che il Santo fece sgorgare, battendo il proprio bastone sulla roccia, per mettere a tacere  le  lamentele degli operai  i quali per bere e per il lavori della fabbrica del Convento, dovevano attingerla presso il torrente Isca. Secondo la tradizione, fu proprio in questa fonte che il Santo riportò in vita la sua trota Antonella, cucinata da un religioso di Paola.

Il ponte detto del diavolo è un antico ponte medievale che unisce il convento con la zona detta il deserto. Le Pietre del Miracolo si trovano nel pendio sottostante il piazzale dell’obelisco. Si tratta di alcuni grossi macigni che stavano precipitando a valle mentre gli operai lavoravano nella fabbrica sottostante. Il Santo, resosi immediatamente conto del pericolo, con la semplicità e la fede che gli erano propri esclamò “per carità, fermatevi”. Ancora oggi le pietre sfidando la legge di gravità, rimangono in bilico nonostante il baricentro di entrambe sia abbondantemente sbilanciato.

Monastero Gesù e Maria

Nella sua lunga vita San Francesco di Paola ha fondato l’Ordine dei Minimi, che comprende tre rami: i Frati, le Monache di clausura, i Terziari. Il ramo delle Monache Minime (II Ordine), nacque ad Andujar (Spagna) intorno al 1495. Il Santo raccomandò loro di pregare con queste parole: “Pregate ogni giorno per la pace e la concordia dei principi cristiani, la quale è tanto necessaria per tutti, che se Dio quanto prima non ci riguarda con gli occhi della Sua Santa Misericordia, corriamo il rischio di vedere grandi miserie”. Il 25 Febbraio 1994 è stato fondato il Monastero Gesù Maria, a poca distanza dal Santuario. Le Monache dedicano la loro vita alla preghiera, al silenzio evangelico, al raccoglimento e alla meditazione quotidiana, oltre al lavoro. Caratteristiche queste che fanno diventare la comunità delle claustrali Minime espressione ed immagine terrena di San Francesco di Paola, uomo e santo della preghiera.

Nelle mura di questo sacro Monastero, si conserva e si preserva dalla caotica vita del mondo esterno, quello stile di vita quaresimale tanto caro al Santo Paolano.

Museo

All’interno del Convento si trovano la Cella del Santo (con accesso in occasioni particolari) e il Museo, ricco di opere d’arte di notevole valore artistico e spirituale. Meritano una particolare menzione, inoltre, l’antico Corridoio dei Padri e la splendida Biblioteca Charitas, risalente al XVIII secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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