Di particolare pregio è il tabernacolo rinascimentale del primo altare a sinistra, dove sono conservate le reliquie dei Santi Valentino e Parentino, rinvenute a S. Valentino in Agro (a sud di Vezzano dove sorge il Santuario), accompagnate da un’iscrizione paleocristiana e da un vasello piriforme. E’ proprietà della chiesa un prezioso trittico tardogotico in legno, ora esposto al Museo diocesano di Trento. Questo prezioso manufatto è tipico dell’area nordica ed ha la forma di un altare con portelle; quando è chiuso vediamo dipinta sul davanti l’Annunciazione; a trittico aperto possiamo ammirare l’incoronazione di Maria da parte della Trinità ed alcuni Santi e Sante. Una curiosa leggenda narra che il trittico proveniente da S. Anna di Sopramonte ed acquistata da un certo Benigni di Vezzano, emetteva di notte strani rumori per cui il proprietario, verso la fine dell’Ottocento, lo regalò alla Chiesa di Vezzano dove rimase esposto fino al 1980.
Nell’860 vennero ritrovate le reliquie di San Valentino e Parentino ed i pellegrini insistevano ad arrivare da tutte le parti del Trentino. Attraverso i secoli la Chiesa è stata soggetta al passare del tempo ed ha subito varie ristrutturazioni importanti tra cui quelle del 1800.
Dell’antica chiesetta rimane solo l’affresco in lunette sopra il portone nel quale si vedono la Madonna col Bambino ed ai lati San Valentino e Parentino.
Un tempo la chiesetta custodiva una quantità di ex voto che purtroppo sono stati quasi tutti rubati.
All’interno rimane solamente l’altare maggiore che conserva al suo interno una terracotta dipinta della prima metà del XVII secolo arricchita da statue di gesso di una Madonna con Bambino, tra San Valentino e San Parentino. Ai lati invece troviamo San Vigilio e Santa Massenza e due Ermes angeliche che sorreggono un crocifisso tra due santi vescovi.