Spirito Santo

Descrizione

Descrizione
L’origine del Santuario è molto antica. Vuole la leggenda che qui esistesse un’edicola intitolata allo Spirito Santo, nella quale era collocato un masso nella cui incavatura era stata dipinta l’immagine dell’Eterno Padre con una colomba sul petto.
Durante la lotta iconoclasta questo dipinto venne sepolto sottoterra e per molto tempo rimase ignorato, finchè un contadino sordomuto, scavando un pozzo, rinvenne il masso. Si accorse con sorpresa della figura e notò che da una lesione al sopracciglio gocciolava sangue.
Stupito della scoperta corse verso l’abitato lasciando meravigliati i cittadini che lo sentirono parlare. Successivamente accorsero sul luogo e per consiglio del parroco e delle autorità decisero di trasportare il sacro masso dentro l’abitato servendosi di buoi, ma gli animali non riuscirono a smuoverlo.
Nacque così l’idea di erigere un tempio sul posto con l’aiuto di tutto il popolo.
La storia indica invece che qui esisteva un’edicola con un dipinto del Cristo Pantocratore simile a quello di Cefalù ( rinvenuto nel 1985).
Successivamente venne costruita una chiesetta dedicata a Santa Caterina d’Alessandria inglobando l’edicola che divenne il catino absidale della chiesa.
Solamente nel 1576 la piccola chiesa subì una trasformazione architettonica e l’assunzione del titolo dello Spirito Santo. Nel corso del Settecento altri interventi portarono alla definizione della chiesa e, nell’Ottocento, alla realizzazione della cappella laterale dedicata alla Madonna della Provvidenza.Dipinto dello Spirito Santo
All’interno della chiesa vi sono affreschi di Crispino Riggio e di Tommaso Pollace.
Ben presto la chiesa divenne luogo di devozione e di pellegrinaggio e ancora oggi si celebra una festa molto partecipata nel giorno successivo alla festività di Pentecoste.
Attualmente la chiesa dello Spirito Santo è Santuario Giubilare.

Fonte: Sito Comune di Gangi

Processione dello Spirito Santo a Gangi

Il lunedì successivo alla Pentecoste (che nel 2019 cade il 10 giugno), nel piccolo ma pittoresco comune siciliano di Gangi (considerato uno dei borghi più belli d’Italia), si tiene la maestosa Festa dello Spirito Santo. In questa occasione una solenne processione porta in corteo circa 40 statue di santi, camminando dalla Chiesa Madre fino al Santuario dello Spirito Santo, dove si rende omaggio alla parte più eterea della santissima trinità. La festa stessa è un ringraziamento che la popolazione e “i Santi” rivolgono al dono dello Spirito Santo, sceso tra le genti nel giorno della Pentecoste.
La cittadina tutta partecipa con entusiasmo, addobbando strade e case, con l’ovvia collaborazione e partecipazione delle chiese, dove vendono allestite le vare e fanno uscire santi e stendardi delle confraternite. La sera precedente alla processione, si porta con una fiaccolata l’immagine dello Spirito Santo alla Chiesa Madre, proprio a ricordare il santo dono ricevuto. Il tutto sempre in un’atmosfera di gioia e allegria.
L’inizio della processione viene annunciato da alcuni colpi di cannone, ed è allora che le vare iniziano a muoversi, intorno alle 16:00. Con il suo procedere, la processione toccherà le chiese più importanti, mentre altri simulacri si aggiungono man mano. Vengono detti rosari, e i portatori lanciano acclamazioni al Santo che portano, invocando lo Spirito Santo e la Misericordia di Dio.
Ad aprire la processione, ci sono uomini, donne, ragazzi o bambini che raccolgono le offerte per i vari santi, con i loro “panariddu”, i piccoli contenitori d’argento o intrecciati, ed in cambio danno un’immagine benedetta. Una particolare sosta avviene nella salita alla Via Crucis, a riconoscere che senza Cristo non ci sono Santi, e che la via della santità si ottiene seguendo la via della croce.
Quando si raggiunge il Santuario sono in genere circa le 18:30, e qui si rende finalmente omaggio allo Spirito Santo. In seguito, vengono aperti i “cursi” o “miraculi”, con i portatori che fanno correre le immagini dei Santi intorno al piazzale per 3 volte, a simulare come il santo da loro trasportato si slanci verso lo Spirito Santo. Tutto ciò che avviene durante i “cursi” è simbolico, a rappresentazione tanto della cristianità, quanto del mondo contadino, fino a rimembrare culti ancora più antichi ed agresti. Condotti all’interno del Santuario, i Santi vengono fatti inchinare per invocarne la grazia.
Al ritorno, la statua di San Cataldo (patrono di Gangi), è l’unica a tornare ancora trasportata, e si ferma in diverse chiese a modo di ringraziamento per gli altri Santi e per la loro partecipazione, fino a rientrare nella sua chiesa. Il lungo corteo è chiuso dalla Reliquia della Santa Croce, che viene utilizzata per benedire gli astanti.
Una festa davvero particolare e unica, quella dello Spirito Santo a Gangi, come è unico e particolare questo bellissimo paese.

dal sito internet: Vaticano.com

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