Descrizione
Il convento di Santa Maria del Carmine è sito in contrada Santa Maria del Carmine presso Palmoli in provincia di Chieti, nella zona chiamata un tempo “dei Vignali”. È un santuario dedicato al culto mariano, meta di pellegrinaggi: ancor oggi vengono a piedi da Frosolone, Roccavivara, Montefalcone e Dogliola.
Storia
Il santuario Madonna SS. del Carmine è di origine antichissima. Secondo il sacerdote palmolese don Domenico D’Adamio, poi canonico a Vasto, conoscitore di cose palmolesi, il santuario di Palmoli risale al duecento e sarebbe il più antico santuario dedicato alla Vergine nei dintorni (la documentazione è andata distrutta). All’inizio il santuario era una piccola chiesa rurale extra moenia (fuori le mura) con l’entrata a lato rispetto all’attuale chiesa ed era grancia e badia arcipetrale della chiesa matrice ricettizia innumerata di S. Maria delle Grazie. Il nome originario del santuario fu “S. Maria del monte Carmelo”; ma sotto l’influsso della dominazione spagnola nel Regno di Napoli, subentrò il titolo di “S. Maria del Carmine”. Spesso, però, compaiono indifferentemente ora l’uno ora l’altro.
Nei lavori di ristrutturazione della cantoria sopra la porta di ingresso, eseguiti su disegno e sotto la direzione dell’ing. Silvino Cieri nel 1948, fu rinvenuta una nicchietta con ampolle contenenti olio, vino e sale (a propiziazione, come si usava allora) e la data 1525, che potrebbe riferirsi o alla costruzione della cantoria o all’ampliamento della chiesa.
La più antica documentazione scritta ora in possesso, data ai 14 maggio 1568, quando mons. Oliva, arcivescovo di Chieti (1568 e 1576) proveniente da Tufillo, facendo la visita pastorale a “Palmore”, Ecclesiam S. Maria del Carminio, cuius est rector Rev.mus Dominus Joannes Antonius de Sangro, satis actam custodiam vidit (vide la chiesa di S. Maria del Carmine, di cui è rettore il don Giovanni Antonio di Sangro, abbastanza ben tenuta e custodita).
Nel 1583, per opera dei frati minori osservanti di san Francesco, accanto al santuario sorge il convento di S. Maria del Monte Carmelo che accrebbe il decoro, il culto e il prestigio.
Per tutto il ‘600, il ‘700 e quasi tutto l’800, il santuario fu meta di pietà popolare e anche luogo di sepoltura. Il 26 gennaio 1662, vi viene seppellito “omni qua decet funerali pompa” (coi più solenni funerali, quali si conveniva) il primo barone di Palmoli, Camillo Severino.
E all’ombra del santuario santamente visse e vi morì ai 18 gennaio 1696 il beato frà Girolamo da Palmoli, dei frati minori osservanti.
La Sacra Immagine
La statua originale, antica, molto più simile alle varie immagini classiche della Madonna del Carmine, è stata sostituita dall’attuale, opera napoletana del diciannovesimo secolo, che ha una certa somiglianza con la statua della Madonna delle grazie della parrocchia di Palmoli.
Per l’interessamento del padre guardiano fra Sebastiano da Celenza, allora guardiano del convento del Carmine di Palmoli, e dono di don Domenico Severino Longo, marchese di Gagliati e barone di Palmoli, consultore di Stato di Ferdinando II di Napoli, la statua attuale fu portata ai primi di aprile del 1854 da Napoli a S. Giuliano e poi da qui a Palmoli, a spalle, da 20 uomini assistiti da due caporali, giungendo al santuario il 30 aprile 1854.
La statua della Madonna, di legno, rivestita, misura circa m. 1,40, base compresa. La Vergine, in atteggiamento accogliente, ha nella mano sinistra il bambino e con la destra porge lo Scapolare o Abitino. Ai suoi piedi, vi sono due angioletti nudi con rosa e giglio d’argento in mano, uno seduto e l’altro in piedi su due piccole nubi. Il manto originale era di ornesino celeste, foderato di levantina color carmelitano, trapunto con 30 stelle ricamate. Grazie alla pietà popolare, altri manti più o meno preziosi son venuti ad aggiungersi, oltre alle nuove corone d’oro, per impegno diretto di padre Beniamino Maurizio s.f.
Nelle feste in onore della Vergine del Carmine, la statua rivestita delle vesti più nuove e di preziosi, viene portata a braccia dalle donne, che si contendono quest’onore.
Il santuario
L’impianto della chiesa è a navata unica con soffitto a capriate, abside e volta a crociera. Sulle pareti vi sono dei dipinti murali e degli affreschi votivi, nonché degli altari minori in legno.
Il portale della chiesa è tra due paraste sormontato da due finestre. La facciata è a capanna.
Il campanile è posto alla sinistra della facciata ed ha base quadrangolare. il convento presenta delle finestre su tre livelli di cui, quelle sui due livelli superiori sono suddivise da paraste ed incorniciate. Le finestre sul secondo livello sono ad arco ribassato.
Le feste
- 1ª domenica di maggio: vengono in pellegrinaggio a piedi dalla vicina Dogliola, quasi a sciogliere un voto, ad impetrare, secondo il caso, la pioggia o il sole.
- 16 luglio: prima del 1956, per tradizione plurisecolare, al mattino il parroco di Palmoli scendeva in processione coi fedeli al santuario. Celebrata la messa, la processione ripartiva verso il paese, portando, sotto la calura estiva, la statua della Madonna fino alla chiesa parrocchiale, dove si celebrava la messa solenne. Da quella data si è preferito celebrare la festa della Madonna nel santuario e portare poi di sera, con temperature più gradevoli, la Madonna in parrocchia.
- 26 luglio: festa di sant’ Anna, la mamma della Madonna, di cui parrocchia possiede una meravigliosa statua antica. Con la riforma liturgica vi si associa anche S. Gioacchino, suo marito, per cui la festa si può considerare la festa dei nonni.
- 27 luglio:la mattina, alle 9:30, per le vie di Palmoli, c’è la “sfilata dei granòppoli e delle pacchianelle” che, in costume tradizionale, portano donativi alla Madonna. Alle 11, la Messa solenne e la processione con la statua della Vergine per le vie della cittadina. Al pomeriggio, la vendita all’asta dei donativi in piazza Marconi. Nel tardo pomeriggio, la processione che riporta la Madonna nel suo santuario.
- 26 agosto: Fiera del Carmine.
Fonte: Wikipedia
Contatti
- IndirizzoVia Convento, 66050 - PALMOLI CH
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- RegioneAbruzzo
- LocationPALMOLI