Beata Vergine Salute dei Malati in S. Maria dei Servi

Descrizione

Descrizione
La Chiesa di Santa Maria dei Servi e Santuario della Beata Vergine Maria «Salute dei Malati» è annessa alla medesima la Casa del Clero della Diocesi di Imola.
La Chiesa dei Servi venne edificata molto probabilmente ove già sorgeva un Oratorio dedicato alla Madonna quando la cittadinanza di Imola con il suo Vescovo Raimbaldo chiamò i Frati dell’Ordine dei Servi di Santa Maria verso il 1325. L’Ordine dei Servi era nato appena un secolo prima a Firenze nel 1233 e approvato ufficialmente da Papa Benedetto XI nel 1304.
Fra il 1325 e il 1329 venne costruita una prima Chiesa certamente modesta. Le sue dimensioni attuali si fanno risalire ad un periodo compreso tra la fine del 1400 e i primi del 1500, quando iniziarono i lavori per il rifacimento della Chiesa. Nella celebre pianta della Città di Imola realizzata da Leonardo da Vinci nell’Ottobre 1502 (e conservata tuttora nel Castello di Windsor a Londra) si vede abbastanza bene la Chiesa dei Servi con la pianta praticamente coincidente con la costruzione attuale. Solo alla fine del 1800 la Chiesa fu sopraelevata all’altezza visibile ancora oggi. Nel portale della Chiesa, in pietra arenaria, che porta la data di realizzazione (il 25 Aprile 1505) sono visibili, oltre alle iscrizioni dei committenti, gli stemmi del Papa Giulio II della Rovere, dei Conti della Bordella di Mordano, dei Sassatelli, dei Pagano e di una famiglia non meglio identificata, forse quella dei Lardiani: tale portale appare nelle proporzioni, nel gusto e nella tecnica tipico del Quattrocento Toscano. L’ingresso è difeso da un portico anch’esso del 1500 come origine, ma poi rimaneggiato e modificato più volte nel corso dei secoli.
L’interno della Chiesa appare mirabile nella proporzione e nell’armonia. Si tratta di una unica aula il cui ritmo è marcato dall’arco trionfale e dagli archi delle Cappelle laterali, quattro per parte, cui corrispondono in alto le finestre che illuminano l’interno. Importanti lavori di restauro vennero realizzati dopo il 1632. La ragione di questi lavori grandiosi è legata al culto di una immagine, l’icona bizantina della Madonna “Salute dei Malati”, opera di un ignoto “madonero cretese-veneziano” del Seicento, ivi venerata, a motivo della peste che colpì tutta l’Italia dal 1630 al 1632 e che «fece migliaia di vittime a Imola e nel contado» (Cronaca Capitolare Vol.2° pag.169). Per questa ragione il Vescovo di Imola Mons. Ferdinando Millini il 27 Giugno 1632 portò in processione per tutta la città l’icona bizantina della Madonna dei Servi, e la peste cessò. Una memoria del 6 Novembre 1681 attesta anche la realizzazione sull’arco trionfale dell’interno della Chiesa dello stemma della Città di Imola per ordine dei Magistrati del Comune come segno del ruolo civico rivestito dalla Chiesa dei Servi e della conseguente tutela del Municipio verso la stessa Chiesa (probabilmente il più antico stemma policromo del Comune di Imola attualmente esistente).
E quindi, per volere del Comune di Imola, la Chiesa si arricchisce in questo periodo di pregiate opere d’arte. Anzitutto la stupenda e imponente ancona sullo sfondo dell’interno della Chiesa sopra l’altare maggiore, opera dell’intagliatore e falegname imolese Giuseppe Giuliani, figlio di Giacomo, realizzata nel 1680/1681, e che racchiude la preziosa icona raffigurante la Madonna “Salute dei Malati”. Altare del Crocifisso e grande Crocifisso opera di Giulio Giuliani, figlio del sopraccitato Giuseppe, realizzato tra il 1600 e il 1700.
Altari con i grandi quadri raffiguranti: “San Filippo Benizi in gloria portato dagli angeli” e “San Pellegrino Laziosi guarito dal cancro alla gamba da Gesù Crocifisso”, entrambe opere dell’artista forlivese Domenico Maria Viani del 1699, molto lodati e apprezzati. Altro altare con grande quadro raffigurante “Santa Giuliana Falconieri morente” dell’imolese Giuseppe Maria Bartolini del 1723. Altare con la statua raffigurante la Madonna Addolorata, particolarmente venerata dai Servi di Maria, opera del bolognese Filippo Scandellari del 1754. La Cappella dell’Addolorata fu interamente rifatta in marmi pregiati per volere dell’allora Vescovo di Imola, l’Arcivescovo Card. Giovanni Maria Mastai Ferretti (poi Papa Beato Pio IX), nel 1842 su progetto dell’architetto Luigi Ricciardelli. A seguito della Rivoluzione Francese, con l’arrivo delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, i Frati Servi di Maria nel 1797 furono costretti a lasciare la Chiesa e il Convento, e ad andarsene da Imola; da allora la Chiesa dei Servi passò definitivamente alla Diocesi di Imola e attualmente viene officiata da Sacerdoti Diocesani. Nel 1911 l’interno della Chiesa venne completamente affrescato per volontà del parroco Don Luigi Manara, e l’opera fu realizzata dall’artista Giovan Battista Baldi. Il campanile della Chiesa dei Servi è opera dell’architetto imolese Lorenzo Mattoni che lo realizzò tra il 1701 e il 1705.
Recentemente la Chiesa dei Servi è stata arricchita e impreziosita da alcune nuove opere per iniziativa del Rettore della Chiesa e Direttore della Casa del Clero, Don Gian Luca Can.co Grandi, Obl.S.B. e Consigliere Nazionale di PAX CHRISTI. L’artista che ha realizzato queste opere uniche è stato il pittore Angelo Titonel (1938-2018) originario di Cornuda (TV), ma attivo ad Imola dove aveva stabilito la sua residenza già dal 1992. Dagli Anni Settanta è stato tra i principali protagonisti del cosiddetto “Realismo magico italiano”, di cui poi è stato il massimo esponente. Numerose sono le mostre realizzate in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Invitato a Biennali Internazionali e Quadriennali in Italia e all’Estero ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Ha realizzato per conto della Presidenza della Repubblica Italiana per il Palazzo del Quirinale i ritratti ufficiali di tutti i Presidenti della Repubblica e personaggi storici quali: Garibaldi, Mazzini, D’Azeglio e Cavour. E per conto della Santa Sede ha inoltre dipinto il quadro ufficiale del Papa Benedetto XVI, collocato nel Patriarchio-Galleria dei Papi in San Giovanni in Laterano. Su richiesta della Direzione della Galleria degli Uffizi di Firenze, ha realizzato il proprio autoritratto per la Collezione degli Autoritratti degli Artisti della Galleria stessa, privilegio che la Galleria degli Uffizi concede solo ai più grandi artisti italiani nel mondo.
Beata vergine Per la nostra Chiesa dei Servi e per l’amicizia personale con Don Gian Luca Grandi, ha dipinto i ritratti del Beato Franz Jägerstätter e del Beato Josef Mayr-Nusser, martiri, pacifisti e obiettori di coscienza (copia del quadro del Beato Jägesrtätter è stata portata insieme da Don Gian Luca e da Angelo nel 2016 a St. Radegund, in Austria, durante un pellegrinaggio di PAX CHRISTI nel paese natale di Franz Jägerstätter; la copia del quadro è stata benedetta dal Vescovo di Linz S.E. Mons. Manfred Scheuer durante una solenne celebrazione e collocata nella casa-museo del Beato dove è tutt’ora conservata). Inoltre, sempre per la nostra Chiesa dei Servi, ha realizzato i ritratti di San Massimiliano Maria Kolbe, Santa Maria di Gesù Crocifisso, il Beato Papa Pio IX e l’imolese Venerabile Teresa Gardi. Dal 1985 il complesso della Chiesa e del Convento dei Servi ospita la Casa del Clero della Diocesi di Imola.
Fonte: https://www.facebook.com/ChiesaServiCasaCleroImola/?ref=page_internal

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