Il Santuario della “Beata Vergine del Trompone” e la storia del complesso del Trompone
L’apparizione della Beata Vergine Maria ad una malata di epilessia
Il complesso del Trompone si è sviluppato nel corso dei secoli attorno all’omonimo Santuario situato nel comune di Moncrivello (Vercelli). Il santuario è sorto per celebrare un’apparizione mariana avvenuta secondo la tradizione il 26 giugno 1562, connessa alla presunta guarigione miracolosa di una donna, Domenica Millianotto, affetta da epilessia e altre infermità. L’apparizione sarebbe avvenuta sul tronco di un castagno completamente potato, in dialetto locale trumpone (in quanto molto grande). La donna gobba, balbuziente ed epilettica, fu guarita dalle sue infermità.
Sul luogo fu presto costruito il Santuario voluto da Gabriella di Valperga consorte del Marchese di Moncrivello. La costruzione ebbe inizio nel 1562, nel 1568 fu conclusa la “rotonda” rinascimentale, mentre nel 1600 si accosta a sud il prolungamento chiesastico a tre navate mentre ad ovest si aggiunge il convento (concluso nel 1659 ed affidato per 180 anni ai Frati Minori Francescani della Provincia di Torino e per 40 anni ai Monaci Cistercensi) e, negli anni 1880-90, due palazzi in stile neoclassico voluti dall’Arcidiocesi di Vercelli che hanno ospitato, fino al 1970, il Seminario Minore diocesano.
Nell’ottobre 1970 l’Arcivescovo mons. Albino Mensa concesse in comodato al Beato Luigi Novarese, fondatore dei Silenziosi Operai della Croce, tutto lo stabile affinché lo adibisse a Centro residenziale con attività socio-riabilitativa e corsi professionali per giovani disabili.
Tale attività è continuata fino al 2000, anno in cui l’Arcidiocesi ha donato l’intero stabile, escluso il Santuario, ai SOdC che vi hanno avviato l’attività sanitaria di Recupero e Rieducazione Funzionale.
Il Santuario fu elevato in quell’occasione a “Santuario diocesano”.
La necessità di rendere sempre più adeguata la struttura ed il desiderio di ampliare l’attività ha portato alla costruzione del nuovo Centro sito di fronte al Santuario inaugurato il 7 ottobre 2006.
Dal 2005, la struttura svolge la sua attività quale Casa di cura privata che è stata accreditata con il Sistema Sanitario Regionale nel 2007 e svolge attività di riabilitazione di 2° livello.
Dal 2011 sono iniziati i lavori di recupero dell’ex seminario per trasformarlo in una Residenza Sanitaria Assistenziale con un Nucleo per ospiti in stato vegetativo, un Nucleo per ospiti affetti da gravi patologie neurologiche, un Nucleo di continuità assistenziale.
La Beata Vergine del Trompone protettrice dei malati di epilessia
L’ “A.PI.C.E – Associazione Piemontese Contro l’Epilessia”, da qualche tempo riconosce nella Beata Vergine del Trompone, venerata del Santuario omonimo, una particolare protezione di coloro che soffrono di epilessia e guarda al Santuario come luogo di venerazione mariana a conforto e sostegno dei propri associati.
Da ricerche effettuate dall’associazione, questo risulta essere l’unico santuario in Europa nel quale si veneri un miracolo in favore di epilettici.
Per questi motivi, Sua Eccellenza mons. Enrico Masseroni, Arcivescovo di Vercelli, il 18 giugno 2006 ha emesso un decreto con il quale acconsente che presso il Santuario del Trompone, sito in Moncrivello in località del Trompone, si dedichi particolare venerazione verso la Vergine del Trompone quale Protettrice dei malati di epilessia.
Fonte: https://www.trompone.it/santuario-e-comunita/lapparizione-e-la-storia/
Storia dell’Apparizione
Domenica di Miglianotto, da tutti conosciuta e chiamata la Miglianotta di Cigliano è una povera donna afflitta da gravi infermità. Gibbosa ed assai ricurva, da sei anni soggetta ogni giorno al mal caduco, è quasi incapace di parlare. Vive la sua vita di dolore e di tristezza, consolandosi unicamente con la preghiera. E’ solita passare, nei suoi brevi spostamenti, nella località chiamata Trompone, da un grosso ceppo di castagno scapezzato (in dialetto trumpa).
Un giorno, mentre sta pregando, vede comparire proprio su quel tronco, in una luce vivissima, La Vergine Santissima, con in braccio il Bambino Gesù, che le sorride amabilmente. Nel medesimo tempo sente rifluire nel suo povero corpo la vita: la schiena le si drizza, la sua lingua si scioglie e tutti i mali se ne vanno. Si sente completamente guarita. La Madonna le avrebbe anche parlato dicendole che desiderava che si edificasse al Trompone una Chiesa, perché potesse diventare proprio lì distributrice di grazie ai sofferenti.
La notizia del miracolo, come è naturale, si diffonde subito nei paesi vicini. La donna è molto conosciuta, per cui la guarigione è evidente. La gente accorre al Trompone per pregare la Madonna e per portare i propri malati sul luogo dell’apparizione. Si verificano subito nuovi miracoli: guarigioni di ciechi, di zoppi e di persone colpite da vari mali.
Qualche mese dopo, il 19 agosto, Clero e popolo di Moncrivello convengono in processione al Trompone e, su di un altare mobile, il sacerdote Giovanni Battista Ferraris celebra una Messa solenne “in onore di Dio e della Vergine Santissima”, terminata la quale viene posta la prima pietra di una piccola chiesa.
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