Madonna del Carmine in Monteporo

Descrizione

Descrizione
Il Santuario del Monte Poro, nel comune di Joppolo, è dedicato alla Madonna del Carmine ed è posto alla sommità del monte, in una posizione invidiabile per la vista panoramica sulla Costa degli Dei: nelle giornate terse lo sguardo potrà arrivare sino alla Piana di Gioia Tauro. E’ il paesaggio circostante, infatti, a rappresentare la caratteristica più affascinante di questo complesso monastico ottocentesco, che ha al suo interno la chiesa ed il convento.
Attorno al Santuario della Madonna del Carmine troverete diversi sentieri che vi porteranno all’interno di boschi con piante anche molto particolari, come rari esemplari di alberi di sughero. Il tutto tra sorgenti di acque oligominerali, ruscelli ed aree attrezzate per i picnic. Tornando alla Chiesa, che non presenta particolarità architettoniche, vi segnaliamo una bella statua in legno della Madonna del Carmelo, realizzata anch’essa nell’Ottocento, e i tanti pellegrini che qui si radunano in occasione dei solenni festeggiamenti del 15 e 16 luglio di ogni anno in onore della Madonna del Carmine.

La storia

Questo Santuario, dedicato alla Madonna del Carmelo, è sorto nella seconda metà del secolo 1800 ad opera di Fra Carmelo Falduti  umile ed illetterato pastore, nato nella vicina Caroniti il 4 Ottobre del 1845.  Egli stesso raccontava di averne avuto l’ispirazione dalla Madonna che gli era apparsa in questo luogo, mentre sonnecchiava accanto alle sue pecore che pascolavano presso una vecchia edicola eretta in Suo onore.  Da quel momento diventò l’innamorato di Maria che cominciò a chiamare <<la sua mamma bella>>; abbandonò la custodia delle pecore e, indossato un rozzo saio di terziario carmelitano, fidando unicamente nel Suo aiuto, si fece questuante per amore di lei.
Con la corona del Rosario e la cassetta delle offerte in mano, cominciò a percorrere le campagne e i paesi vicini e poi quelli della zona di Rosarno e della piana di Gioia Tauro, trovando dovunque accoglienza e generosità inaspettate. Frutto di queste prime offerte furono la primitiva chiesetta dedicata a S. Pasquale, protettore dei pastori, ora divenuta cappella del Crocifisso e delle Confessioni, le poche stanze del vecchio romitorio, la fontana con il boschetto di pini, destinato a rendere piacevole la permanenza dei primi pellegrini che cominciano ad accorrere da tutte le parti.
Ben presto però, essendo questa piccola chiesa divenuta angusta ed insufficiente, l’umile frate pensò ad una nuova chiesa più ampia e più bella. Si mise nuovamente in cammino, confortato anche dalle benedizione e dall’incoraggiamento del Vescovo Mons. Luigi Vaccari che aveva detto: “ Io prevedo grandi cose a Monte Poro ”.
Riprese allora le strade, allargò lo spazio del suo itinerario, trovò ancora altri benefattori, e verso l’anno 1887 furono poste le fondamenta della nuova chiesa; si parlò di fatti prodigiosi e di interventi provvidenziali della Madonna in momenti di particolare difficoltà. La chiesa fu inaugurata il 1° Luglio 1894 e la statua della Vergine, fatta venire da Napoli, poté essere intronizzata sul ricco altare per la cui decorazione Fra Carmelo non aveva badato né a spese né a sacrifici di ogni genere.  Sulla volta, tra i ricchi ornamenti, furono posti due quadri opere del pittore nicoterese Domenico Russo, rappresentanti il primo il sogno con l’apparizione della Madonna e il secondo la sua realizzazione. I due quadri però andarono perduti, quando nell’ultimo dopoguerra fu necessario abbattere la volta per motivi di staticità.
L’attuale dipinto, posto ora accanto alla tomba del frate fondatore; è opera del giovane pittore di Spilinga, Giuseppe Pontoriero. Poichè il fervore e lo zelo di Fra Carmelo non potevano conoscere soste, terminati i lavori della chiesa, egli passò all’edificazione di nuovi e più ampi locali come sede di qualche istituzione religiosa che avrebbe continuato nel tempo la sua opera.
Nel 1926, aveva compiuto l’ultimo fiore della sua fatica: l’edificazione del campanile per annunziare a tutti, col suono festoso delle quattro campane che il suo sogno era ormai diventato una meravigliosa realtà.  Aveva 85 anni.  Carico di meriti e rimpianto da tutti, egli morì il 6 maggio 1930, fu sepolto nel vicino cimitero di Caroniti. Nel 1957 per opera di mons. Saba, che diede al Santuario nuova vita, scegliendolo tra l’altro, come sede estiva del Seminario diocesano, le spoglie di Fra Carmelo furono trasferiti nel Santuario ai piedi della “Sua mamma bella”.
Dal 1975 la cura del Santuario è affidata alle “Oblate del S. Cuore”, Istituto Secolare fondato dal Servo di Dio, Don Francesco Mottola, sacerdote tropeano del quale è in corso la causa di Beatificazione. Al loro zelo si deve la nuova ripresa, il restauro del santuario e dei locali annessi per le nuove esigenze liturgiche e pastorali, la disponibilità per quanti vogliono scegliere questo luogo per incontri di preghiera e convegni di spiritualità.

di Maria Francesca Barone – Nicotera 05.07.2006 dal sito internet: http://www.poro.it/caroniti/

 

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