Santa Maria Assunta fuori Monsano

Descrizione

Descrizione
Tra il febbraio e il marzo 1471 la Vergine apparve più volte nel territorio di Monsano chiedendo a tre personaggi del luogo che nei pressi dell’olmo venisse edificata una Cappella in suo onore , dove ci sarebbe stata grande devozione e dove la Vergine avrebbe impetrato prodigi e miracoli! La Madonna apparve all’olmo dapprima al pastorello Gaspare di Calvise che riportò la richiesta ai “massari” di Monsano i quali non credettero e forse lo derisero, poi a Gregorio della famiglia dei notabili, quindi a fra Giordano, un eremita che soggiornava e pregava nella non lontana chiesa degli Aroli, sempre con la stessa richiesta. I tre veggenti riferivano che la Madonna era scesa dall’olmo e aveva tracciato a terra (forse sulla neve dato il periodo) il perimetro in cui voleva che fosse edificata la Cappella. Dopo l’iniziale diffidenza dei “massari” di Monsano e dello stesso parroco, trovarono ascolto e il 12 marzo 1471, festa di S. Gregorio patrono, il popolo di Monsano si portava processionalmente all’olmo a dare inizio alla costruzione di una piccola Cappella (m. 6 x 4). La fama delle apparizioni e dei miracoli che si verificavano nel Santuario si sparse rapidamente nei luoghi vicini e lontani tanto da provocare l’accorrere di fedeli e di pellegrini con affluenza di offerte. Il comune di Jesi si interessò alla vicenda fino al punto di deliberare una richiesta, al Pontefice Sisto IV° da poco eletto, che doveva esonerare il vescovo di Jesi (Tommaso Ghisleri 1464-1505) da ogni potere riguardo al Santuario. Doveva essere la città di Jesi ad esercitare la piena giurisdizione sulla Cappella espropriandola di fatto anche alla gente di Monsano che si era mossa per la sua costruzione.
Il vescovo Ghisleri riuscì a rivendicare la giurisdizione ecclesiastica sulla Cappella e si pose con sensibilità rinascimentale e con viva pietà mariana ad ampliarla ed abbellirla. Fu nominato un frate francescano come cappellano e poiché la costruzione iniziale era troppo angusta per accogliere le folle di fedeli la Cappella venne inserita in una chiesa più grande e ornata da dipinti assai pregiati commissionati al pittore Andrea di Bartolo che, al di la della pregevolezza delle opere per la loro dignità artistica, dipinse anche le iscrizioni le quali attestano la storia dettagliata delle apparizioni con tutte le loro circostanze.
Esternamente alla chiesa il vescovo fece costruire un porticato che servisse da ricovero temporaneo per i pellegrini, sostenuto da più archi e nelle lunette degli archi fece affrescare da Andrea di Bartolo la storia con relativi epigrafi delle apparizioni. Di questi dipinti abbiamo la fedele riproduzione nelle preziose quattro pergamene miniate fatte eseguire dal comune di Monsano da un anonimo artista, prima che l’opera originale andasse perduta. (Le pergamene originali, inchiostro su pergamena mm. 360 X 240, realizzate nel 1653, sono custodite nel museo diocesano di Jesi).
Tra le opere che adornano la chiesa come la vediamo oggi notevole rilevanza hanno i quattro ovali titolati “Storia delle Apparizioni della Vergine” (olio su tela cm. 120 X 150) e gli otto medaglioni titolati “Storie della Vergine” (olio su tela cm. 150 X 80) che narrano passi importanti della vita della Madonna:
  1. la Natività di Maria
  2. la Annunciazione
  3. lo Sposalizio della Vergine
  4. la Visitazione
  5. l’Adorazione dei pastori
  6. la Presentazione al tempio
  7. Il battesimo di Cristo
  8. la Immacolata Concezione
Gli otto medaglioni sono attribuiti al pittore jesino Domenico Valeri e datati 1736 circa.

PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO

Madonna Pellegrina

Altro risultato delle Sacre Missioni Popolari è stata l’istituzione della visita nelle nostre famiglie dell’Immagine di Maria come “Madonna Pellegrina”. E’ proprio il giorno della festa di S. Antonio che le famiglie esprimono la loro adesione all’accoglienza della Madonna Pellegrina. Il giorno di S. Gregorio patrono di Monsano dopo la processione del Voto, la S. Messa delle ore 19 ufficiata dal Vescovo di Jesi, vengono affidate le due immagini di Maria alle prime due famiglie. “Lei entra nelle nostre case come fa un mamma premurosa nei confronti dei figli”. Quando l’immagine, trascorso un giorno, sta per partire per recarsi in una altra casa, si invitano vicini, parenti e amici, per pregare tutti insieme (Rosario) salutando Maria e si affida a Lei la famiglia. Non è facile descrivere a parole l’emozione di avere per un giorno ospite in casa propria “La Madonna Pellegrina” che dal 1996 “bussa” alle nostre case!

Rosario nelle 5 zone

Alle due immagini della Madonna Pellegrina se ne aggiungono altre tre e vanno ad ubicarsi nelle cinque zone del territorio monsanese sapientemente individuate in modo da essere luoghi di aggregazione popolare in cui per tutto il mese di maggio , ogni sera si recita il S. Rosario.

Pellegrinaggio di Ferragosto

E’ una iniziativa nata nell’anno del Giubileo da un’idea di mons. Roberto Vigo che invitò i suoi parrocchiani a recarsi al Santuario in pellegrinaggio per i festeggiamenti dell’Assunta. Lo slogan ideato era: “a Santa Maria con ogni mezzo, anche a piedi“!
Subito ebbe successo.
Arrivarono pellegrini in auto, in moto, con lo scooter, in bicicletta e anche a piedi!
Da allora il pellegrinaggio si è sempre ripetuto e anche altre parrocchie della diocesi hanno aderito e il giorno 13 agosto raggiungono il Santuario dove hanno la possibilità di ristorarsi presso gli stands della festa per poi partecipare al programma religioso che prevede alle 18,30 il S. Rosario, a seguire S. Messa e celebrazione comunitaria della Confessione.

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