Madonna del Carmine  

Descrizione

Descrizione
Il santuario della Madonna del Carmine è isolato rispetto al paese di San Felice del Benaco e per questo è perfettamente leggibile nella sua conformazione originaria, particolarmente austera, con la chiesa e il convento ad essa addossato. La facciata principale, in raso pietra, è a capanna con sottogronda in laterizio, nella parte inferiore vi è un portale centrale a sesto acuto affiancato da due finestre con cornice trilobata, mentre nella parte superiore si apre un oculo circolare. Davanti all’ingresso aggetta un protiro, che si imposta su due colonne con capitello a foglie grasse ognuna appoggiata su un alto basamento parallelepipedale, queste reggono un arco ogivato nella parte frontale e due archi a tutto sesto nelle parti laterali. Il protiro è coperto anch’esso con tettuccio a capanna completato da una cornice in cotto nel sottogronda. Le pareti laterali sono in raso pietra prive di aperture, che troviamo solo nel presbiterio del tutto simili a quelle del prospetto principale. Il campanile, a pianta quadrata, è anch’esso in raso pietra con tetto a quattro spioventi e con aperture arcuate nella cella campanaria. L’interno è costituito da una pianta ad unica navata di cinque campate con presbiterio quadrangolare. Quattro grandi arconi, ad ogiva, sorreggono la copertura a travature lignee, fra di essi vi sono dei matronei con sottostanti arcate a tutto sesto inserite nelle murature laterali. Le pareti sono impreziosite da numerosi affreschi.

Notizie storiche

Il complesso viene costruito nel XV secolo in un sito dove esisteva una piccola cappella dedicata a S. Maria delle Grazie, denominata anche S. Maria delle Cisterne, per la presenza di numerose sorgive, tutt’ora presenti nell’are sud del complesso. Il nuovo convento viene affidato ai frati Carmelitani nel 1460. In pochi anni attorno alla primitiva cappella, che doveva coincidere con buona probabilità con l’attuale abside, viene realizzata la chiesa attuale. Il cantiere viene avviato grazie all’appoggio di Ludovico III Gonzaga e di suo figlio Francesco, cardinale della chiesa romana di Santa Maria Nuova e vescovo di Bressanone. Nel 1470 la costruzione era già completata e in quegli anni viene realizzato anche il prezioso ciclo degli affreschi della navata e del presbiterio. La chiesa viene consacrata nel 1482. Il convento carmelitano viene usato come noviziato fino al 1770, quando è soppresso dalla Serenissima Repubblica di Venezia per essere ceduto a privati. A questo fatto segue un lungo periodo di abbandono e di decadenza fino al 1950 quando i Carmelitani ritornano a prendersi cura di questo luogo. Negli anni sessanta del XX secolo vengono realizzati i restauri dell’intero complesso e viene riportato alla luce l’importante ciclo di affreschi quattrocenteschi, che rende questo santuario particolarmente apprezzato per la sua importanza storica e artistica oltre che spirituale.

dal sito “Regione Lombardia”

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