Il protiro, dalle finissime decorazioni in “pietra leccese”, è sormontato da un bellissimo mosaico rappresentante Cristo Re, realizzato dal Prof. Grassi di Roma; a questo si aggiunge il rosone anch’esso realizzato in pietra leccese. A lato di tutta la struttura s’alza maestoso il campanile di recente costruzione.
Lo sguardo è dolce, ma tranquillamente malinconico si perde sui guardanti, quasi rivelante il presentimento che ha quella madre delle prove future […]. Sostiene col braccio destro il Pargolo divino, mentre la sinistra, con grazia ineffabile, gli sorregge il piccolo piede. Quel bambino ch’ella amorosamente sorregge è suo figlio! Lo dice la dolcezza, la fiducia, la tenerezza con cui questi si abbandona sul petto di Lei […].
Dinanzi a questa figura si grida spontaneamente: “Questa è Maria!”. Non si può restare che estasiati dalla delicata bellezza che si sprigiona all’interno del tempio, la perfezione delle linee, l’accuratezza delle decorazioni, la quiete del luogo. Gli affreschi che decorano l’interno sono stati eseguiti nel giro di un anno, nel 1942, dal maestro Mario Prayer di scuola francese, ma a quel tempo residente a Bari.Il Prayer ha realizzato i diciotto affreschi che coprono le pareti delle navate laterali, formate da quattro campate ciascuna, con volta a crociera; inoltre ha affrescato le due pareti interne della facciata principale, narrando la vita di Maria, dalla promessa della redenzione del Paradiso terrestre, alla glorificazione dell’umile figlia di Sion.
I due archi del presbiterio sono affrescati con ghirlande di fiori, fra le quali si abbarbica una scritta su cui è riportato il “Responsorio della Madonna della Coltura”.