La chiesa, rettoria per lungo tempo, ottenne il 2 febbraio 1943 l’elevazione a Parrocchia , essendo primo Parrocco il Can. Pasquale Natalicchio, e nel luglio 1971, in occasione del giubileo sacerdotale del secondo Parroco, d. Severino Triglione, fu elevato a Santuario diocesano .
Per chi viene a Trinitapoli da Foggia, imboccando Via della Transumanza, entra in paese e trova subito sulla sinistra il Santuario della Madonna di Loreto.
L’origine del culto alla Madonna di Loreto risale ai primi secoli dopo il Mille, allorché fu realizzato l’affresco raffigurante la Vergine, attribuito al XI-XII secolo, che la leggenda vorrebbe casualmente scoperto sotto una siepe da un pastore di nome Loreto, il quale ne alimentò la devozione.
La elezione della Madonna di Loreto a Protettrice del paese si perde nella notte dei tempi.
La primitiva Cappella, divenuta meta di pellegrini, fu sostituita, intorno al 1805, da un tempio ad una navata. Distrutto questo da un evento atmosferico nel 1826, con il contributo di tutti i cittadini fu progettata la ricostruzione che durò dal 1827 al 1845 e che portò alla realizzazione dell’attuale tempio a tre navate, soddisfacendo nel contempo le necessità spirituali dei pellegrini che a più riprese, ma soprattutto nel mese di maggio, facevano tappa nella chiesa in occasione della visita al Santuario di S. Michele Arcangelo. Un legame con il culto micaelico del Gargano è la presenza nella Chiesa di una bella statua lignea dell’Arcangelo.
L’architettura della chiesa rientra nello stile rinascimentale e richiama nella facciata le linee essenziali del santuario marchigiano di Loreto.
La facciata è divisa in due parti, una inferiore e una superiore. La prima presenta un portale centrale, più grande rispetto ai due laterali, decorato da una cornice a forma di lunetta; i due laterali, invece, da due cornici timpanate, con un piccolo rosone ovoidale. Questa parte inferiore è ulteriormente scandita da lesene di ordine ionico, binate al centro, poggianti su plindi facenti parte dello zoccolo.
La parte superiore risulta più leggera e snella, perché sui due portoni laterali, corrispondenti alle due navate, l’architettura diventa morbida, per via di due archi a cielo. La zona centrale contiene una finestra in linea con il portale sottostante, ma di dimensioni ridotte, anch’essa abbellita dalla lunetta sovrastante e fiancheggiata da coppie di lesene. Completa l’architettura un timpano, con un rosone e vetrata istoriata raffigurante la Madonna di Loreto, sormontato da una Croce in ferro battuto.
Sul lato sinistro di chi osserva restava una piccola torre campanaria, sostituita negli anni Trenta del nostro secolo dall’attuale campanile, dalla linea slanciata, che dà un tocco inconfondibile al panorama.
Per le necessità del culto esterno, nel 1712 fu realizzata da un artigiano della vicina Andria, Domenico Brudaglia , un’artistica statua lignea della Vergine , che a metà Ottocento la devozione popolare portò a “vestire” con panni sfarzosi.
All’interno della chiesa, oltre l’affresco della Vergine collocato sull’altare maggiore, si possono ammirare gli affreschi della cupola, raffiguranti gli Evangelisti, opera del pittore Geremia Di Scanno (1845); alcune tele, come quella raffigurante l’Estasi di S. Stefano , di Giovanni Battista Calò (1756), e l’altra con l’Incoronata di Foggia di Lorenzo Jovino P. (1809); una tela ovale raffigurante S. Michele Arcangelo di autore ignoto e una tavola su cui è dipinta la Traslazione della Santa Casa anch’essa di autore ignoto.
Degni di attenzione sono il Calvario e il Cireneo, gruppi settecenteschi in cartapesta di scuola leccese. Una statua lignea di S.Michele Arcangelo. Pure al XVIII secolo risale il Crocifisso argenteo della Confraternita lauretana.
Ultimamente il Santuario si è arricchito di una pregevole Via Crucis e di un Battistero in bronzo, entrambi opera dello scultore Franco Sfregola (1994).